La ricerca “Immigrazione in Calabra”, commissionata al CENSIS da parte dell’Associazione fra gli ex Consiglieri Regionali della Calabria, ha l’obiettivo di comprendere e valutare l’impatto dell’immigrazione nella Regione.
Il presidente Arturo Priolo definisce l’indagine “importante e opportuna, per la gravità assunta dal fenomeno in Calabria e in Italia.”
Da dinosauri della politica di tale portata, non ci si poteva aspettare un’iniziativa più distante dai reali bisogni dei calabresi.
Se gli ex consiglieri regionali, voglio sapere realmente quale è l’impatto degli immigrati nella regione, si mettano a girare la Calabria iniziando a calarsi nella realtà; gli consiglio di iniziare il loro viaggio (a spese loro) dai campi di San Ferdinando e Rosarno, dove sono stati e continuano ad essere spesi soldi per mantenere situazioni inumane e di illegalità diffusa. Altra situazione, al limite, dove i calabresi vivono con enorme disagio la convivenza forzata con gli immigrati è il quartiere Archi di Reggio Calabria dove negozianti e residenti, lamentano da tempo un autentico disagio per quanto riguarda la vivibilità e la sicurezza per la presenza ingombrante degli immigranti.
I risultati del percorso analitico (ed inutile, dunque!) dell’indagine commissionata, sono già disponibili presso il Ministero dell’Interno e archivi di altri studi commissionati da altre Fondazioni (cito il RAPPORTO ANNUALE SULL’ECONOMIA DELL’IMMIGRAZIONE della Fondazione Leone Moressa e ISTAT).
Il presidente Priolo e company hanno perso di vista necessità immediate del territorio, senza pensare che sarebbe stato opportuno, probabilmente, investire il denaro impiegato inutilmente per una faccenda che non porterà nessun contributo alla risoluzione reale del problema, per borse di studio destinate a giovani calabresi, o iniziative atte a creare possibilità di lavoro per cercare di rimarginare, se pur in parte, la piaga della disoccupazione regionale.
L’Associazione fra gli Ex Consiglieri Regionali della Regione Calabria nasce per volontà – e per legge – degli stessi Consiglieri e, per paradossale assurdità, è mantenuta dai contribuenti calabresi (fino al 2015 è costata € 1.319.492,00: strano, quanto meno, per una Regione in cui sanità, viabilità, istruzione, e non solo, versano in pessime condizioni!) tutto questo è vergognoso.
L’erogazione annuale del contributo economico non è la sola spesa a carico dei calabresi, ma, secondo quanto prevede la legge istitutiva garantisce all’Associazione “locali adeguatamente attrezzati in Reggio Calabria, presso il recapito dei Gruppi consiliari in Catanzaro e viene concesso l’uso del recapito della delegazione del Consiglio regionale in Roma” quindi queste spese si vanno a sommare alla “donazione ope legis”.
E questo avviene solo in Calabria, posto che le altre Associazioni tra ex Consiglieri Regionali in Italia non prevedono, per legge, il contributo economico annuo.
Il piano di Minniti, aggiungerei, non è che l’ennesimo spot pubblicitario: prevede centri d’identificazione per un totale di 1600 posti, inconcepibilmente a fronte dei 180.000 sbarchi avvenuti in Italia nel solo 2016.
In merito al fenomeno che gli “ex” vogliono spiegare, bisogna ricordare che si tratta di una iattura di carattere economico ma anche un pericolo sanitario.
Una invasione “disciplinata” con la complicità delle prefetture che danno ai comuni 2 possibilità: o cofinanziato gli SPRAR o le stesse prefetture possono procedere ad assegnare direttamente quote di migranti in modo coatto agli stessi comuni
Non v’è traccia concreta e utile, dunque, che gli ex Consiglieri Regionali associati abbiano lasciato, con l’attività della loro associazione fra EX.
La Calabria, invece, ha diritto e bisogno di risolvere le proprie questioni drammatiche, perché le famiglie abbiano lavoro, tanto da offrire ai propri figli un futuro dignitoso e questo deve rappresentare la priorità assoluta ed insindacabile!
Noi con Salvini – Calabria, da me rappresentato provvederà ad avviare una petizione popolare in tutta la Calabria per abolire il contributo economico annuale a carico del bilancio regionale: se gli ex Consiglieri Regionali credono così fortemente che il l’operato della loro associazione sia indispensabile , provvedano ad autofinanziarsi senza gravare su tutta la popolazione calabrese. (Domenico Furgiule, Coordinatore Regionale Noi con Salvini Calabria)