Elaborerà nuove strategie di prevenzione. Gallo: «Non lasceremo nulla di intentato»
Affiancare alle attività programmate e già in corso nuovi strumenti idonei a garantire, nel medio e lungo periodo, una maggior efficacia sotto il profilo della prevenzione e del contrasto alla processionaria del pino.
Questo l’obiettivo del Comitato tecnico-scientifico insediatosi nei giorni scorsi in Cittadella, su invito dell’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo, presenti il commissario dell’azienda Calabria Verde, Pino Oliva; il dirigente dell’Uoa Forestazione, Salvatore Siviglia; il dirigente del dipartimento Agricoltura, Giacomo Giovinazzo. Con loro, anche il presidente dell’ente Parco nazionale della Sila, Francesco Curcio, e, in rappresentanza dell’Università di Reggio Calabria, il professor Vincenzo Palmeri, del dipartimento di Agraria, e gli entomologi Francesco Manti e Elvira Castiglione, del dipartimento Pau. Il gruppo di lavoro, che aveva già fornito la propria opera per la redazione del Piano attuativo di forestazione 2021, ha discusso delle iniziative da porre in essere a supporto delle azioni messe in campo, già dallo scorso febbraio, dal Servizio fitosanitario della Regione e da Calabria Verde.
«IMPEGNATI CONTRO EMERGENZA»
«La ragguardevole estensione del nostro patrimonio boschivo – ha sottolineato l’assessore Gallo – rende difficoltoso intervenire ovunque, per assicurare una tutela cui dovrebbero concorrere, per quanto di loro competenza, anche Comuni e privati. Si tratta comunque di una ricchezza da preservare e per questo abbiamo sollecitato anche il sostegno del Mipaaf. In ogni caso, non lasceremo nulla di intentato perché, da subito, e progressivamente sempre di più, si possano attivare ulteriori iniziative volte a raggiungere risultati adeguati con una campagna che miri non solo ad arginare l’emergenza, ma si dipani per tutto l’anno in ottica di prevenzione».
GLI OBIETTIVI
Due, in particolare, le direttrici lungo le quali si agirà, secondo la strategia impostata dal Comitato tecnico-scientifico: da un lato, una maggior sensibilizzazione della popolazione su rischi e accorgimenti da mettere in atto. Dall’altro, l’adozione di tutte le soluzioni tecniche idonee a contenere la diffusione del lepidottero, previo censimento delle aree interessate, privilegiando negli interventi quelle maggiormente antropizzate.
Definite anche le modalità: spazio alla posa di trappole ai feromoni, come pure di strumenti per la cattura di larve in fase di incrisalidamento. Inoltre, alla luce dell’attività di ricerca e studio svolta dall’Università di Reggio Calabria, si punterà sulla diffusione di antagonisti naturali, quali la Villa Brunnea Becker, una mosca tra i principali parassitoidi delle crisalidi della processionaria del pino.