(ASCA) – Badolato (Cz), 2 lug – Il progetto ”Badolato borgo universitario” del giornalista Domenico Lanciano (autore di ”Badolato paese in vendita”) risale a dodici anni fa, nel dicembre 2000, quando gia’ si stava esaurendo pure la spinta provocata dalla benemerita accoglienza ai profughi curdi della nave Ararat. Infatti, dal 1986 al 1999 due erano state le vicende che avevano contribuito a mettere sotto i riflettori anche internazionali il bellissimo borgo, ormai semi-spopolato e bisognoso di rivitalizzazione: Badolato paese in vendita (1986-88) e Badolato paese solidale (1997-2000). Ci voleva un’altra idea per salvare definitivamente uno dei paesi d’arte piu’ belli e caratteristici di tutto il Mediterraneo, simbolo di tutti i piccoli paesi italiani ed europei a rischio estinzione: trasformare Badolato in borgo universitario. Cosi’ l’indomito Lanciano prepara proposte su proposte per fare diventare il proprio amatissimo paese, gia’ definito ”la Spoleto del mare”, in una piccola Camerino o in una accattivante Urbino o in una effervescente Cassino, tutti borghi con una sede universitaria capace di attrarre docenti e studenti da ogni parte d’Italia e persino dall’estero. L’economia che ne e’ derivata ha trasformato in meglio quei territori periferici e montani. Oggi sono realta’ invidiabili.

L’ultima proposta, quella di una Universita’ Dialettale, ha trovato giorni fa la positiva considerazione di Mario Caligiuri, assessore alla cultura della Regione Calabria, il quale vuole saperne di piu’ ed ha chiesto un progetto piu’ completo e dettagliato a Domenico Lanciano. Disponibile si e’ detto pure il sindaco Nicola Parretta, se il cosiddetto ”borgo universitario” servira’ a rilanciare culturalmente, socialmente ed economicamente questo famoso ma povero paese d’arte.

Domenico Lanciano spiega la sua idea di ‘Universita’ dialettale: ”In Italia (e penso nel mondo) non esiste ancora una vera e propria ”Universita’ dialettale”. Esistono dipartimenti di linguistica o glottologia all’interno delle facolta’ umanistiche, ma non c’e’ un centro che sintetizzi questa importante disciplina che interessa tutti i popoli del mondo. Infatti, secondo un’analisi effettuata dall’Onu (organizzazione delle nazioni unite) i dialetti sul nostro pianeta sono decine di migliaia. C’e’ bisogno, quindi, di un polo dialettale che coordini queste risorse che contribuiscono in modo insostituibile all’identita’ di una comunita’, specie dentro la globalizzazione.

Badolato borgo, si sa, e’ purtroppo un paese ancora semi-spopolato, nonostante gli effetti mediatici del ”paese in vendita” e del ”paese solidale” abbiano contribuito in questi ultimi 25 anni ad arginare il fenomeno autodistruttivo. Quindi, ci sono tantissime abitazioni vuote che potrebbero accogliere docenti e studenti in modo residenziale. Ci sono pure palazzi di proprieta’ comunale dove sarebbe possibile collocare la sede universitaria vera e propria (si pensi all’edificio scolastico nuovo, al palazzo del barone Gallelli al Mancuso, al palazzo del barone Paparo e al palazzo Menniti sul corso). Nel caso servissero ci sono pure alcune proprieta’ ecclesiastiche adesso quasi del tutto inutilizzate”.

L’Onu e, in particolare, l’Unesco (agenzia dell’Onu per la cultura) e la stessa Comunita’ Europea sono assai sensibili alla salvezza e allo studio dei dialetti, percio’ non manchera’ il loro appoggio concreto, sia economico che tecnico-organizativo. L’assessore Caligiuri ha recentemente dichiarato ”Esprimo il mio massimo apprezzamento e confermo la mia piena disponibilita’ per realizzare il progetto” e, quindi, avra’ tempo e modo per cercare finanziamenti sia a livello regionale che nazionale”. (ASCA)

red/gc

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