In Cittadella incontro tra l’assessore Gallo e le associazioni venatorie. Sul tavolo la modifica della Legge regionale 9/96 e del piano faunistico venatorio. Le problematiche e le prospettive della caccia in Calabria sono stati i temi al centro del confronto tra l’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo ed i referenti delle associazioni venatorie calabresi.
Il coordinamento delle associazioni, in particolare, ha avanzato una serie di proposte convenendo con l’assessore sulla necessità di lavorare in maniera sinergica alla pianificazione ed alla programmazione degli interventi necessari per ottimizzare l’attività venatoria in Calabria, puntando sulla modifica della Legge regionale 9/96 e sull’aggiornamento del piano faunistico venatorio.
“La Legge regionale sulla caccia – ha affermato Gallo – è obsoleta rispetto alla situazione ed alle esigenze attuali del mondo della caccia e dei territori. Lavoreremo per giungere alla formulazione di una proposta normativa da sottoporre all’attenzione ed al vaglio del Consiglio regionale, possibilmente già a Settembre. Per quanto ci riguarda, poi, ci adopereremo per giungere quanto prima anche ad una attualizzazione del piano faunistico venatorio che, così com’è, presenta diversi limiti”.
Traguardi da raggiungere, ha sottolineato l’assessore, “nel dialogo costante con le associazioni venatorie, la cui collaborazione ed il contributo sarà fondamentale per imboccare e percorrere la strada giusta”.
Al centro dell’attenzione anche la problematica dei cinghiali, rispetto alla quale ci si è ritrovati d’accordo sull’opportunità di unire alla caccia di selezione un piano specifico di gestione, attraverso una modifica della Legge Regionale. Su suggerimento delle associazioni, inoltre, si agirà anche in sede di Conferenza Stato – Regioni per proporre e sollecitare le istanze di modifica della L. 157/92 e prolungare la durata del periodo della caccia in braccata, che resta fondamentale per la gestione equilibrata della specie. Ancora, nella discussione ha trovato spazio il bisogno di potenziare la funzionalità degli Atc (Ambiti territoriali di caccia) e programmare ed incrementare la formazione, puntando sui corsi per selettori e per guardie giurate.
“Sono certo che tutti insieme – ha chiosato l’assessore – riusciremo a realizzare gli obiettivi che ci siamo posti oggi per quello che costituisce un comparto dalle mille potenzialità per la Calabria. La Regione, dal punto di vista amministrativo, si impegna a semplificare procedure ed eliminare ritardi, anche per far si che nel settore si immettano le risorse giuste nei tempi giusti”.
A tal riguardo, anche in considerazione dell’enorme mole di lavoro, in aderenza a quanto peraltro richiesto dalle associazioni, su indicazione dell’Assessore l’Ufficio Caccia della Regione sarà potenziato.