A frenare il rinnovo del contratto, l’assunzione di impegni in mancanza di copertura finanziaria. L’Assessore Gallo: «Vengono oggi allo scoperto le negligenze e le scelte errate del passato»
«Vengono oggi al pettine i nodi del passato, le negligenze di chi, esercitando ruoli di governo in Calabria, ha illuso migliaia di lavoratori assumendo impegni senza alcuna sostenibilità finanziaria». Lo dice l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, commentando la scelta unitaria di Cgil, Cisl e Uil di sospendere le trattative sul rinnovo del contratto dei lavoratori forestali.
«La Forestazione – commenta l’Assessore Gallo – è per la Calabria un settore strategico. Con questa consapevolezza, sin dall’insediamento della Giunta, ci siamo dedicati alle vicende del comparto, trovandoci a far di conto con una pesante eredità, le cui conseguenze emergono ora evidenti e drammatiche». Prosegue Gallo: «Quando il Governo centrale, con la Finanziaria approvata sul finire del 2019, ha tagliato di circa 40 milioni i fondi destinati alla Forestazione calabrese, troppo poche sono state le voci levatesi per contrastare una decisione nefasta. E quando più volte nelle ultime settimane anche il presidente della Regione ha rilanciato con vigore e nettezza l’appello ad un ripensamento, in tanti sono rimasti in silenzio». Aggiunge l’Assessore:
«A questo quadro già precario, in cui il comparto s’è visto privato delle risorse necessarie almeno per arrivare a fine anno senza patemi, s’è sommata la firma di un contratto integrativo, avvenuta il 4 Dicembre 2019, in cui l’amministrazione regionale del tempo ha preso impegni onerosi incurante della mancanza di copertura finanziaria. Sarebbero serviti quasi 20 milioni che nessuno, però, s’è curato di garantire. I successivi tagli del Governo hanno fatto il resto, facendo precipitare irrimediabilmente la situazione».
Chiosa l’assessore: «Le ragioni dei lavoratori sono ampiamente comprensibili. Il dialogo che sin qui, in maniera responsabile, è stato portato avanti coi sindacati, ha consentito di chiarire con esattezza il quadro della situazione. Abbiamo il dovere di tutelare le legittime esigenze dei lavoratori e quelle dei calabresi: auspichiamo una ripresa del dialogo, ma è evidente la necessità di rivedere radicalmente scelte rivelatesi insostenibili e, al tempo stesso, di aprire un confronto duro e schietto anche col Governo. Per quanto ci riguarda, senza dubbio faremo la nostra parte. Fino in fondo».