Nota stampa del Cons. Alecci a margine del Consiglio Regionale in relazione alla proposta di legge recante “Misure per il superamento della discriminazione di genere e incentivi per l’occupazione femminile”.

Presentato e approvato un emendamento che aggiunge un articolo alla legge regionale, secondo cui la Regione Calabria si impegna a realizzare giornate formative rivolte a studentesse e studenti, mirate al superamento di ogni ostacolo culturale, proveniente dall’ambito familiare e/o scolastico, all’affermazione delle donne all’interno del mondo professionale.

<<La proposta di legge presentata oggi in Consiglio Regionale recante le “Misure per il superamento della discriminazione di genere e incentivi per l’occupazione femminile” rappresenta solo un primo passo per dare una risposta riguardo una tematica molto importante, quale l’occupazione femminile, per la quale risultiamo ultimi in Europa. Molte regioni, infatti, già negli anni precedenti hanno legiferato sull’argomento, individuando all’interno delle loro proposte lo stanziamento di risorse economiche per diversi milioni di euro in relazione alle future azioni da intraprendere. Auspico che in breve tempo si possa dare concretezza a questa proposta di legge, aggiungendo ai buoni propositi una serie di interventi reali, capaci di colmare, nel minor tempo possibile, il divario che ci separa dal resto d’Europa, dando risposte alle reali esigenze delle donne e delle famiglie calabresi.

Al riguardo ho presentato un emendamento, approvato in Consiglio, che aggiunge un articolo alla Legge Regionale che impegni la Regione Calabria alla sottoscrizione di Protocolli d’Intesa con Associazioni Datoriali, Ordini Professionali, Terzo Settore e Uffici Scolastici, al fine di predisporre giornate formative da effettuare all’interno di scuole secondarie di primo e secondo grado, volte alla sensibilizzazione degli studenti riguardo le potenzialità delle donne all’interno del mondo del lavoro. Gli interventi, rivolti a studentesse e studenti, saranno mirati al superamento di ogni ostacolo culturale, proveniente dall’ambito familiare e/o scolastico, all’affermazione delle donne all’interno del mondo professionale.

A mio avviso, infatti, per parlare effettivamente di parità di genere occorre stimolare una vera e propria rivoluzione culturale. Sebbene la situazione sia molto migliorata negli ultimi anni, i dati ci dicono che tanto c’è ancora da fare. Sono ancora presenti retaggi e stereotipi che vedono nell’uomo colui il quale deve ottemperare ai bisogni economici della famiglia e crescere a livello professionale. Le donne non hanno bisogno solo di incentivi e tutele, le donne devono acquisire, sin da piccole, la consapevolezza del loro enorme potenziale. Solo un reale cambio di prospettiva, a partire dalle generazioni più giovani, potrà finalmente attivare un reale percorso verso la parità di genere in ambito professionale e sociale.>>

 

 

 

 

 

 

 

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