“Condivido l’analisi, e la visione, contenuta nei documenti forniti dal Comitato Magna Grecia al presidente del M5S Giuseppe Conte, in occasione della recente visita in Calabria. Da Cutro a Rocca Imperiale, da decenni esiste una Calabria nella Calabria: un territorio vasto, dalle enormi potenzialità, tenuto, però, volutamente ai margini. Un territorio, un tempo fiorente, relegato a periferia della periferia. Credo, pertanto, nella necessità, e nell’urgenza, di una politica regionale che risponda alle vocazioni concrete del territorio Jonico e sia pronta a ristabilire equità ed equivalenze fra aree territoriali regionali”.
Davide Tavernise, candidato al consiglio regionale per il M5S, risponde, dunque, alla “Contiana” maniera, <Io ci sono, e ci sarò>, ai fondatori del Comitato Magna Grecia, impegnati da tempo, in un’attività di sensibilizzazione, su rivendicazioni del territorio Jonico, non più differibili.
“L’idea della Baia della Magna Grecia – continua Tavernise – non può che rappresentare un’occasione di sviluppo economico. Diciassette approdi, tra navali, mercantili e da diporto da Le Castella a Santa Maria di Leuca, dislocati in soli 400 km di costa, se messi in rete con compagnie di navigazione ed offerte turistico – culturali dedicati, potrebbero dar luogo a indotti molto interessanti. Un’opportunità, per un territorio che vive essenzialmente di turismo e di agricoltura, non certo di Stato, come accade per alcune limitate, e scelte realtà. Una possibilità di collegamento, anche, con tutte le principali portualità del bacino del Mediterraneo, con un risvolto dal punto di vista crocieristico che premierebbe il lavoro parlamentare e locale, di questi anni, per dotare il porto di Corigliano Rossano di una banchina dedicata”.
“Gli ultimi dati – conclude Tavernise – forniti da Banca d’Italia, sull’economia calabrese, lasciano poco spazio alla discussione: nel settore agricolo la quota delle nuove imprese è leggermente scesa, ma si tiene superiore alla media nazionale; viceversa, negli altri settori, dal 2005 al 2017 la nascita di nuove imprese in Calabria è progressivamente diminuita, passando da 6 a 4 imprese nate ogni mille abitanti. Un tasso di natalità inferiore alla media nazionale. Dati che raccontano una Calabria desiderosa di rimboccarsi le maniche, ma con lo Stato contro. Con centralismi beceri, che hanno creato le “Calabrie”, relegando ampie porzioni di territorio e popolazione a periferia degradata, senza alcuna infrastruttura moderna, con una linea ferrata, a Sud di Sibari, vecchissima e con servizi sanitari assolutamente assenti: basti pensare, come sottolineato dal Comitato Magna Grecia, che da Crotone a Corigliano Rossano manca un reparto di emodinamica, mentre se ne contano sette in altre realtà calabresi.
Condivido, pertanto, l’ultimo monito del Comitato sulla nuova mappatura delle reti TEN-T: è di fondamentale importanza, per le sorti dell’Arco Jonico, l’elevazione da rete Comprehensive a Core della tratta Taranto – Catanzaro. L’Arco Jonico non ha altri 30 anni a disposizione, e la politica deve creare i presupposti per fare rete fra le aree territoriali”.