4° appuntamento con gli alunni della scuola primaria del Centro. In piazza i Carabinieri incontrano i bambini facendoli salire anche sul loro mezzo in dotazione.
“Educare la società partendo dai più piccoli”, così era partita nello scorso mese di novembre 2023 (terminerà nel prossimo mese di maggio) la campagna di sensibilizzazione stradale denominata “La mia strada”, un progetto fortemente voluto dal Segretario del Rotary Club di Locri, Avv. Roberto Trimboli, realizzato in collaborazione con l’Amministrazione Comunale; la Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza del Comune di Bovalino, Dott.ssa Francesca Racco; l’Istituto Comprensivo “Mario La Cava” di Bovalino; l’Istituto Comprensivo Statale “San Luca-Bovalino”. Al loro fianco le forze dell’ordine operanti nel territorio (Commissariato della Polizia di Stato, Stazione Carabinieri e Vigili del Fuoco) che, come sempre, rispondono presente quando c’è da informare la gente al fine di prevenire i potenziali pericoli, danni o disagi che potrebbero derivare alla società civile da una non corretta applicazione delle norme previste in materia stradale. Ricordiamo che il Miur (Ministero dell’Istruzione e del Merito) ha posto il problema classificandolo di “prioritaria importanza” tra quelli da affrontare e cercare di risolvere.
Quindi oggi, a partire dalle ore 09.00, l’aula consiliare e piazza Camillo Costanzo sono diventati teatro del 4° appuntamento del progetto “La mia strada”, un progetto finalizzato all’informazione e all’educazione stradale che, oggi, ha interessato i ragazzi della scuola primaria del Centro al fine di renderli consapevoli sulla necessità di mettere in pratica una corretta educazione stradale, un insegnamento che non è stato rivolto soltanto ai piccoli e giovani studenti, ma anche e soprattutto ai genitori, che spesso sono i veri trasgressori delle norme diventando inconsciamente i principali responsabili anche di incidenti gravi.
Ricordiamo che nella prima fase Il progetto prevedeva degli incontri frontali con i bambini della scuola primaria, sono stati infatti coinvolti i plessi di: Centro, Borgo e Scuola di Bosco Sant’Ippolito. Gli incontri, nei prossimi mesi, saranno replicati negli stessi plessi facendo in modo da scambiare gli interlocutori delle forze dell’ordine in maniera di fornire una informazione più completa per il raggiungimento dell’obiettivo finale…la sicurezza stradale!. Al termine di questi incontri si procederà con la consegna, presso le scuole interessate, di schede didattiche utili a stabilire il grado di apprendimento delle nozioni fornite e, al termine, è prevista una simulazione stradale pratica su un tappeto didattico (in piazza o altro spazio idoneo) con l’utilizzo di macchinine, monopattini e quant’altro di necessario al fine di simulare un percorso stradale e verificare così il comportamento dei neo guidatori. Per la felicità dei promossi e, quindi degli “idonei”, al termine dell’esame gli sarà consegnata una simbolica patente di guida. Nel contempo è utile constatare che attraverso l’esperienza dei bambini si vuole dare uno stimolo agli adulti affinchè abbandonino le cattive abitudini, come per esempio l’uso dei cellulari mentre si guida o, peggio ancora, quella di non mettere la cintura di sicurezza ed altro ancora, perché è chiaro che questi comportamenti irresponsabili contribuiscono a far crescere nel tempo dei cattivi cittadini.
In conclusione, possiamo dire che l’educazione stradale è certamente una problematica riconducibile anche alla legalità e alla cittadinanza attiva, un insegnamento che prevede la corretta applicazione dei comportamenti da tenere sui mezzi di trasporto ed in strada in particolare, al fine di educare i guidatori (ma anche i pedoni) alla corretta osservanza delle norme stradali. Un tale traguardo però è raggiungibile soltanto se gli alunni vengono avviati fin da piccoli allo studio e alla conoscenza della cultura della sicurezza stradale, un insegnamento che parte dalla scuola, ma che trova il suo completamento in seno alla famiglia.
Pasquale Rosaci