bovE’ stata molto particolare e suggestiva la presentazione del libro dello scrittore calabrese (è di Africo, un paesino della fascia jonica reggina) Gioacchino Criaco dal titolo “Il saltozoppo” edito dalla casa Editrice Feltrinelli, che racconta di una favola nera che porta alla luce una Calabria dalla natura selvaggia, dal lato oscuro e, per alcuni versi, anche inquietante. Protagonista è una donna, la Ninfa che tenterà in ogni modo di cambiare il destino suo e del suo innamorato. Il personaggio di Agnese, dice Criaco: <<è stato preso da una ragazza realmente esistita tanti secoli fà e che i suoi volevano dare in sposa per forza a un uomo anziano e ricco, a testimonianza che da noi c’è stata sempre, da parte della donna, una ribellione fortissima; è un libro che tutte le donne calabresi dovrebbero leggere>>. La presentazione si è svolta ieri 29 gennaio 2016 con inizio alle ore 18.30 nei locali della sede del prestigioso Caffè Letterario “Mario La Cava” di Bovalino (RC), ed è stata moderata dalla nota giornalista Maria Teresa D’Agostino che ha dialogato con l’autore sollecitando, al tempo stesso, l’intervento del numeroso pubblico presente. Ha fatto gli onori di casa il Presidente del sodalizio letterario Domenico Calabria, che è apparso molto soddisfatto dalla presenza di Criaco, autore anche di “Anime nere” da cui è stato tratto poi il film che ha avuto un grande successo di critica e di pubblico. Il libro, che si è già posto all’attenzione del pubblico e della critica, sarà finalista insieme ad altre quattro opere letterarie al premio Città di Rieti che si svolgerà nella stessa città il prossimo mese di settembre. Quasi sempre nel corso della presentazione di un libro si parla molto dei personaggi, delle storie e dei luoghi che hanno dato vita all’opera stessa, stavolta invece non è stato così, infatti, l’autore ha preferito raccontarsi a trecentosessanta gradi uscendo un po’ fuori dai tradizionali schemi letterari ed ha intrattenuto il pubblico presente in maniera schietta e genuina quasi come se si fosse davanti ad un focolare domestico, utilizzando i principali elementi che in genere accomunano quasi tutti gli scrittori calabresi vale a dire gli elementi narrativi e paesaggistici di una Calabria che ha in dote da sempre una bellezza quasi unica, ed ha voluto esaltare anche il forte carattere che contraddistingue il popolo calabrese (soprattutto le donne !) nel quotidiano modo di vivere la vita. Come abbiamo già accennato, Criaco è anche l’autore del libro “anime nere”, primo di una trittico che insieme a Zefira e American taste rappresenta la trilogia che l’autore stesso definisce della rabbia o dell’odio. In anime nere vengono rappresentati episodi e vicissitudini che si snodano tra la Calabria (aspromonte in particolare), Milano e buona parte delle città europee che rappresentano le piste infermali seguite da tre ragazzi che non sono affiliati alla ‘ndrangheta ma che sono ugualmente coinvolti in una miriade di situazioni tipiche della malavita. Dal libro è stato poi tratto l’omonimo film realizzato nel 2014 sotto la regia di Francesco Muzzi, che ha partecipato con grande successo alla 71^ edizione del Festival del cinema di Venezia. L’autore, nel corso del suo intervento, riferendosi al genere letterario calabrese ha voluto porre l’accento su un fattore che li accomuna quasi tutti, questo fattore è rappresentato dalla necessità quasi spasmodica di voler narrare e raccontare in maniera mirabolante tutto ciò che accade; questa caratteristica tipicamente calabrese è stata acquisita dagli scrittori attraverso lo studio e la divulgazione di quello che è considerato il testo sacro cui

fare sempre riferimento, la “Chanson d’Aspremont” (o canzone d’Aspromonte), scritta intorno alla prima metà del XII° secolo. Lo scrittore ha tenuto anche a chiarire che in tutte le sue opere non è la Calabria l’elemento dominante ma è il mondo in genere, la Calabria rappresenta solo una delle tante stazioni di partenza ed anche in questa ultima fatica “Il saltozoppo”, ci sono due stazioni una parte dall’Aspromonte ed una parte dalla Cina che poi si incontrano e si intrecciano, attraversando quasi sei secoli di storia, mettendo due etnie diverse a confronto in un susseguirsi di vicende dal sapore squisitamente noir. In quest’opera, le piane dell’Allaro (fiumara calabrese che sorge nel comune di Fabrizia e sfocia nel mar jonio attraversando il territorio di Caulonia) rappresentano il luogo principale dove si svolge l’intera storia. Qui la grande azienda agricola dà lavoro all’intero paese e qui trova spazio anche la storia tra Julien Dominici ed i gemelli Agnese e Alberto Therrime, essi crescono insieme legandosi poi tra loro. Ma il loro amore è contrastato dalle rispettive famiglie che come sospinte da un forte vento nero si lasciano trasportare dalla violenza che costringe gli uomini ad uccidersi tra di loro in una faida senza fine, mentre le donne sono costrette ad emigrare al nord con i loro figli. Quel vento, tuttavia, non può spezzare il filo di seta che lega Agnese al suo uomo in quella che sarà una grande storia d’amore. A conclusione della serata, il Presidente del Caffè Letterario “Mario La Cava” Domenico Calabria, ha voluto ringraziare Gioacchino Criaco per la continua disponibilità dimostrata anche in altre occasioni ed ha dato appuntamento ai presenti al prossimo evento.

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