Un antico proverbio dice che “chi scherza con il fuoco prima o poi si brucia”. Ci auguriamo ovviamente che ciò non abbia mai a verificarsi e chi ha il compito e la responsabilità di tutelare la salute e l’incolumità pubblica provveda per tempo e con urgenza a scongiurare il peggio. Il famoso proverbio è riferito ad una serie di lampioni che erogano l’energia elettrica nelle strade di Bovalino (Rc) e che in varie strade del paese (lungomare, piazza Camillo Costanzo, via XXIV Maggio, corso Umberto I° ecc..) presentano delle “pericolose anomalie” che mettono a serio repentaglio l’incolumità pubblica dei cittadini. Questi punti luce si presentano alla vista dell’ignaro contribuente, privi di scatola metallica di protezione (di cui il lampione è regolarmente dotato) e quindi con i cavi elettrici alla mercè di chi, per gioco o per impavida curiosità ci si avvicina incurante del rischio che esso stesso stà già correndo. Lasciando da parte il fattore estetico che offre purtroppo una ennesima immagine squallida e desolante del paese, quello che più preoccupa sono i rischi che si presentano evidenti soprattutto per i bambini che, specialmente di domenica e nelle giornate festive, affollano le piazze ed i luoghi di maggiore frequentazione. Questa problematica si aggiunge ad una manutenzione delle strade, del verde pubblico e delle spiagge, semplicemente “indecoroso” e non degno di un paese civile, sopratutto adesso che la stagione estiva è iniziata ed i potenziali turisti bussano alla porta. Certo il problema originariamente non è da imputare alla incuria dell’Ente ma bensì al “vandalismo gratuito” che imperversa sotto ogni forma e contribuisce ad alimentare una immagine già negativa del territorio. Il dubbio che a monte di questi episodi ci possa essere anche l’annoso problema legato al “furto di rame” non è da escludere (come avvenuto con le griglie di tanti tombini), i ladri in genere agiscono di notte ed in pochi minuti staccano le placche metalliche dei lampioni con un cacciavite e poi si appropriano dei cavi di rame lasciando solo i fili in plastica penzoloni. Il fatto grave è che il problema è stato più volte sollevato e portato all’attenzione di chi ha titolo in seno all’Ente Comunale (amministratori e vigili urbani compresi) ma essi purtroppo, fino ad oggi, hanno fatto “orecchio da mercante” lasciando il problema ancora irrisolto. E’ palese, nessuno ha preso a cuore il problema nè tantomeno si può pretendere che si trovi un volontario che abbia la vocazione o si travesta momentaneamente da elettricista per porre il giusto rimedio alla problematica; serve al contrario, un’approfondita revisione e manutenzione dell’illuminazione pubblica su tutto il percorso cittadino da parte dei tecnici comunali (a tal proposito se non fanno questo che rappresenta l’ordinario….cosa fanno nell’arco della giornata lavorativa ?) o, in assenza di questi, da parte di ditte appositamente autorizzate, per non rischiare di stare qui a commentare un incidente che altrimenti si sarebbe potuto evitare. A buon intenditore…. poche parole !. (Pasquale Rosaci)