enzo-federicoIncontriamo il dottor Enzo Federico nel suo studio di dentista, ma sappiamo bene che è anche esperto di calcio (è stato Procuratore e Direttore sportivo di diverse società professionistiche), soprattutto di quello regionale che ci interessa più da vicino. Con lui, nelle vesti attuali di commissario straordinario dell’Asd Bovalinese, parliamo del nuovo progetto sportivo che sta rivoluzionando la società jonica-reggina.

 

D. Qual è l’elemento fondamentale che dovrà caratterizzare il nuovo percorso societario?

R.Senza ombra di dubbio è la valorizzazione dei giovani edel territorio. A mioparerele società non devono avere altri fini se non quello di riuscire a mantenersi negli annicercando di attivare dei cicli che garantiscano il benessere degli atleti ma anche quello delle società,solo così si potrà lavorare con un materiale umano già collaudato e con situazioni economiche maggiormente assestate.Oggi, invece, accade che ogni anno molti dirigenti cambiano, i giovani talenti prendono altre vie e la squadra rimane fine a se stessa conservando, di fatto, soltanto il nome. E’ ovvio che questo modus operandi non crea vantaggi perché tutto viene demandato all’improvvisazione, che come sappiamo tutti, non è certamente sinonimo di risultato. L’ideale, quindi, sarebbe riuscire a creare dei cicli virtuosi attraverso l’autoalimentazione garantita dal ricambio generazionale, allora si che si potrebbe programmare un futuro con minori preoccupazioni.

 

D. Il connubio soprattutto con l’Audax Bovalinese (e con altre eventuali società del circuito territoriale) è cosa data per certa… quali vantaggi potranno derivare da questa sinergia sportiva?

R. In settimana ci sarà un incontro decisivo trai vertici delle società, in quell’occasione saranno probabilmente siglati anche gli accordi per la reciproca collaborazione. In buona sostanza: l’Asd Bovalinese potrà attingere dal loro bacino umano per allestire sia la prima squadra che quelle juniores e allievi, loro si gestiranno tutto il resto, cioè: primi calci, pulcini, esordienti e giovanissimi, mentre l’allenatore sarà scelto insieme. E’ chiaro che in cambio, l’Asd bovalinese, contribuirà con un sostenimento economico che servirà per la gestione della scuola calcio. Vedrete che la simbiosi ed il sinergismo che metteremo in atto sarà positivo per entrambe le realtà sportive ed i benefici,sia per gli atleti che per le società,saranno sostanziali e tangibili nel breve-medio termine.

 

D. Con questi presupposti è chiaro che alla guida tecnica dell’Asd Bovalinese serve un tecnico particolarmente portato a lavorare con i giovani, si parla di Maurizio Panarello, cosa ci può dire in merito?

R. Confermo le voci che indicano, per la guida tecnica, la figura di Maurizio Panarello; un tecnico esperto e qualificato (ricordiamo che è munito di patentino che gli consentirebbe di poter allenare anche in categorie professionistiche), un tecnico che è salito alla ribalta delle cronache sportive per aver contribuito a realizzare un’annata strepitosacon il San Luca dei record. Panarello, noto all’ambiente calcistico regionale per la sua predisposizione al lavoro con i giovani ha sposato subito il nostro progetto abbinandolo al fatto di essere ben felice di spendersi, ancora una volta, per il suo paese di origine, Bovalino appunto.

 

lollocartisano-1D. La scadenza più immediata è quella relativa all’iscrizione della squadra al campionato di Eccellenza, cosa ci può dire in merito?

R. In testa abbiamo la scadenza del 5 luglio, perché entro questa data dobbiamo ottemperare ai nostri obblighi societari (iscrizione al campionato). Su questo versante non ci sono problemi di sorta, la società sta configurandosi in tutte le sue componenti ed i soci (vecchi e nuovi) hanno garantito l’aiuto economico necessario. Fa piacere sapere che anche altre componenti del tessuto sociale bovalinese si siano già attivati per contribuire alla causa; da fonti attendibili ci è giunta notizia che il gruppo degli “ultras” si è autotassato per assicurare un contributo fattivo alla squadra, ma anche altri semplici tifosi hanno già manifestato l’intenzione di aderire ad iniziative del genere e questo, oltre che gratificarci moralmente, ci fa capire che stiamo andando verso la direzione giusta. Il messaggio di crescita non solo sportiva ma di tutto il paese è stato recepito, ed è giusto che noi ci eleviamo perché bovalino ha una storia, una tradizione e soprattutto la voglia di crescere ed emergere.

 

D. Dall’alto della sua esperienza tecnico-professionale come vede il prossimo campionato di Eccellenza?

R.Come ogni anno, ci saranno 4/5 squadre che vorranno emergere e che si stanno attrezzando per raggiungere questo obiettivo (vedi Reggio mediterranea, Locri, Bocale, San luca e qualche altra). Noi quest’anno voleremo basso, in primis per cercare di mantenere la categoria e poi per tentare di sviluppare quel progetto legato ai giovani che ci sta particolarmente a cuore e che sono convinto ci darà degli ottimi frutti nel prossimo futuro. La situazione di precarietà è vissuta, oggi, non soltanto da noi ma anche da parecchie società (Paolana, Trebisacce ecc..) ed è per questo che non ci sentiamo battuti ancor prima di iniziare, d’altronde l’esperienza insegna che durante il cammino si possono verificare delle condizioni ottimali non preventivate a monte (tipo l’esplosione del talento di alcuni giovani) ed è anche su questo fattore che poggiamo la nostra fiducia e la nostra positività.

 

bovalino-stadio-lollo-cartisanoD. In questi giorni c’è una polemica legata allo stadio che sta assumendo connotati rilevanti. In sostanza, non pare giusto che uno stadio intitolato ad una “Vittima di mafia” (il fotografo, LollòCartisano) non possa essere utilizzato in maniera decente e decorosa, cosa ancora più grave, rimane nel più totale abbandono da parte delle istituzioni.

R.Lo sconforto maggiore lo registriamo soprattutto per il fatto che per rimettere a posto lo stadio e sanarlo completamente non ci vogliono cifre enormi.Sappiamo che le casse comunali sono molto leggere (ricordiamo bene che l’Ente è in dissesto finanziario da dicembre 2017) e su quelle non è facile contare,ma non è comprensibile come altre istituzioni sovraordinate non prendano a cuore seriamente il problema tenendo conto che si tratta di una struttura intitolata e dedicata ad una “Vittima di mafia” (LollòCartisano) che è stato, tra l’altro, un giocatore di spicco negli anni d’oro della mitica Bovalinese. Le incongruenze tecniche riscontrate e che si conoscono potrebbero essere facilmente superate, in questo abbiamo anche il conforto di un professionista qualificato che ne ha pubblicamente espresso il pensiero. Pertanto, quella targa posta all’ingresso dello stadio, “piange” per essere stata abbandonata al suo triste destino e per non aver avuto il giusto onore che merita, come accaduto, invece, da altre parti. Non è da escludere che la famiglia Cartisano, fortemente delusa da questa situazione, intenda rimuovere momentaneamente la targa dallo stadio…almeno fino a quando le condizioni non saranno opportunamente cambiate ed in questo non ci sentiamo di potergli dare torto.

Pasquale Rosaci

 

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