Con un grande successo di pubblico è calato il sipario anche sulla VI^ Edizione del Premio Letterario “Mario La Cava”, un evento creato e sostenuto dal Comune di Bovalino che ha lavorato in sinergia con il Caffè Letterario e con l’Ordine degli Avvocati del foro di Locri (il saluto del Consiglio è stato portato dall’Avv. Marrapodi) che, come ogni anno, non fa mai mancare il suo prezioso sostegno e contributo. La serata finale si è svolta ieri sera in una bellissima cornice di pubblico con inizio alle ore 18, presso l’Aula Magna dell’I.I.S. “Mario La Cava” di Bovalino (Rc). Il Premio “Mario La Cava”, grazie ad una sinergia perfetta e collaudata tra Istituzioni e mondo civile sta riscuotendo sempre più consensi, al punto che è diventato un appuntamento fisso e particolarmente ambito all’interno del panorama culturale e letterario non solo calabrese ma nazionale, lo testimonia il fatto che ogni anno sono sempre più le opere che vengono recapitate dalle maggiori case editrici alla direzione del Premio.

A vincere questa edizione, realizzando un duplice successo (quello decretato dai lettori del Caffè Letterario e quello della giuria di qualità), è stato Gian Marco Griffi con l’opera “Ferrovie del Messico” edito da Laureana; riconoscimenti anche per le altre due opere presentate in concorso: “Quel maledetto Vroskiy” (Rizzoli) di Claudio Piersanti e “Diavoli di sabbia” di Elvira Seminara (Einaudi). Molto qualificata la giuria che ha assegnato la vittoria a Griffi: Renato Parascandolo, brillante giornalista e già presidente di Rai Trade; Paola Radici Colace, docente presso l’Università di Messina e scrittrice di numerosi saggi classici; Pierluigi Vaccaneo, direttore della nota Fondazione “Cesare Pavese e co-fondatore dell’associazione culturale “Twitteratura”; l’Assessore alla cultura del Comune di Bovalino, Pasquale Blefari e Domenico Calabria, Presidente del Caffè Letterario “Mario La Cava”. Come dicevamo, “Ferrovie del Messico” si è aggiudicato anche il premio dei lettori, il riconoscimento è stato consegnato dall’Avv. Enzo Dicembre divenuto ormai coordinatore ufficiale ed a “tempo pieno” di questo settore del premio.

IL PREMIO

Il Premio è nato nel 2017, i vincitori che si sono succeduti negli anni sono stati: Maria Pia Ammirati con  “Due Mogli” (Mondadori); Nadia Terranova con “Addio fantasmi” (Einaudi); Donatella di Pietrantonio con “Borgo Sud” (Einaudi); Alessandro Zaccuri  “La quercia di Bruegel” (Aboca) ed ora Gian Marco Griffi “Ferrovie del Messico” (Laureana). Vincitori in passato del premio dei lettori del Caffè Letterario: “Ti rubo la vita” di Cinzia Leone (Mondadori) e “Il popolo di mezzo” di Mimmo Gangemi (Piemme).

IL PREMIO SPECIALE “LA MELAGRANA”

Altro premio molto ambito era quello speciale della “Melagrana”, ispirato ad una serie di racconti di La Cava aventi per tematica il sud, un riconoscimento appunto speciale assegnato a figure di spicco del panorama culturale e letterario nazionale che si sono occupati, a vario titolo, di sud e meridionalismo in genere, basta ricordare i nomi di Claudio Magris; Raffaele La Capria; Walter Pedullà; Piero Bevilacqua; Raffaele Nigro e Luigi Maria Lombardi Satriani. Per la VI^ edizione il premio è andato a Massimo Onofri, Professore ordinario di Letteratura contemporanea presso l’Università di Sassari, autore di tante opere saggistiche, tra cui: “Storia di Sciascia”, “La ragione in contumacia. La critica militante ai tempi del fondamentalismo”, “Fughe e rincorse. Ancora sul Novecento”, “ISolitudini. Atlante letterario delle isole e dei mari (andato in traduzione per Spagna e Sud America). Altri suoi importanti saggi sono stati pubblicati in Svezia, Polonia, Brasile e Stati Uniti. Nel 2008 ha ricevuto il premio “Brancati”; nel 2011 il premio “Fondazione De Sanctis”, nel 2019 il “Premio Nino Martoglio” Dal 2016 è componente del comitato scientifico della Fondazione Bufalino. Amante dei viaggi si è però definito semplice “pendolare periodico”, attività dovuta soprattutto alla suddivisione dei suoi interessi ed amori familiari compresi tra toscana, Lazio, Sardegna Piemonte e Campania. Ad interagire con lui una brillantissima Marianna La Cava che, forte di un antica conoscenza personale con il premiato, ha discusso con lui su più fronti. Ricca di contenuti e pregio letterario la motivazione posta a base dell’assegnazione del premio.

A moderare la serata è stata chiamata, ancora una volta, la giornalista Maria Teresa D’Agostino che si è avvalsa della collaborazione tecnica di Maria Teresa Ripolo. Nel corso della serata sono stati letti anche alcuni brani degli autori a cura di Giovanni Ruffo (Gruppo Spontaneo), Maria Federica Morabito e Giulia Palmisano.

L’INTERVENTO DEL SINDACO, Avv. Vincenzo Maesano

“Il Premio La Cava è divenuto ormai un evento riconosciuto a livello nazionale ed è importante perché la sua opera, che non si può certamente definire dell’apparenza bensì della sostanza, oltre che a far parlare bene di se lo fa anche per quanto riguarda l’immagine della nostra Bovalino, ma anche della Calabria e del meridione in genere. Ciò è senz’altro un motivo in più per storicizzare questo appuntamento e per far si che anche gli Enti sovraordinati si decidano finalmente a dare il giusto credito e la giusta dimensione a questa importante manifestazione”

IL VINCITORE, Gian Marco Griffi

“Sono felicissimo e contento di vedere questa sala completamente piena e carica di passione, una passione che sono certo muove i lettori del Caffè Letterario “Mario La Cava” ed annovera tra la giuria illustri personaggi molto qualificati e competenti”

Ferrovie del Messico: il romanzo è ambientato nel febbraio 1944, momento importante per la nostra storia patria e con i tedeschi che imperversavano nel paese da nord a sud; siamo tra l’altro anche nel periodo della repubblica di Salò. A Francesco Maggetti (detto Cesco), giovane ventiduenne che fa il militare ad Asti presso la Guardia nazionale ferroviaria repubblicana viene assegnato un compito tanto particolare quanto strano, quello di redigere in pochi giorni una mappa dettagliata delle ferrovie del messico. Cesco non sa, e non immagina nemmeno, che la mappa serve per trovare una misteriosa arma letale capace di far trionfare i nazisti, ma obbedendo intraprende diverse avventure tra cui quella di incontrare Tilde, bibliotecaria di cui s’innamora. I fatti e le vicende che ne seguirono dicono che a causa di un grossolano errore, in Hitler subentrò la convinzione che una volta conquistato il Messico sarebbe riuscito a dominare il mondo, cosa che per fortuna non si concretizzò. La figura di Tilde, divenuta nel frattempo un’anziana signora, è molto importante nell’economia del racconto anche perché continuava a ricevere ancora tante lettere e cartoline provenienti dalla Svizzera, dalla Francia, dall’Argentina e dal Messico, lettere e cartoline inviatele da un uomo che aveva conosciuto quando erano entrambi giovani (Cesco?)”

Appuntamento per la VII^ edizione.

Pasquale Rosaci

(nella foto: il Sindaco Maesano, Gangemi ed il premio speciale Massimo Onofri)