Fu nel settembre 1982, Pio La Torre, politico e sindacalista che venne barbaramente ucciso il 30/04/1982 che propose la confisca dei beni ai mafiosi, proposta che divenne legge soltanto quattro mesi dopo il suo atroce assassinio: “Occorre spezzare il legame esistente tra il bene posseduto ed i gruppi mafiosi, intaccandone il potere economico e marcando il confine tra l’economia legale e quella illegale”, queste le sue parole. Da allora, e dopo altri quattordici anni di discussioni e rinvii parlamentari, è stata l’approvazione della legge d’iniziativa popolare a consentire la restituzione di questi beni confiscati alla società civile. Ciò è avvenuto con la legge 109/96 grazie all’azione di sensibilizzazione dell’associazione “Libera” che raccolse un milione di firme. L’ultimo passo legislativo è stato compiuto nel 2010 con l’Istituzione dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati (Anbsc) alla criminalità, con sede in un primo momento a Reggio Calabria, luogo simbolo della lotta al malaffare e poi a Roma con ramificazioni nelle sedi di Milano, Napoli, Palermo e Reggio Calabria. Per celebrare la riconsegna di alcuni beni confiscati alla ‘ndrangheta, oggi a Bovalino (RC), si sono dati appuntamento le massime Autorità militari, civili e religiose della Provincia: il Prefetto di Reggio Calabria, dott. Massimo Mariani; S.E. il Vescovo di Locri-Gerace Mons. Francesco Oliva; il Questore di Reggio Calabria, dott. Maurizio Vallone; il Presidente del Tribunale di Locri, dott. Rodolfo Palermo; il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Locri, dott. Luigi D’Alessio; il Comandante del Comando Provinciale dei Carabinieri, Col. Giuseppe Battaglia ed i rappresentanti dei vari Corpi armati dello Stato.
La prima cerimonia si è svolta a Bovalino superiore dov’è stata inaugurata, presso l’ex Scuola elementare di Via Pendino, la nuova sede del Sistema Bibliotecario Territoriale Jonico (SBTJ) con un momento particolare in cui i ragazzi hanno offerto un omaggio floreale alle autorità intervenute e poi, alle ore 17.30, la seconda cerimonia che si è tenuta alla marina, con il consueto taglio del nastro per l’inaugurazione delle due nuove sedi pubbliche: il Centro per l’Impiego e la Biblioteca Comunale. A seguire gli interventi delle varie Autorità cui è seguita la visita guidata ed un sobrio rinfresco finale offerto dall’Amministrazione Comunale. Ad intervenire per primo è stato il Prefetto di Reggio, dott. Mariani: “Ritengo che Il binomio cultura-lavoro è di fondamentale importanza per lo sviluppo di questo territorio; poi vorrei soffermarmi sul grande lavoro che ci ha condotto fin qui, e mi riferisco alle complesse indagini eseguite dagli inquirenti su disposizione della magistratura ed a tutta la procedura, che a volte, anche se particolarmente complessa ci ha consentito di giungere a questi importanti risultati finali. Di ciò, credo, che tutta la comunità bovalinese debba essere orgogliosa e mi auguro che i giovani possano trarre un utile insegnamento e beneficio, soprattutto dell’enorme patrimonio culturale che è ben conservato negli archivi della biblioteca comunale che ho avuto modo e piacere di poter visitare ed apprezzare”. Il Questore di Reggio Calabria, dott. Vallone, ha invece detto: “All’Amministrazione di Bovalino va senz’altro il plauso per quanto fatto; perchè non è per nulla scontato che un bene confiscato alla ‘ndrangheta venga poi utilizzato per scopi sociali, ciò l’abbiamo verificato di fatto anche nei giorni scorsi quando ci siamo scontrati con l’impossibilità di alcuni Comuni a poter far fronte, dal punto di vista economico, alla riqualificazione sostanziale di questi beni che, pertanto, rimangono ancora inutilizzati e questo, dal punto di vista sociale è indubbiamente una sconfitta” Chiare le parole del Presidente del Tribunale di Locri, dott. Palermo: “Stasera celebriamo la vittoria dello Stato, questo è un momento importantissimo perché è chiaro che il crimine non paga! Rivolgo sentitamente un plauso al Sindaco ed alla sua amministrazione perché ha saputo sfruttare al meglio l’opportunità avuta” Il Col. Battaglia, Comandante del Comando Provinciale ha rievocato, invece, la figura del Brigadiere Antonino Marino, Sottufficiale barbaramente ucciso a Bovalino superiore che con il suo sacrificio ha dato esempio di legalità e di assoluto senso civico. Con questi risultati spazziamo via i ‘ndranghetisti, ci appropriamo dei loro beni e li restituiamo alla collettività. Diamo degli esempi e dei segnali positivi ai giovani ed alle comunità intere, ci libriamo tutti insieme di una memoria orrenda e dimostriamo che un’alternativa al malaffare esiste ed è realizzabile”
Dopo i saluti ed i ringraziamenti di rito, il Sindaco di Bovalino, Vincenzo Maesano, ha dichiarato: “Le cerimonie di oggi sono dense di significato anche perché arrivano dopo un iter burocratico troppo lungo, infatti ci sono voluti ben undici anni dalla destinazione di questi beni al patrimonio comunale; ciò è stato possibile solo grazie alla tenacia di questa Amministrazione comunale, Assessori e Consiglio Comunale tutto, che hanno creduto fortemente nell’opera di risanamento già avviata con i Commissari Straordinari. Il ritardo è stato dovuto soltanto ad anomalie, irregolarità e mancato compimento di atti importanti, solo questi motivi hanno fatto si che la riconsegna di questi beni non avvenisse prima di questa data. E’ stato soltanto grazie ad un lavoro sinergico tra Istituzioni che si è riusciti a dipanare la complessa matassa e consegnare i locali per l’uso della collettività e di questo ne siamo fieri ed orgogliosi” Per concludere le parole di S.E. Monsignor Francesco Oliva, Vescovo di Locri-Gerace: “E’ stato un lavoro di squadra che ha portato a questo risultato, un lavoro svolto in sinergia che è riuscito a mettere dei paletti e consentire, al tempo stesso, di fare dei passi in avanti a beneficio dell’interesse comune e della crescita del nostro territorio. Io vedo dei segnali positivi nella nostra locride e per questo è necessario proseguire su questa strada”.