Serata magica e carica di amarcord ieri sera a Bovalino (Rc) in Piazza Camillo Costanzo dove, con inizio alle ore 22, si è svolta la serata dedicata al ricordo di Padre Giuseppe Castelli, frate francescano dell’Ordine dei Frati Minori veneti, Parroco di Bovalino per ben 22 anni (dal 2002 all’inizio del 2015), deceduto per grave malattia lo scorso 6 febbraio di quest’anno. La serata è stata organizzata dal Comitato Festa di San Francesco di Paola in collaborazione con la parrocchia di San Nicola di Bari e con la comunità bovalinese. Con l’evento di Ieri sera è stato praticamente sancito l’inizio dei festeggiamenti in onore di San Francesco di Paola; festeggiamenti che si concluderanno domenica 9 agosto con la tradizionale processione della statua che, per l’occasione, sarà posizionata come consueto su una barca e percorrerà il tratto di mare che va dalla zona del ponte Malachia (lato Reggio) fino a Sant’Elena (lato Catanzaro) e sarà seguita nel suo percorso da una innumerevole quantità di barche addobbate a festa. Hanno condotto magistralmente la serata Annamaria Implatani (molto avvincente è stato il suo modo attento e professionale di narrare le storie, le frasi e gli episodi che hanno visto protagonista padre Giuseppe) e la Dottoressa Mariolina Spataro (da sempre in prima linea ed una delle persone più presenti e collaborative in tutte le attività parrocchiali). Per rompere il ghiaccio ci ha pensato il giovane cantautore calabrese (è di Bianco) Francesco Misitano che ha iniziato la sua performance canora con alcuni brani degli anni ’60 molto cari a Padre Giuseppe Castelli; subito dopo è iniziata la narrazione della vita francescana e quindi sacerdotale del frate veneto, dal momento della sua ordinazione fino al giorno della sua morte che ha lasciato sgomenti quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Sono stati ripercorsi anche gli innumerevoli cammini di fede fatti con la comunità bovalinese: in terra Santa, a Fatima in Francia, ad Assisi ed altri posti ancora e le principali attività parrocchiali svolte nel corso degli anni trascorsi in terra di calabria. Da ogni slide riprodotta a video traspariva nitida la bontà e la positività del frate nonchè il suo attaccamento sincero alla gente di Bovalino, padre Giuseppe è stato l’ideatore ed il mentore della “Festa dei Rioni” che per 3 anni ha unito in un unico abbraccio pieno di colori tutti i bovalinesi. Ricordiamo che padre Giuseppe amava spesso ripetere la famosa frase “Buongiorno Bovalino” aggiungendo quasi sempre anche un “quanto sei bella”, proprio per rafforzare ancor più il legame che egli sentiva con questa terra che agli occhi di tutti era, ed è particolarmente martoriata ed abbandonata ma non per lui che la curava e la gestiva come un frutto o un fiore in continua crescita. L’asticella dell’emozione è salita di livello quando sul palco è salito don Claudio, anch’egli frate francescano dell’Ordine dei Frati Minori veneti venuto apposta da lontano insieme al fratello di padre Giuseppe (Giovanni) per rendere omaggio alla figura dell’amico fraterno con cui ha condiviso quasi tutto sin dall’età di dieci anni. Non hanno fatto mancare il loro affettuoso ricordo anche don Domenico (è nativo di Bovalino) e don Giovanni (della parrocchia di San Nicola di Bari) nominato sacerdote da pochi giorni ed appena rientrato da Roma dove ha avuto l’incontro in San Pietro con tutti i Ministranti ricevuti in Piazza da Papa Francesco. Per concludere in bellezza e scacciare quindi la “nostalgia canaglia” che aleggiava in piazza, ci ha pensato ancora Francesco Misitano che dimostrando di sapersela cavare bene non solo con la voce ma anche con le parole (preannunciando l’uscita del suo libro “a due passi dal mare” e del suo ultimo cd) ha cantato ancora canzoni molto care a Padre Giuseppe riscuotendo il plauso del pubblico presente. A conclusione della serata, tutto il Comitato Festa è salito sul palco per ricevere il riconoscente applauso della gente per il prezioso lavoro svolto seppur tra mille difficoltà, e si sono dimostrati molto dispiaciuti nell’annunciare alla gente che anche per quest’anno i fuochi di artificio non si potranno fare, a margine della Festa patronale, per la mancata autorizzazione da parte delle Autorità di pubblica sicurezza. L’augurio finale è stato che quanto insegnatoci da padre Giuseppe non venga disperso ma anzi sia da monito per le generazioni future a proseguire nel cammino di fede ed unità cosi come ci insegna il Vangelo….Buongiorno Bovalino.