Ogni paese ha la sua “figura originale”, il classico tipo che si distingue dalla massa nel bene e nel male, e che gira in lungo ed in largo il paese percorrendo chilometri su chilometri incontrando tanta gente con cui scambiare qualche parola o una simpatica battuta. Anche Bovalino, negli anni, ha avuto figure del genere e tra queste l’ultima a lasciare questa vita terrena, fatta spesso di stenti e sacrifici, è quella di Italo Galteri meglio noto come “u tripulinu”. Italo è deceduto due giorni fa presso l’Ospedale civile di Locri dove era stato ricoverato per un malore che poi si è rivelato fatale. La notizia della sua morte ha lasciato attonita e sgomenta l’intera comunità bovalinese, una comunità che negli anni aveva imparato a convivere con quella figura tanto estrosa quanto originale che si vedeva spesso sfrecciare per le vie cittadine con la sua inseparabile bicicletta lanciando al vento frasi quasi sempre uniche nel loro genere.
Italo era una persona molto colta, una cultura intensa e mai banale, maturata ed affinata certamente sui libri ma che lui sapeva rendere fruibile a tutti con quel suo modo estemporaneo ed espressivo di declamare le opere (alcune delle quali conosciute a memoria!). Ma allo stesso tempo, Italo, era anche una persona “vulcanica” nel suo modo di agire, nonostante ciò si è dimostrato sempre disponibile e garbato quando aveva a che fare, soprattutto, con persone che pur non conoscendolo si soffermavano volentieri a parlare con lui -vista la sua inesauribile fonte di sapere- davanti ad una tazzina di caffè o un bicchierino di liquore che prediligeva maggiormente nelle fredde giornate invernali.
La sua dimora non poteva definirsi propriamente una normale abitazione, infatti, neanche le mura perimetrali erano normali, gli infissi non esistevano e ancor meno l’arredamento interno. Viveva in condizioni molto precarie e disagiate, Italo, e proprio per questo, qualche anno fa, dopo un incendio che aveva distrutto completamente il posto rendendolo impraticabile, l’allora Vice Sindaco con delega alle Politiche Sociali, Ferdinando Rocca e l’Assessore all’Ambiente con delega allo Sport, Sergio Delfino, hanno pensato bene di trasferire Italo presso la Casa di cura “Le Magnolie”, struttura per anziani ubicata in Via Sant’Elena 123/A. La struttura, ben nota in paese, ha accolto Italo nel miglior modo possibile facendogli trascorrere in piena tranquillità gli ultimi sei anni della sua esistenza. Questo il ricordo tracciato da uno dei responsabili: “Non ci sono parole per descrivere la persona che eri, hai insegnato tanto e dato tanto sia a me che a tutta la comunità bovalinese, eri e rimarrai sempre un signore anche lassù dove finalmente potrai vivere la vita che meritavi. Sono onorato di averti conosciuto per la persona che eri: gentile, trasparente, signore d’altri tempi, hai lasciato un vuoto incolmabile, ora insegna le poesie agli angeli come solo tu sai fare. Ciao itale’ “
C’è da dire, che anche dopo il ricovero, i due ex amministratori, hanno continuato a seguire le vicende quotidiane di Italo tant’è che proprio Sergio Delfino, sul suo profilo social, ha postato: “Mantua me genuit, Calabri rapuere, tenet nunc Parthenope; cecini pascua, rura, duces. Ancora la ricordo l’epigrafe sulla tomba di Virgilio… Tutto questo grazie a te Itale’, tra una risata e una passeggiata al Golosia ci facevi lezioni private di letteratura latina e italiana. Per te Leopardi era cumbinatu mali e Dannunzio era unu chi si piacia u pilu…che spettacolo! Era il professore di tutti quelli della mia eta’. Ma questo tanti non lo sanno. Conoscono Italo solo come il personaggio del Paese. Tanti non possono sapere della grande dignità e l’educazione che ha avuto sino alla fine. Per tutti noi se ne va un amico, un parente, una parte importante di Bovalino. Fiero di avergli fatto passare gli ultimi anni della sua vita con un tetto sulla testa e un pasto caldo… ciao cumpari i curza va ‘mpiccica pa glia’”
Tanti, tantissimi i commenti ed i ricordi che si sono susseguiti in questi due giorni sui social, fatti e misfatti di Italo sono stati raccontati con grande enfasi e trasporto mettendo in luce una persona povera nei beni materiali ma molto ricca, anzi ricchissima, nei valori e nella sapienza. Anche l’Amministrazione Comunale (che si è fatta carico del funerale), guidata dal Sindaco, Vincenzo Maesano, ha inteso rendere omaggio ad Italo Galteri, questo il commento in proposito: “L’amministrazione comunale non poteva rimanere insensibile alla dipartita del caro Concittadino Italo. Che la terra ti sia lieve! Il funerale sarà celebrato lunedì 20 luglio alle ore 16 nella chiesa San Nicola di Bari”
(Pasquale Rosaci)