unnamedIl Coronavirus Covid-19 può certamente limitare i nostri movimenti fino al punto di costringersi a rimanere chiusi in casa, ma non può certamente fermare o limitare i “sentimenti” che ogni italiano nutre nei confronti di coloro che con l’estremo sacrificio della propria vita ci hanno consentito di conquistare la libertà e la democrazia di cui godiamo oggi. Il riferimento è chiaro ai nostri avi, che combatterono la “Grande guerra” lasciando sul campo oltre 600 mila morti, 900 mila feriti e circa 500 mila mutilati di ogni genere. Il tutto per realizzare un unico ideale e un unico sogno, quello di avere finalmente una Patria unica ed unita, per questo motivo non bisogna mai dimenticare. Pertanto, ricordare ieri il 4 novembre non è stato solo un dovere civico, ma l’espressione sincera di un sentimento patriottico forte ed intenso che ci ha preso e ci prende tutti e che non ci deve mai abbandonare perché “un popolo che non ha memoria del proprio passato è sicuramente destinato a non avere neanche un futuro cui guardare con speranza e fiducia”

Anche a Bovalino (Rc)la celebrazione del 4 novembre si è svolta –come per lo scorso 2 giugno, Festa della Repubblica- in tono molto dimesso e secondo le prescrizioni imposte dal Covid-19 ma, al tempo stesso, con partecipazione molto sentita da parte dei presenti. Il Sindaco, Avv. Vincenzo Maesano, accompagnato dai soli rappresentanti delle Autorità militari e civili e delle associazioni combattentistiche e d’arma, ha deposto presso il Monumento ai Caduti ubicato all’interno del Parco delle Rimembranze (meglio noto come Villa Comunale) una corona di alloro ed ha sostato per il classico minuto di raccoglimento.

Prima di lasciare il luogo, queste sono state le parole del Sindaco Maesano: “Oggi la giornata dedicata alle Forze Armate e all’Unità d’Italia è in tono minore a causa dell’emergenza sanitaria che ancora incombe ad ogni latitudine, ma l’amministrazione Comunale non ha voluto mancare l’appuntamento con il ricordo dei tanti giovani che hanno perso la vita durante la Grande Guerra, e tutto ciò significa mantenere vivo il ricordo e la memoria di quei momenti tragici  che hanno colpito la nostra amata Patria.  Abbiamo organizzato tutto in maniera rispettosa di quelle che sono attualmente le normative in tema di Covid-19, ma allo stesso modo la celebrazione è stata molto sentita. Per me, in queste condizioni particolari, senza il tradizionale corteo per le vie cittadine e la consueta cornice di ragazzi che ogni anno assiepavano gli spalti di quest’area è stato un momento particolare di riflessione e mi ha fatto ancor più capire l’importanza che questo genere di eventi riveste all’interno del tessuto sociale. La speranza e che questi momenti possano ritornare ad essere vissuti e celebrati nel miglior modo possibile e con tutta la comunità che mi onoro di rappresentare”  – (foto d’archivio)

Pasquale Rosaci

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