Nella bella cornice della nuova Piazza “Gaetano Ruffo”, da poco inaugurata, si è svolta la presentazione del libro di Santo Gioffrè, “Evasioni d’amore” edito da Castelvecchi (2024). Numeroso il pubblico presente che dai gradoni che sovrastano i resti del basamento della Torre Scinosa (costruita nel 1607 ed abbattuta nel 1912) , hanno assistito in religioso silenzio all’introduzione e alla narrazione  dei cinque racconti di cui si compone l’opera.

La serata è stata patrocinata dal Comune di Bovalino ed ha ricevuto il supporto fattivo dell’Associazione Auser “Noi ci siamo…” di Bovalino, diretta dal presidente Avv. Paolo Graziano. A moderare l’incontro ci ha pensato il Professore in Scienze Storiche, Davide Codespoti, anch’esso autore di diversi scritti di assoluto spessore.  Dopo i saluti del Sindaco, Vincenzo Maesano ed il breve intervento dell’Assessore alla Cultura del Comune di Bovalino, Pasquale Blefari e quello del Presidente Auser Paolo Graziano,  è iniziato il dialogo tra Codespoti e l’autore del libro Santo Gioffrè, autore che ricordiamo essere maggiormente noto anche per la finction Rai “Artimisia Sanchez”, tratta dall’omonimo libro che ha riscosso un notevole successo.

Ma chi  è Santo Gioffrè? Nasce a Seminara (Rc) il 13 maggio 1954, luogo che rimane sempre al centro ispirativo delle sue opere e della sua vita professionale, politica e culturale. Dopo gli studi seminaristici presso il seminario di Mileto, completa il suo primo percorso scolastico nella sua Seminara. A Palmi frequenta il liceo classico presso l’Istituto” Nicola Pizi” e prosegue il cammino scolastico (era il 1981)  presso l’Università di Messina-Facoltà di medicina e chirurgia da dove esce specializzato in ginecologia ed ostetricia. Nel frattempo intraprende anche la carriera politica e dopo essere stato più volte Consigliere Comunale a Seminara, viene eletto per ben due volte Consigliere Provinciale a Reggio Calabria, epoca in cui ha ricoperto anche l’incarico di Assessore alla Cultura della Provincia. Nel 2015 viene nominato dal Presidente Mario Gerardo Oliverio, Commissario straordinario dell’ASP di Reggio Calabria e in questo incarico si distingue per aver denunciato le anomalie riscontrate in alcuni pagamenti che hanno poi portato allo scioglimento dell’Asp per infiltrazione mafiosa. Per quanto riguarda la sua attività come scrittore ricordiamo alcune delle sue opere: “Gli Spinelli e le nobili famiglie di Seminara (1999); “Leonzio Pilato” (2007); “Artemisia Sanchez” (2008); “La terra rossa” (2010); “Il Gran Capitan ed il mistero della Madonna Nera” (2014);  “L’opera degli ulivi” (2018); “Ho visto” (2020) e “Fadia” (2022).

Ma torniamo all’opera presentata a Bovalino in uno scenario intriso di storia e già palcoscenico naturale di alcuni eventi. Sollecitato dalle domande di Codespoti, Gioffrè si offre al pubblico, nel suo racconto, con grande schiettezza e verità e lo fa narrando i cinque racconti che caratterizzano il libro esaltandone soprattutto i ricordi che si accavallano l’un l’altro nella mente, e le fatiche vissute dalla gente comune in un’epoca dove s’intrecciano paure, memorie, amori e anche guerre.

Esperienze ed attività lavorative sono segnate dalla fatica quotidiana, emergono forti il desiderio di riscatto e l’amore forte e struggente che si vivono in particolari momenti della vita, s’intrecciano ricordi e memorie di esperienze vissute al caldo del sole estivo in terra di Calabria ed in quella partenopea e, capitolo particolarmente sentito dall’autore perché vissuto all’interno della sua famiglia, è quello legato alla guerra che di fatto ha svuotato le case frantumando idee e speranze dei giovani di allora.

Santo Gioffrè ha scritto il libro raccontando di una Calabria contadina, povera ed affamata, una Calabria vista con gli occhi e con il cuore di chi l’ha vissuta interamente…riuscendo perfino ad innamorarsi!

Pasquale Rosaci