E’ emergenza contagi, soprattutto a causa della nuova variante “Omicron” che si diffonde in maniera più veloce ma che porta con se, per fortuna,  una carica virale meno violenta. Lo testimoniano le lunghe file di persone che in questi giorni hanno letteralmente preso d’assalto le farmacie pur essendo in presenza di scarsi sintomi virali. .

Ma è anche “emergenza logistica”  per quanto riguarda l’organizzazione e l’effettuazione dei tamponi disposti dalle varie ASP Provinciali. Infatti, così come riferito dal personale che oggi ha effettuato i tamponi sul territorio comunale di Bovalino (Rc), manca numericamente il personale preposto ad effettuare lo specifico esame, mancano i necessari ausili di prevenzione (guanti, igienizzanti, reagenti ecc…), manca un efficace coordinamento tra le varie istituzioni per la salvaguardia dell’ordine pubblico e manca un coordinamento operativo necessario ed indispensabile tra operatori sanitari e vertice dell’Asp.

Ma veniamo ai fatti. Oggi, a partire dalle prime ore del pomeriggio, è stato attivato un “drive in” a cura dell’USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziali) sul lungomare San Francesco di Paola (lato Bianco) per l’esecuzione dei tamponi. I tamponi erano dedicati a quei casi di “positività” già resi noti dall’Asp reggina e che quindi necessitavano di una riconferma, o dell’esito di negatività e quindi di guarigione.  A  presentarsi alla chiamata, però,  non sono stati solo i positivi al covid bensì anche coloro che avevano avuto contatti con questi ultimi, ciò ha inevitabilmente fatto si che il numero dei tamponi necessari allo scopo risultassero numericamente insufficienti con la conseguenza che al termine della giornata si registrassero anche momenti di tensione tra le persone che erano in attesa da ore (anche 4/5) per l’effettuazione del prelievo ed i sanitari stessi preposti al servizio.

Questo è il laconico sfogo degli operatori sanitari al termine della giornata, una giornata trascorsa senza soluzione di continuità ed in condizioni ambientali di forte precarietà : “Qui a Bovalino, nel pomeriggio, abbiamo operato in condizioni che definire precarie è dir poco! Nessun supporto da parte delle istituzioni ci è stato fornito e dalle prime ore del pomeriggio abbiamo operato incessantemente per portare a termine il nostro compito. Tra l’altro, non stiamo riscontrando collaborazione neanche con le farmacie che in questi giorni stanno eseguendo tamponi a tappeto. Da loro ci aspettavamo, quanto meno, la comunicazione giornaliera dei risutlati “positivi”, in maniera da poter predisporre successivamente il numero esatto dei tamponi necessari, ma allo stato attuale non è così, quindi in pratica stiamo operando al buio. Oggi, a Bovalino, ci siamo spostati sul lungomare San Francesco di Paola per motivi di spazio (il drive in al campo sportivo non era sufficiente ad ospitare il gran numero di persone che necessitavano del tampone), ma lo stesso siamo riusciti a tamponare oltre 100 persone (30 erano stati già effettuati in sede). Un grande rammarico lo abbiamo avuto in quanto ci aspettavamo, quanto meno, di avere il supporto delle Istituzioni che intervenissero a tutela delle persone, ma anche di noi sanitari che siamo costretti ad operare in queste condizioni che definire precarie è poco. Anche domani e nei giorni futuri, comunque, saremo presenti sul territorio, l’augurio è quello di poter operare in condizioni migliori non solo per noi che ci mettiamo tanta volontà e passione, ma soprattutto per coloro che con grande senso di responsabilità si presentano per effettuare i tamponi”

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