Anche Bovalino ha celebrato in maniera significativa la giornata del 4 Novembre, “Giornata dell’Unità Nazionale e Festa delle Forze Armate” E’ stata una cerimonia molto partecipata grazie alla presenza, oltre che dei tanti cittadini, anche delle scuole di ogni ordine e grado, in particolare dell’I.I.S. “Francesco La Cava” presente con alcuni docenti, e dell’Istituto Comprensivo “Mario La Cava” presente con la Dirigente, Dottoressa Rosalba Zurzolo ed alcuni insegnanti. Erano altresì presenti i  rappresentanti delle Forze Armate e dei Corpi Armati dello Stato, della Croce Rossa Italiana del Corpo Militare, dell’A.N.P.I., della locale Polizia Municipale, della Parrocchia San Nicola di Bari e le Associazioni Combattentistiche e d’Arma del luogo. Per l’Amministrazione comunale erano presenti oltre al Sindaco, anche diversi Assessori e Consiglieri Comunali dell’intero Consiglio.

Il Comando Militare Esercito “Calabria”, per l’occasione, ha inviato in rappresentanza il Ten.Col. Francesco Montepaone, Capo del Centro Documentale regionale ed il 1° C.M.S. Fabio Niciforo.

La cerimonia ha avuto inizio alle ore 10.15 con il raduno dei partecipanti all’interno del Parco delle Rimembranze ed è proseguita con la deposizione di una corona di alloro al monumento che ricorda i Caduti di tutte le guerre di cui quest’anno ricorre il centenario dalla sua edificazione, il messaggio del Sindaco e quello fatto pervenire per l’occasione dal Presidente della Repubblica, la lettura da parte degli studenti dell’elenco dei militari bovalinesi caduti nel corso dei due conflitti mondiali e altre  testimonianze storiche tratte dai documenti ufficialmente detenuti e custoditi dal Comune di Bovalino; a chiudere la giornata, la recita della “Preghiera per la pace” e l’intonazione finale dell’Inno di Mameli. Particolarmente toccante la lettera (letta dalla Dirigente Scolastica Rosalba Zurzolo) inviata da un soldato drammaticamente impegnato al fronte, ai suoi congiunti.

Il messaggio ed il  riferimento al sacrificio dei nostri avi è chiaro, soprattutto se riferito a coloro che combatterono la “Grande guerra” lasciando sul campo oltre 600 mila morti, 900 mila feriti e circa 500 mila mutilati di ogni genere;  il tutto per realizzare un unico ideale e un unico sogno, quello di avere finalmente una Patria unica ed unita, per questo motivo è indispensabile non dimenticare mai. Ricordare il 4 novembre non è solo un dovere civico, ma l’espressione sincera di un sentimento patriottico forte ed intenso che ci ha preso e ci prende tutti e che non ci deve mai abbandonare perché “un popolo che non ha memoria del proprio passato è sicuramente destinato a non avere neanche un futuro cui guardare con speranza e fiducia”

“Una celebrazione storica -ha detto il Sindaco Maesano nel suo intervento- sia per la sua durata, è l’unica festa che ha attraversato ininterrottamente un secolo di storia, e sia per la grande rilevanza che essa assume. Infatti, con il Regio Decreto n. 1354 del 23 ottobre 1922 il 4 novembre fu dichiarato Festa Nazionale. Con questa, la nostra Nazione festeggia il raggiungimento della completa Unità d’Italia dopo la fine della Grande Guerra; si conclude, pertanto, quel percorso complesso avviato dal risorgimento e che ha portato alla nostra Italia. Oltre a ciò, il 4 novembre onora anche l’esercito italiano e le forze armate e il loro legame con la cittadinanza e con i valori indissolubili della nostra Patria: la libertà e la democrazia.

È bene, proprio oggi, ricordare che il sacrificio di milioni di giovanissimi soldati ha consentito di completare l’Unità Nazionale e di dare avvio ad una fase diversa della nostra Nazione, vale a dire la costituzione del popolo italiano. Oggi il legame indissolubile tra i rappresentanti delle Forze Armate e tutti noi cittadini si tramuta, ed è questa la GRANDE essenza della Festa, non in un modo per ostentare la forza militare di una Nazione ma in un fermo ripudio alla guerra. Il pensiero non può non andare al conflitto che da diversi mesi sta vedendo contrapposte la Russia e l’Ucraina. È inconcepibile che in questi tempi moderni si possa pensare di allargare i propri confini in maniera incontrollata e unilaterale senza il rispetto delle vite umane. Ciò va al di là di qualsiasi norma o legge nazionale o internazionale: il diritto alla vita è assoluto e l’uomo non può violarlo.

Molti i soldati che hanno partecipato alla Grande Guerra che hanno perso la vita e che abbiamo riscoperto grazie ai tanti documenti, lettere, cartoline, sentenze, attestati di merito e di conferimento di medaglie ritrovate nel nostro Archivio Storico. Soldati che hanno dimostrato il loro coraggio e che sono riusciti a riabbracciare i loro cari, come Sofia Giuseppe, Caporal Maggiore Ardito del IX Reparto d’Assalto Regio Esercito, decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare, che contribuì al compimento dell’Unità d’Italia con luminoso ardimento sul Col Fenilon e sul Col Moschin. Ma anche soldati che hanno combattuto per l’Italia durante l’assurdo regime Fascista e il Nazismo.

Infine, quest’anno festeggiamo i cento anni della edificazione del Monumento ai Caduti in questa Villa Comunale e i duecento anni della nascita dell’eroe per la libertà Gaetano Ruffo. Quest’ultimo, eroe di quel risorgimento che ha lottato per la libertà e la creazione dell’Italia concluso poi con la Prima Guerra Mondiale.

Tutto ciò è un valore alto e inestimabile di memoria per il presente e il futuro del nostro paese e della nostra comunità che deve mirare dritto verso il consolidamento della coscienza civica quale fulcro del progresso culturale, sociale ed economico di un popolo. Un valore che i giovani devono fieramente portare con loro così come la politica e le Istituzioni i quali devono sempre comportarsi da esempi di rettitudine, democrazia e solidarietà verso l’altro. Sempre orgogliosi della nostra Nazione e della nostra Bandiera, rendiamo onore ai Caduti delle Forze Armate e all’Italia”

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