Quella di ieri sarà ricordata dagli utenti degli uffici postali di Borgia, Girifalco e San Floro come la giornata nera che più nera non si può. Infatti ai “guasti ai terminali” dell’ufficio di Borgia che da tre giorni ha bloccato il normale funzionamento si è aggiunta la chiusura temporanea dell’ufficio di Girifalco, rimasto chiuso dopo la rapina a mano armata di lunedì. La chiusura sembra essersi resa necessaria per consentire una verifica di cassa ma anche per l’assenza degli addetti agli sportelli che, nel giro di due mesi e per ben due volte, hanno dovuto, loro malgrado, sopportare lo spavento delle armi puntate dai rapinatori, rimasti finora sconosciuti. Oltre ai disagi causati ai pensionati per la mancata riscossione delle pensioni, la clientela che, come si sa, ad inizio mese se la deve vedere con i bollettini da pagare e quant’altro, si è messa in “movimento”. Così è stato facile vedere gente che da Borgia andava a Girifalco e viceversa, nel tentativo di poter onorare le scadenze, per poi proseguire verso l’ufficio di San Floro dove davanti all’unico operatore li attendeva una lunga fila di clienti. Fila che s’infoltiva sempre più nonostante la buona volontà dell’impiegato. Gli utenti delle due grosse cittadine (Borgia e Girifalco) sperano che da questa mattina tutto possa tornare alla normalità. Se così non sarà, in subordine sperano che almeno qualche operatore rimasto con le braccia legate per mancanza di “lavoro” venga mandato a San Floro per dare una mano al collega oberato di lavoro.(p.d.)
Gazzetta del Sud del 3 febbraio 2010
(Foto dalla rete)