“I gestori confermano la proclamazione di un pacchetto di 10 giorni di sciopero degli impianti di distribuzione dei carburanti, sulla rete ordinaria e autostradale, la cui articolazione sarà successivamente definita per evitare di aggravare l’attuale stato di forti tensioni e disagio sociale”. Lo comunicano Faib e Fegica.

E’ la decisione assunta dal Coordinamento Nazionale Unitario dei gestori di Faib Confesercenti e di Fegica Cisl – si legge in una nota – per denunciare la mancata liberalizzazione della distribuzione carburanti da parte del Governo e sostenere il Parlamento a varare una vera riforma per liberare il settore dal controllo assoluto dei monopolisti petroliferi e consentire prezzi dei carburanti più bassi su tutta la rete distributiva. Tutte le ‘buone intenzioni’ che il Governo aveva esibito “si sono malamente infrante di fronte alla potente lobby dei petrolieri a cui, nei fatti, viene persino concesso di regolare i conti con una intera categoria di lavoratori che ha ‘osato’ mettere in pericolo privilegi e rendite di posizione”, spiegano i gestori. “Il decreto del Governo – su cui continuano correzioni e aggiustamenti, conseguenti a trattative imperscrutabili – non solo non liberalizza il settore dei carburanti e ne conferma i vincoli che ingessano forniture e prezzi, ma ‘autorizza’ le compagnie petrolifere a saltare la mediazione della contrattazione collettiva nella fissazione del margine dei gestori e a cacciarli dai loro impianti per sostituirli con le macchinette self service, aperte per 24 ore al giorno”. Non solo, protestano ancora i gestori: “nascosta nelle pieghe del decreto c’é anche la cancellazione della norma che imponeva alle banche, dal primo gennaio di quest’anno, di eliminare costi e commissioni per gestori ed automobilisti, sui pagamenti dei rifornimenti di carburante con bancomat e carte di credito”.

Ilfattoonline.com

 

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