La Repubblica Ceca ha notificato attraverso il Sistema di Allerta Rapido Europeo il ritrovamento di tossine prodotte da Escherichia Coli in pomodori ciliegini, provenienti dal Marocco e importati dalla Francia. Sono venduti anche in Italia. Ma il Ministero tace. Come evitare rischi.
Da qualche giorno la Repubblica Ceca ha notificato attraverso il Sistema di Allerta Rapido Europeo il ritrovamento in pomodorini ciliegini, provenienti dal Marocco e importati dalla Francia, di tossine prodotte da Escherichia Coli. Già la Francia aveva allertato nei giorni scorsi i Paesi europei sul verificarsi di una tossinfezione alimentare legata al consumo di pomodorini provenienti dal Marocco e distribuiti, oltre che in Francia e Repubblica Ceca, anche in Germania, Slovacchia, Romania, Regno Unito ed Italia.
Eppure, ancora una volta, il nostro Ministero tace e non informa i cittadini sulle precauzioni da adottare.
Non è la prima volta che un prodotto di origine vegetale viene coinvolto in un’allerta alimentare a causa della contaminazione da parte di ceppi di Escherichia coli pericolosi per la salute umana. L’ultimo caso di cui si è parlato molto è stato legato al consumo di germogli crudi di soia, nel 2011: interessò diverse persone in Germania e Francia, causando anche la morte di alcuni.
Che cosa fare?
L’igiene è l’unica difesa per prevenire questa e altre infezioni alimentari.
In questo momento, fino a che non si fa chiarezza sulla questione, meglio evitare di acquistare pomodori ciliegini provenienti dal Marocco.
Per quanto riguarda la frutta e la verdura, vanno lavate con molta attenzione, soprattutto se vengono mangiate crude.
La cottura elimina ogni rischio.
Fare particolare attenzione all’igiene in cucina: spesso la contaminazione avviene proprio nelle nostre case (magari nello scambio di taglieri e coltelli tra cibo da consumare crudo e cibo da cuocere).
Lavarsi sempre le mani dopo l’utilizzo dei servizi igienici e comunque sempre prima della preparazione dei cibi.
Se si seguono queste semplici regole, non c’è ragione di rinunciare a frutta e verdura cruda, una fonte preziosa di vitamine e antiossidanti, che non deve mai mancare nella nostra dieta.
Escherichia coli: un batterio che può essere pericoloso
L’Escherichia coli è un batterio comune, che vive nell’intestino di animali e uomini. Molti ceppi sono inoffensivi, ma alcuni possono rilasciare una potente tossina, che può rivelarsi pericolosa per l’uomo.
L’infezione da Escherichia coli si contrae ingerendo alimenti o acqua contaminati. Il serbatoio di questo batterio sono i ruminanti, che non si ammalano, ma lo trasmettono a latte e carne e a tutti i prodotti, compresi i vegetali, che vengono a contatto con l’acqua e il suolo contaminati dalla dispersione delle feci infette.
Sintomi e rischi
L’infezione da Escherichia coli normalmente ha conseguenze gravi solo nei bambini e nelle persone debilitate, come gli anziani. Gli adulti si infettano e sviluppano una gastroenterite, anche forte, ma senza particolari conseguenze. I sintomi sono forti coliche addominali e diarrea con perdita di sangue, senza febbre. Nei casi più gravi si può verificare una sindrome emolitico-uremica, che può causare un blocco renale. Il quadro clinico può degenerare fino alla morte. Ci si deve allarmare quando compaiono tracce di sangue nelle feci. In questo caso è bene rivolgersi immediatamente al medico. (Fonte: altroconsumo.it)