Nulla di nuovo sotto il sole o, meglio, sotto le nuvole: piove in maniera abbondante e fioccano gli allagamenti nel territorio del basso Jonio. Frutto sì di precipitazioni eccezionali ma che, certamente, non sono arrivate a sorpresa, Liguria docet. La realtà, dunque, spiega che il territorio del Soveratese presenta evidenti e gravi condizioni di insicurezza legate al dissesto idrogeologico, con strade principali che si trasformano in ruscelli, sottopassi ferroviari che si riempiono d’acqua a pochi mesi dalla loro apertura, torrenti in piena che la fanno da padrone e bloccano anche le ambulanze, fogne e depuratori che vanno in tilt, con le immaginabili conseguenze, e intere aree urbane e di campagna impraticabili, con case, esercizi commerciali e scantinati allagati. Non solo, ma in diversi paesi sono anche saltati servizi importanti come l’energia elettrica e i telefoni e conseguenze negative si sono avute anche sulle linee di telefonia mobile. A S. Andrea e Isca gli abitanti si sono svegliati sì per il rumore della pioggia ma anche con i piedi a mollo in alcune zone finite letteralmente sott’acqua. In particolare a restare isolate per gran parte della giornata di ieri sono state le aree sotto ferrovia dei due centri, visto che i tre sottopassi ferroviari inaugurati appena cinque mesi fa si sono riempiti d’acqua fino a 5 metri d’altezza: le pompe di sollevamento avranno funzionato fino a un certo punto. Poi, sotto il flusso abbondante della pioggia e dei detriti (a S. Andrea nell’infrastruttura si sono riversate le acque provenienti dai terreni circostanti visto che alcuni muretti di protezione sono troppo bassi), hanno dichiarato la resa condannando all’isolamento centinaia di persone. Così, per tutta la mattinata si è visto il superlavoro dei vigili del fuoco impegnati con più mezzi sull’intera fascia ionica, dei volontari della Protezione civile (Gruppo comunale di S. Andrea ed Edelweiss), dei tecnici comunali e degli amministratori, dei carabinieri delle varie Stazioni locali e del Comando Compagnia di Soverato e del personale di Rfi. Sia a Isca che a S. Andrea si è dovuto ricorrere all’apertura dei vecchi varchi dove c’erano i passaggi a livello, per consentire ai residenti isolati di tornare in contatto con il resto del mondo. A S. Andrea, inoltre, le abitazioni vicine al lungomare hanno subìto pesanti conseguenze e lo stesso a Isca, soprattutto in via dei Gelsi. La situazione della viabilità stradale non è stata certo da meno, con una percorribilità giunta davvero al limite della soglia sicurezza. In direzione sud, su una statale “106” sempre più pericolosa, un mezzo pesante è finito in una cunetta laterale tra Isca e Badolato, in un tratto dove non ci sono guard-rail e la carreggiata stradale si presenta molto stretta. Lì, a causa dell’ampia pozza d’acqua che si era formata nel corso della notte e che aveva coperto tre quarti di strada, il camion ha finito per mettere le ruote nel vuoto, restando riverso su un fianco. Pesanti le ripercussioni sul traffico – sul posto sono intervenuti i carabinieri e squadre dell’Anas – smaltito solo dopo l’intervento dei vigili del fuoco che. con un’autogru inviata dal Comando di Catanzaro, hanno risollevato il mezzo pesante. A Badolato il torrente Barone ha creato gravi disagi, come prevedibile, alla zona sotto ferrovia. Qui un’ambulanza del “118” non ha potuto effettuare il suo intervento di soccorso nei tempi consueti, visto che il letto del torrente era impraticabile, rimanendo bloccata nel tratto sud di via Aquilia. La furia del torrente Gallipari, tra Isca e Badolato, ha invece creato problemi alla viabilità interna verso il porto turistico e danneggiato alcune strutture del vicino depuratore consortile. Sempre a Badolato è stata registrata una esondazione all’altezza dell’area 167 della Marina con il conseguente allagamento di alcune case. In tarda serata, presumibilmente a causa della rottura di una parte in cemento, si è allagato pure il sottopasso. Sottopasso ferroviario allagato anche a S. Caterina, dove la rete fognaria è saltata in più punti e i pozzetti di raccolta delle acque si sono colmati al punto di tracimare. Solo a San Sostene il sottovia ha risposto bene alle precipitazioni, senza creare alcuna apprensione. La pioggia ha poi “accompagnato” il territorio per l’intera giornata, peggiorando situazioni già critiche. Nelle campagne ingenti i danni alle colture mentre una verifica della viabilità interpoderale non è ancora stata possibile, vista la mole di interventi nei diversi centri abitati. Lo stato d’allerta diramato dalla “Centrale multirischi” dell’Arpacal prosegue, tanto che oggi le scuole rimarranno chiuse in diversi paesi.

Gazzetta del Sud del 10.11.2011 – Francesco Ranieri

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