La bella stagione contrassegna la rinascita dei colori, che in Sicilia assumono variegati cromatismi e sfumature. Al loro composito succedersi il famoso stilista Salvatore Impollino ha voluto ispirarsi nel presentare la sua collezione primavera/estate 2018 al folto pubblico presente nell’auditorium di San Vito, ornato per l’occasione da alberelli di agrumi, ruote dei tipici carretti siciliani e caratteristiche bottiglie di vino e d’olio.
«Le mie creazioni sono basate quest’anno sul magico contesto eoliano, i cui colori spaziano dalla sabbia bianca di Lipari a quella nera di Stromboli, passando per l’avana presente nelle montagne di Salina, allegoricamente rivisitati nei vestiti con merletti, pizzi e trasparenze per infondere nei cuori di tutti i presenti l’idea di una natura cristallina ed incontaminata. – ha chiosato il giovanissimo designer – Tutto ciò può essere ravvisato anche nelle cuciture, che con le acconciature anni ’50 e ’60 si propongono di dare continuità temporale ad una moda mai desueta».
Al suono del marranzano, seguito dal canto popolare «Ciuri, ciuri», e sotto l’obiettivo attento del fotografo Santo Aricò i suggestivi abiti, indossati dalle modelle, hanno rievocato quei paesaggi elegiaci tutt’ora presenti, ma lontani a chi è immerso nell’uniformante realtà urbana. Oltre al contrasto fra l’azzurro ed il bianco, nonché ad alcune costituenti del verde, simbolo della speranza nel riscatto femminile, particolare applicazione egli ha dato al nero, ideato come una testimonianza di affetto e religiosità, ma anche di trasgressività grazie ad alcune trasparenze per esaltarne la bellezza, evidenziata specialmente dall’avvenenza di Laura Culicetto e dalla grazia di Gaia Chiofalo, due modelle brave nell’avere interpretato al meglio il messaggio di Salvatore Impollino. “Ritengo sia stata una sfilata multisensoriale, dove gli abiti rispecchiavano i colori dell’Isola ed i tessuti, in particolare il pizzo, hanno avvolto il corpo delle modelle dando un tocco d’eleganza senza mai scaturire nella volgarità. – ha commentato Laura Culicetto – L’aspetto, che mi ha colpito, è stata la cura dei particolari: Salvatore, prima dell’ingresso in passerella, controllava che la modella avesse tutto in ordine, segno di grande professionalità a lasciarmi pensare che c’è un fil rouge collegante la maison Salvatore Impollino al marchio Dolce & Gabbana, per cui l’amore per la Trinacria è il comune denominatore e da siciliana non posso che appoggiare la sua scelta stilistica augurandogli il successo che merita”.
La moderna ragazza siciliana è stata personificata con successo anche da Gaia Chiofalo, che col suo portamento dolce, distaccato e nobile ha offerto una nota di affrancamento a tutte le donne sicule: “Sicuramente Salvatore Impollino ha osannato la sua Sicilia ripercorrendone le origini della civiltà attraverso il mistero della donna a cavallo fra castità e sensualità ed adoperandosi quotidianamente per offrire la sua esperienza milanese al contesto siciliano. – ha chiosato la bella Gaia Chiofalo – Egli ne ha colto il desiderio di emancipazione e lo ha sottolineato con il classico nude look, inteso con raffinatezza senza mai essere triviale». Il successo della serata è dovuto al genio di Salvatore Impollino, capace di attingere continuamente dal passato rendendolo attuale, per celebrare il corpo della donna siciliana, contrassegnato da considerevoli peculiarità, con i suoi abiti, considerati originali capolavori dell’arte sartoriale.
Foti Rodrigo