Controlli serrati da parte della Compagnia Carabinieri di Melito Porto Salvo per contrastare i furti d’acqua mediante allacci abusivi. Tale fenomeno assume ancor più importanza considerata l’emergenza idrica che in questi giorni attanaglia l’intera area grecanica e che costringe molti cittadini ad avere l’acqua contingentata.

Al termine dei numerosi controlli effettuati, i militari della Stazione di Bagaladi hanno deferito complessivamente all’Autorità Giudiziaria 4 soggetti in due distinte circostanze. In particolare, i militari dell’Arma, coadiuvati da personale del Comune di San Lorenzo, hanno constatato come in un primo caso 2 dei predetti, attraverso l’utilizzo di bypass, siano riusciti ad asportare illecitamente ingenti quantitativi di acqua dalla rete idrica pubblica.

L’artifizio utilizzato è stato immediatamente sottoposto a sequestro penale. In altra circostanza invece è stata constatata la presenza di un contatore idrico dismesso nel 2010 e intestato al precedente proprietario dell’immobile, al quale era stato apposto il relativo sigillo la cui presenza non è stata riscontrata dagli operanti. Il predetto contatore è stato sottoposto a sequestro penale con contestuale apposizione di un nuovo sigillo da parte dell’idraulico comunale mentre il proprietario dell’immobile e l’effettivo utilizzatore sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria. Le condotte summenzionate vanno oltre la mera condotta di furto e configurano il reato di “furto aggravato”.

Questa qualificazione aumenta le pene previste per il furto semplice e le aggrava quando il fatto è commesso su cose destinate a pubblico servizio o pubbliche autorità. Grazie all’intervento dei militari della Stazione di Bagaladi, si è interrotta la prosecuzione dell’attività illegittima, ripristinando le dovute condizioni di normalità.

L’intervento dei Carabinieri si inserisce in un più ampio progetto di contrasto ai reati che coinvolgono il furto d’acqua nell’intera giurisdizione della Compagnia Carabinieri di Melito Porto Salvo teso a impedire che taluni beneficino delle risorse pubbliche per propri scopi egoistici. I procedimenti sono attualmente nella fase delle indagini preliminari e per gli indagati vale il principio di non colpevolezza sino alla sentenza definitiva.