Carissimi! Stamani (esattamente alle ore due, come attesta l’atto anagrafico n. 21 parte 1 sezione A della mia nascita in Marina, al casello ferroviario di Cardàra) ho compiuto sessantadue anni. Come sapete (benché sia stato uno dei primissimissimi badolatesi a nascere in riva al mare quando ancora non c’era Badolato Marina) ho sempre amato, prediletto e difeso il borgo antico, specialmente perché da oltre dieci secoli è stato la “culla di pietra” del nostro popolo, della nostra gente e per me, in particolare, dal 1743 la “culla di pietra” delle generazioni della mia numerosa famiglia Lanciano nonché di tutte le altre molteplici famiglie che man mano si sono imparentate con noi e viceversa.

 

Adesso, a 62 anni, l’età che avanza piuttosto pesantemente e le tante tristi vicende sociali (alcune delle quali sono di pubblica conoscenza) mi hanno imposto di effettuare una troppo sofferta decisione, in mancanza di altre situazioni e prospettive che avrebbero potuto farmi rimanere con maggiore e migliore efficacia in Badolato. Infatti, per potermi più adeguatamente concentrare sulla mia “anzianità” e su quella di mia moglie, ho deciso di cedere la piccola casa ereditata dai miei genitori e di trasferire “definitivamente” tutto il mio archivio personale e la residenza ad Agnone, il paese del mio “esilio”. Si sono così, praticamente, quasi del tutto annullate le possibilità di ritornare a Badolato, almeno da pensionato (come finora avevo desiderato). Certo, ad avere un lungo e buon futuro, non bisognerebbe “mai dire mai” … però bisogna fare i conti con la realtà che non mi è per nulla favorevole.

Potete ben capire che per uno come me (che da sempre ha messo Badolato al centro della propria vita) non è affatto facile tale “distacco”. Tuttavia, resto comunque, ovunque e sempre badolatese fino alla morte ed anche per questo ho deciso di donare ad un ente pubblico (Archivio di Stato o altro) tutta la documentazione del mio lavoro sociale, in modo tale che le future generazioni (lontane dalle presenti passioni) potranno orientarsi sociologicamente e storicamente su tante vicende che hanno caratterizzato Badolato e dintorni nell’ultimo secolo, specialmente sugli anni che ho vissuto in prima persona (certo, una Biblioteca Comunale ben funzionante ne sarebbe stata migliore destinazione!).

 

In particolare, essendo stato promotore-responsabile della nota vicenda del “paese in vendita” (1986-88), mi sto già adoperando per raccogliere almeno tutta la documentazione originale che mi è possibile reperire su tale momento storico badolatese che ha avuto e continua ad avere una valenza persino internazionale. Spero, perciò, di poter dare alle stampe (se avrò salute e fortuna) questa Opera che ha già un titolo assai emblematico: “Badolato paese in vendita? Una grande storia d’amore!”… perché sì, la mia per Badolato, per la mia gente, per il mio popolo è stata e continua ad essere (che lo si creda o no, pur nelle difficoltà logistiche e nell’immeritato esilio) una grande ed esaltante storia d’amore, quale pochi possono vantare!… Amare il proprio paese è il primo passo per amare tutto il Mondo!

Me ne vado sereno. Ribadisco il mio perdono per chi mi ha fatto del male, così come spero di essere perdonato anche io. E, nel porgere il mio più cordiale ed affettuoso saluto a tutto e a tutti, Vi auguro, sinceramente e di vero cuore, la migliore felicità possibile, personale e sociale. Vi ringrazio per l’attenzione e ringrazio, in particolare, coloro che mi hanno voluto bene e coloro che continueranno a volermene, da me ricambiati con commozione, riconoscenza e gratitudine. Buona fortuna a me. Buona fortuna a Badolato!

Domenica 04 marzo 2012

Domenico Lanciano – mimmolanciano@gmail.com

 

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