Messina – Il sindaco, Renato Accorinti, ha trasmesso una nota al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, relativa al servizio di attraversamento veloce dello Stretto di Messina. “Dopo la proroga del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti al 30 giugno prossimo, per i servizi di collegamento marittimo veloce per le tratte Messina – Villa San Giovanni e Messina – Reggio Calabria, gestito dalle società Blueferries s.r.l. e Ustica Lines s.p.a., – scrive Accorinti – e considerato che il 15 novembre scorso insieme ai sindaci di Villa San Giovanni, Rocco La Valle; di Calanna, Domenico Romeo; di Cardeto, Pietro Fallanca; di Scilla, Pasquale Caratozzolo; di S. Roberto, Giuseppe Roberto Vizzari; di S. Alessio in Aspromonte, Stefano Ioli Calabrò; di Bagnara Calabra, Cesare Giuseppe Rosario Zappia; di Laganadi, Giuseppe Cannizzaro; e per il comune di Santo Stefano in Aspromonte, l’assessore, allo sport e turismo, Francesco Cannizzaro; il consigliere della Provincia di Reggio Calabria, Demetrio Cara; gli assessori del Comune di Messina, alla mobilità e trasporti, Gaetano Cacciola ed alle risorse del mare, Filippo Cucinotta; il vicesindaco di Calanna, Giuseppe D’Agostino; il Commissario della Provincia di Messina, Filippo Romano; e del Comune di Reggio Calabria, Carmelo La Paglia; si inoltrava al ministero una nota per sottolineare il rimarchevole peggioramento dei trasporti nello Stretto e la propria disponibilità a inviare proposte migliorative, facendo riferimento alle nuove procedure di gara per l’affidamento triennale del servizio di attraversamento veloce, a valere su fondi individuati nel DDL 1865/1866. L’Amministrazione comunale pertanto – prosegue il sindaco Accorinti – chiede di coinvolgere nella stesura del bando i firmatari della nota, perché ritiene che soltanto con un colloquio diretto con gli enti locali, grazie alla maggiore conoscenza delle problematiche territoriali, sarà possibile ottimizzare i fondi a disposizione in un periodo di spending review. Si richiede inoltre di incrementare il numero di corse giornaliere, tornando quantomeno al regime in essere nel triennio precedente; di prevedere tariffazioni agevolate per residenti e pendolari, considerando che il servizio, nell’ultimo triennio, ha ottenuto dall’incasso dei biglietti una quota poco rilevante del fatturato complessivo, e pertanto si ritiene una possibile rimodulazione del prezzo dei biglietti, anche con eventuali rincari sui non residenti e con l’inserimento di altre fonti di introito, come quello pubblicitario, in modo da favorire l’integrazione commerciale, occupazionale e culturale delle due sponde; di privilegiare l’accesso al bando ad una fascia di concorrenza più estesa possibile, perché il servizio risulterà tanto più efficiente quanto più attori riusciranno a essere coinvolti nella gara, cercando di non imporre condizioni stringenti sul numero minimo di passeggeri di ogni mezzo in modo da favorire il possibile ingresso di chi possiede mezzi più piccoli, estendendo di conseguenza il bacino potenziale di armatori coinvolti. Di contro, il dato vincolante da imporre deve essere il flusso minimo di passeggeri nelle varie fasce orarie, in modo che i concorrenti possano stabilire come modulare il numero di corse, la velocità e la capienza di ogni mezzo, in modo da assicurare i flussi minimi richiesti; di garantire fasce strategiche come quella serale e notturna, poiché fino a quando gli spostamenti nello Stretto saranno dettati dal bisogno, e non da scelta, sarà impedita all’intera area di integrarsi in un circolo virtuoso di sviluppo economico e culturale. Infatti il viaggiatore pendolare che per motivi di lavoro o di studio ha la necessità di spostarsi, ha sempre trovato il modo di farlo seppur con pesanti aggravi di costi e di tempi di attesa e attraversamento. Di contro chi vorrebbe compiere la scelta di attraversare lo Stretto per effettuare acquisti, per il divertimento serale o per una visita culturale, è nei fatti fortemente scoraggiato a farlo. Prevedere orari di rientro in fascia serale e notturna sarebbe strategico, insieme alla tariffazione agevolata per i residenti delle due sponde, attivando quel circolo virtuoso di interessi che intendiamo promuovere; di interfacciarsi con le esigenze di orario dei viaggiatori pendolari e favorire le coincidenze con i treni a lunga percorrenza. In questo senso gli enti locali, RFI e Trenitalia possono svolgere un ruolo fondamentale per garantire gli interessi dell’utenza senza dover modificare né aggravare i piani economici della compagnia che vincerà l’appalto; di inserire alcune corse giornaliere nella tratta diretta Messina – aeroporto Tito Minniti di Reggio Calabria, per rilanciare l’effettivo utilizzo di un aeroporto che attualmente non è riuscito a coinvolgere quasi per nulla l’utenza messinese; di privilegiare la salvaguardia dei livelli occupazionali attuali e prevedere il reinserimento nell’attività di attraversamento del personale marittimo precario dello Stretto, sia per la naturale attenzione dell’Amministrazione verso i lavoratori marittimi, ma anche per mantenere alto il livello di sicurezza e di affidabilità che può offrire chi ha già maturato anni di esperienza e familiarità in uno specchio acqueo particolarmente complesso e pericoloso. Si richiede infine al Ministero – conclude Accorinti – di attivarsi per l’affermazione formale e sostanziale del principio di <continuità territoriale> per i cittadini siciliani e calabresi, come già regolamentato in altre aree europee e in ossequio all’articolo 16 della Costituzione che prevede il diritto alla mobilità e, di conseguenza, il servizio di trasporto anche su tratte non remunerative. Se l’affermazione formale passa dalla modifica dell’atto di concessione Stato-Ferrovie, art. 2, con l’inclusione dell’obbligo di trasporto dei viaggiatori a piedi sulle navi di Rete Ferroviaria Italiana, l’affermazione sostanziale di tale diritto passa anche attraverso la soddisfazione delle richieste formulate in questo documento. Bisogna infatti fare in modo che il trasporto di passeggeri appiedati dello Stretto venga riconosciuto come diritto permanente alla mobilità e non come una concessione da rinnovare ogni paio di anni”.