Catanzaro, 21 luglio 2012 – Riceviamo e pubblichiamo) –  “Ringrazio il Sindaco di Soveria Mannelli per aver promosso l’incontro con i sindaci del Reventino, però confesso un minimo di imbarazzo circa alcune affermazioni, probabilmente frutto di una lettuna disattenta dei decreti del piano di rientro, per questo è il caso che io chiarisca la situazione sotto il profilo normativo di quello che è accaduto in Calabria”. Così il direttore generale dell’Asp di Catanzaro Dott. Prof. Gerardo Mancuso interviene nel corso dell’incontro che si è svolto a Soveria Mannelli alla presenza dei sindaci dei Comuni del Reventino, del presidente del Consiglio regionale Francesco Talaruico, del comandante dei Carabinieri Gennaro Iervolino e del parroco del paese Don Antonio Brando.

“Il decreto 18 del 2010 – spiega Mancuso – ha sancito la chiusura di una serie di ospedali e la riconversione di 4 nosocomi in ospedali di comunità, tra cui quello di Soveria Mannelli, che doveva garantire l’emergenza urgenza, senza attività clinica di ricovero ad eccezione della Medicina. Nel decreto 18 è prevista la chiusura dell’area della Chirurgia, dell’Area Medica, ad eccezione dell’attività di Medicina, del Punto nascita e dell’Ostetricia. Questa è la base di partenza, a cui abbiamo risposto con un disegno difforme nell’Atto aziendale che abbiamo prodotto nel dicembre del 2010 e che abbiamo confermato nel settembre 2011. Un ospedale che è stato disegnato in modo differente, con attività di lungodegenza, così come deciso nel 106 del 2012 di qualche settimana, che prevede anche un’area di Emergenza, un’area di Medicina e un’area di Lungodegenza. In questo modo, abbiamo aumentato i posti letto, ed oggi siamo a 59, grazie al transito dei posti letto dal privato a pubblico. Un’operazione voluta, sostenuta e realizzata da questa direzione aziendale, senza la quale non si sarebbe mai realizzata”.

Per quanto riguarda l’ospedale di Acri e San Giovanni in Fiore, che a detta di qualche sindaco sarebbero stati potenziati a discapito di quello di Soveria, il direttore ha spiegato che questi ospedali sono stati depotenziati, basti pensare che all’ospedale di Acri sono stati assegnati solo 10 posti letto di lungodegenza, mentre Soveria ne ha avuti 20 con la prospettiva di arrivare a 30 nell’arco di un anno. “Noi abbiamo investito – ha sottolineato Mancuso – e abbiamo mantenuto quelle che sono le indicazioni che abbiamo ripetutamente presentato anche in questo comprensorio in modo impeccabile e coerente”. Poi Mancuso ha elencato quanto realizzato nel nosocomio montano. “Abbiamo investito molte delle nostre risorse in questo ospedale – ha detto il dg – così da mantenere un’attività clinica di area medica e di area chirurgica con un polo che sarà il polo di riferimento insieme agli ospedali di Lamezia Terme e il Centro Protesi Inail, che stiamo pensando di chiamare Ospedali Riuniti del Tirreno. Si tratta di un gruppo di ospedali che si occuperà di un unico bacino di attività assistenziale, dove Soveria Mannelli avrà l’attività di day surgery e day service ed un’attività di sub-acuzie che attrarrà pazienti dagli ospedali spoke ed hub. Insomma un progetto lungimirante”.

Il direttore dell’Asp Mancuso ha poi ricordato ai sindaci del Reventino in che stato ha trovato due anni fa l’ospedale di Soveria Mannelli. “La storia di questo ospedale non è molto fulgida – ha detto Mancuso – in passato c’era un’attività molto importante ma che negli anni si è persa: i dati in possesso del Ministero degli ultimi 5 anni dimostrano che questo ospedale non era sicuro, dove la mortalità era il triplo rispetto a quella degli altri ospedali. E questo i sindaci della comunità hanno il dovere di dirlo ai cittadini: se l’ospedale non eroga prestazioni di salute ma aumenta la mortalità tutti hanno il dovere di informare o correggere il sistema”.

Mancuso ha poi illustrato gli interventi di ristrutturazione del nosocomio di montagna. “Noi abbiamo disegnato questo ospedale con un’area di emergenza-urgenza del tutto innovativa, con due posti di astanteria – ha affermato il dg – si sono verificati dei ritardi nell’inizio dei lavori perché un’autorità di vigilanza, per effetto di una nuova legge, ha imposto una verifica sull’area calda e quindi abbiamo consegnato al Genio civile i documenti per la verifica del nostro progetto rispetto alla congruità delle camere calde. Ma è una questione di qualche giorno, noi speriamo entro fine mese di avere l’autorizzazione e così partiranno i lavori di quello che rappresenta il fiore all’occhiello di questa struttura e che consentirà di rispondere alle necessità del paziente acuto sul territorio. Stiamo anche cercando di risolvere un problema riguardo al volo notturno dell’eliambulanza: esiste un problema in Calabria e non solo a Soveria Mannelli, perché manca il radar di guida degli elicotteri durante la notte, per questo stiamo cercando di risolvere anche questo aspetto. Poi abbiamo realizzato 22 posti di Medicina e 20 posti di lungodegenza, più 10 posti di day hospital e day surgery: il tutto per attivare nei prossimi mesi un grande polo di lungodegenza che consentirà a questo ospedale di essere punto di riferimento di tutta l’area del Reventino e non solo. Perché qui verranno trasferiti anche i pazienti di Lamezia per la lungodegenza”.

E ancora. “Verrà recuperata la zona dell’ex cucina che diventerà il Polo dell’accettazione diurna delle attività cliniche e specialistiche. Abbiamo anche investito sulla tecnologia: questo ospedale avrà nei prossimi giorni un ecografo di ultima generazione, costato circa 150mila euro, e nel 2013 verrà attivata la gara per fornire l’ospedale della nuova Tac. L’Azienda ha fatto molto di più di quanto era stato richiesto: ha fatto molti passi in avanti rispetto al Piano di rientro e mi ritengo molto soddisfatto per quello che ho realizzato su questo territorio, e i sindaci del comprensorio l’hanno capito. Non bisogna perdere la realtà, siamo in un momento contingente difficile, con una realtà economica stringente dove esistono le difficoltà economiche e la sanità è il primo obiettivo, chi fa finta di non cogliere questa necessità di stringere e ridurre gli sprechi e la spesa fa solo demagogia e non capisce che ci troviamo in un mondo diverso. Abbiamo posto le basi per servizi migliori e attinenti le necessità di questo territorio. Fra due anni, quando avremo ultimato tutti i progetti,sono sicuro che la gente sarà contenta e apprezzerà il grande sforzo e la serietà messa in campo. Tutto il resto è noia”.

 

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