La metodologia utilizzata dalla Struttura Complessa Anatomia Patologica del presidio ospedaliero di Lamezia Terme, diretta dal Dott. Santo Giovanni Lio, per le attività di diagnosi del carcinoma invasivo della mammella, dei fattori biologici prognostici e predittivi, risponde in pieno alle indicazioni delle Linee guida ASCO CAP 2013, redatte da 20 esperti, 2 dei quali europei con una rappresentanza di patologi e oncologi, al fine di limitare il tasso di errore e le false negatività al test HER2 necessario per predire il comportamento biologico della malattia e individuare la cura più appropriata e personalizzata in ogni singolo caso di tumore.
L’adeguatezza dei criteri diagnostici, delle procedure analitiche e dei dati morfologici e bio-molecolari, messi in atto dall’Anatomia Patologica del “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme, è il risultato emerso a conclusione dell’edizione 2014/2015 dello studio multicentrico di “Survey interregionale sulla accuratezza e riproducibilità della determinazione immunoistochimica di HER2 nel carcinoma invasivo della mammella”, coordinato dall’Istituto Regina Elena e dal Policlinico Universitario Agostino Gemelli dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, che ha coinvolto le strutture di Anatomia Patologica del Meridione d’Italia, della Sicilia e della Sardegna, cui ha partecipato la struttura diretta dal dott. Lio.
L’esito positivo della Survey attesta l’attendibilità dei metodi adottati dall’Anatomia Patologica del “Giovanni Paolo II”, nel testare i campioni tissutali dei tumori operati nelle strutture ospedaliere dell’ASP di Catanzaro, delle procedure pre-analitiche e dell’interpretazione dei risultati, anche nei casi ricevuti dalle altre strutture partecipanti e valutati a Lamezia Terme. La Survey è nata allo scopo di ridurre i margini di errore nella diagnosi e di salvare, in tal modo, vite umane. Infatti un errore nella diagnosi (falso negativo) ha come conseguenza possibile per le pazienti affette da carcinomi particolarmente aggressivi e a prognosi altrimenti infauste, che presentano amplificazione del gene HER2 e sovraespressione del recettore, che oggi costituiscono il 15-20 % dei casi, il mancato accesso alla terapia appropriata a bersaglio molecolare, mirata, personalizzata ed efficace.
Si tratta, dunque, di un risultato di particolare rilevanza per la struttura diretta dal Dott. Lio, che attesta l’accuratezza delle attività diagnostiche finalizzate a garantire alle pazienti affetti da carcinoma mammario le cure e gli interventi più appropriati per sconfiggere la malattia. I dati emersi dalle procedure messe in atto dall’Anatomia Patologica del “Giovanni Paolo II” rivelano, inoltre, che le eccellenze sanitarie sono anche in Calabria e che non è sempre necessario emigrare verso altre regioni per trovarle.