La continua crescita della popolazione anziana, fenomeno positivo che caratterizza le società moderne, apre scenari nuovi sia nel campo socio-culturale, sia nel campo della riorganizzazione dei sistemi socio-sanitari. La presenza, numericamente sempre più consistente, di ultrasessantacinquenni potrà essere una ricchezza per le comunità nella misura in cui si riuscirà a creare spazi e strumenti per l’ascolto e la partecipazione attiva di questa fascia di popolazione, in molti casi ancora ricca di stimoli e di voglia di fare. Il progressivo aumento dell’età comporta, tuttavia, una diminuzione dei livelli di autonomia psico-fisica con il conseguente aumento delle richieste di servizi e supporti per una migliore qualità di vita. Concetto questo sempre più declinato all’insegna della permanenza nel proprio contesto e , possibilmente, nella propria casa. Per confrontare esperienze ed idee concrete sul futuro dell’assistenza, nei giorni scorsi si è tenuto a Trento un importante seminario a cui per l’azienda sanitaria di Catanzaro ha partecipato il sociologo Franco Caccia-responsabile del progetto sperimentale di assistenza domiciliare portato avanti nel distretto di Catanzaro Lido.
Molto apprezzato l’intervento del dr. Franco Caccia, il quale in un confronto tra le migliori esperienze realizzate in Italia ed all’estero nel settore della domiciliarità, ha saputo evidenziare i caratteri di originalità e di innovazione portati avanti nel contesto catanzarese. Il progetto di assistenza domiciliare denominato Home Care Premium, cofinanziato dall’Inps ex Inpdap, è infatti diventato una piacevole e concreta realtà per 140 famiglie residenti nei comuni dei distretto di Catanzaro Lido. Il Direttore generale dr. Gerardo Mancuso ed il direttore del distretto di Catanzaro Lido, dr. Maurizio Rocca hanno fortemente creduto nella bontà del progetto rivolto a dipendenti/pensionati pubblici in condizione di non autosufficienza, quale occasione per ampliare e diversificare il sistema di cura. L’analisi particolareggiata dei dati riferiti alle persone assistite con il progetto HCP, precisa Franco Caccia, dimostra la concretezza di un lavoro con ricadute diverse sia per le famiglie quanto per le gli assistenti familiari. Le persone prese in cura dal progetto interessano molti comuni del distretto, in particolare:Catanzaro n.47, Borgia n. 35; Andali n. 14; Petronà n. 9; Sersale n. 7, altri comuni del distretto n. 28. La maggioranza degli assistiti è costituita da donne n. 105 , mentre i maschi sono n. 35.
Ogni famiglia assistita beneficia di un contributo economico mensile da utilizzare esclusivamente per il pagamento dell’assistente familiare iscritto ad un apposito registro disponibile anche on-line sul sito dell’ASP. Il lavoro dell’assistente familiare è caratterizzato da una serie di attività quotidiane inserite in un piano personalizzato predisposto dall’assistente sociale d.ssa Teresa Barberio. Un dato non trascurabile, precisa Franco Caccia, è rappresentato dall’intensità dell’ assistenza assicurata. La media delle ore è infatti pari a 18-20 ore a settimana. Non meno importante è la media della retribuzione degli assistenti familiari che è pari a € 700,00 mensili per un periodo di lavoro pari ad un anno. Dal mese di marzo i piani di assistenza si sono arricchiti con altre prestazioni domiciliari rese possibili da figure professionali integrative , quali l’operatore socio sanitario e lo psicologo e dei servizi di supporto come il trasporto assistito. Nelle prossime settimane, altre iniziative sono inoltre previste con l’attivazione di punti di aggregazione e con nuove forme di coinvolgimento del volontariato presente sul territorio dei comuni del distretto. Quella portata avanti dal distretto di Catanzaro lido e dal ristretto gruppo di operatori dedicati, rappresenta una felice sperimentazione da cui scaturiscono idee e soluzioni concrete i bisogni delle famiglie con persone non autosufficienti. Proprio il tema della migliore qualità di vita possibile di persone non autosufficienti- conclude Franco Caccia, costituisce la principale sfida dei prossimi anni. Per questo motivo abbiamo accolto con viva soddisfazione l’invito rivolto da autorevoli rappresentanti della cooperazione trentina e del servizio sviluppo dell’organizzazione mondiale della sanità, di inserire il distretto di Catanzaro Lido fra le realtà nazionali impegnate ad attivare uno scambio virtuoso di buone prassi e di progettazioni innovative in un campo in cui le idee nuove sono fondamentali per sopperire alla ristrettezza delle risorse disponibili.