Rumori Mediterranei ha chiuso i battenti della sua trentaduesima edizione a Roccella Jonica (Rc), con la soddisfazione di un’altro cartellone all’insegna di originalità e coerenza. In fondo la piena consapevolezza del jazz in Calabria è proprio nata qui, in quella che sembrava essere una sfida utopistica e che oggi invece si può ritenere una scommessa trionfalmente vinta nella visionarietà del suo direttore artistico Paolo Damiani. Letto e sottoscritto dagli unanimi consensi riscossi anche al di fuori dei confini nazionali.

Il concetto è stato ribadito nel pubblico ringraziamento dal palco da parte del Senatore Zito, a capo dell’Associazione Culturale Jonica, che ha lodato la partecipazione corale di staff, artisti, fornitori e volontari e di qualsiasi altro soggetto che ha concorso all’effettuazione del Festival. Nonostante le avversità di ogni tipo che ne hanno scandito il count-down iniziale. Nel pomeriggio grandi applausi per la produzione originale di Stefano Benni “Cyrano de Bergerac” con lo stesso Benni (voce recitante) e Giulia Tagliavia (pianoforte).

Una lettura capace di raccontare in maniera avvincente la storia di Cyrano e della sua amata Rossana anche a un pubblico più giovane e in via di formazione, che per il festival itinerante della Locride ha sempre costituito una priorità. Non per niente fino all’ultimo atto di ieri sera, sono stati quasi una quarantina i concerti effettuati su un territorio vasto ed egualmente interessato alle proposte. In serata la musica a schema libero del sassofonista turco Ilhan Ersahin, ormai trapiantato a New York, capace di rinnovare le sue radici turche con le musiche di “Istanbul Sessions”, fra echi jazz e le contaminazioni alla Radiohead. A seguire apoteosi per la fantastica “Orquestra Todos” con arrangiamenti di Mario Tronco, che molti conoscevano per lo splendido lavoro operato con l’Orchestra di Piazza Vittorio a Roma. L’Orchestra Todos è stata pensata a Lisbona per la diffusione e l’incontro delle culture di idioma portoghese e differente tradizione, e poi affidata a Tronco (con la direzione musicale di Pino Pecorelli), per via della sua pluriennale e feconda esperienza in merito, con dei risultati che già si possono definire straordinari in questa prima assoluta italiana, culminata con una divertente per quanto sentita rilettura di “What a Wonderful World”, resa immortale da Louis Armstrong.

Arrivederci al prossimo anno, speriamo senza troppi affanni, visto il valore pregiato della kermesse e l’impegno profuso senza remore.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *