Dopo la manifestazione del 04 febbraio u.s. a Rosarno, un nuovo appuntamento con gli agricoltori ed allevatori calabresi (della locride in particolare) si è avuto stamani ad Ardore (Rc), al bivio posto sulla S.S. 106 Jonica che divide i Comuni di Ardore e Bovalino. A manifestare, come dicevamo, sono stati gli agricoltori ed allevatori della zona che con grande senso civico e partecipativo hanno manifestato tutto il loro dissenso e la rabbia accumulata per una situazione di cui non si intravede ancora una via d’uscita. Ad essere a rischio non è solo il comparto ortofrutticolo, ma tutto l’indotto collegato che vacilla e lascia presagire tempi bui. Ricordiamo che la protesta è partita soprattutto contro le politiche agricole europee legate alla eco sostenibilità (green deal), ma anche al caro prezzi dei carburanti ed alle differenti norme vigenti in materia di trattamento dei prodotti agricoli, soprattutto nelle fasi della lavorazione prima e successiva dopo quando gli stessi vengono esportati nei paesi dell’Unione europea. “Non possiamo mai essere competitivi con i paesi esteri, quelli oltre i confini europei per intenderci -ha detto Domenico Comito, uno degli organizzatori del sit in- perché li la lavorazione ha un costo nettamente inferiore a fronte di una qualità di dubbia classificazione e, comunque, sicuramente inferiore. Per noi è importantissimo e di vitale rilevanza preservare il made in Italy, perché è chiaro che tutti ci teniamo alla nostra salute ed a quella dei nostri figli” Poi c’è anche la questione dei fondi PSR (Piani di Sviluppo Rurale) previsti dall’UE ma che molto spesso non arrivano o sono ancora incagliati nei meandri della burocrazia e ciò va certamente a discapito dei vari imprenditori agricoli che non riescono a far fronte alle tante esigenze del mercato.
“Le loro ragioni sono le ragioni di tutti i cittadini –ha dichiarato il Sindaco di Bovalino e Presidente dell’assemblea dei Sindaci della locride, Vincenzo Maesano– e si tratta, comunque, di un problema agroalimentare che non è fine a se ma investe e si ripercuote anche sulla nostra salute. In un mondo divenuto ormai globalizzato e di cui l’Italia fa parte, è opportuno che le norme esistenti vengano rispettate altrimenti si va incontro alla cosiddetta concorrenza sleale che porta inevitabilmente a questi squilibri non solo sociali ma anche e soprattutto economici. Per quanto riguarda il made in Italy sarebbe opportuno avere delle norme ad hoc che riescano a preservare la qualità e l’eccellenza dei nostri prodotti identitari, perché cosi facendo si favorisce la crescita e lo sviluppo del territorio e, contestualmente, la commercializzazione dei prodotti da distribuire nel contesto nazionale ed internazionale. In assemblea dei Sindaci abbiamo detto che siamo e ci faremo interlocutori ed intermediari delle istanze degli agricoltori nei confronti della regione ed anche del Governo del Paese affinchè si adottino dei provvedimenti idonei a risolvere la questione, anche perché i Comuni non hanno competenza nella specifica materia”
“Come Giunta della Città Metropolitana di cui io sono un rappresentante -ha detto il Sindaco di Benestare, Domenico Mantegna- preannuncio che la settimana prossima faremo un atto deliberativo per mettere per iscritto la nostra adesione ed il nostro sostegno a queste che ritengo siano delle legittime istanze. Avendo le deleghe anche alle attività produttive so bene le difficoltà in cui si trovano le nostre aziende, molte delle quali sono a conduzione prettamente familiare, e so anche la bontà delle nostre eccellenze che sono rinomate in tutto il mondo e, per questo, è assolutamente necessario preservarle con provvedimenti normativi non solo nazionali ma soprattutto europee. Per questo ritengo che il problema principale in questo momento si chiama Europa, ecco l’Europa si deve rendere conto che tutti i paesi aderenti sono tenuti ad osservare le direttive che spesso sono molto stringenti e lo stesso deve fare nei confronti dei paesi extraeuropei per limitarne la diffusione indiscriminata che va esclusivamente a svantaggio dei nostri prodotti”
“Abbiamo ormai dei prezzi molto elevati -ha detto Domenico Comito- e non riusciamo più a gestire la situazione come avveniva invece qualche anno fa. Più passa il tempo e più crescono le difficoltà, i carburanti hanno raggiunto dei prezzi impossibili da sostenere (quasi 2 euro al litro) e produrre le nostre eccellenze diventa sempre più difficile, anche perché saremmo costretti a vendere i prodotti a prezzi esorbitanti, prezzi che le persone, oggi, non possono sostenere. Noi rimarremo qui anche stasera e continueremo il sit in anche nei giorni a venire, non smetteremo finchè non si riuscirà a trovare un punto d’incontro. Un ringraziamento lo voglio rivolgere alle forze dell’ordine che ci sono stati vicini ed anche alla polizia locale dei vari Comuni, alle ambulanze ed alla stampa che ci hanno supportato in questa manifestazio
Pasquale Rosaci