La stagione calcistica 2023/24 ha rappresentato per l’Asd Ardore Calcio il raggiungimento di un traguardo (l’Eccellenza!) che era stato programmato dalla società amaranto nel corso dell’ultimo triennio, un periodo seguente all’esperienza covid che si è concluso con una splendida cavalcata realizzata, quasi in solitaria (solo il Capo Vaticano gli ha tenuto testa per un paio di settimane). Merito certamente di un gruppo tecnico sempre più coeso e di una società che ha saputo operare bene e in maniera sinergica con tutte le istituzioni sia locali che regionali. A campionato concluso ed obiettivo conseguito la società del Presidentissimo Eugenio Minniti si è già proiettata nel futuro ponendo le basi per una stagione che prevede, come obiettivo minimo, una salvezza tranquilla. Ed il primo tassello, dopo i saluti ed i ringraziamenti al mitico capitano Francesco Maviglia, non poteva non essere quello dell’allenatore, un rebus risolto abbastanza in fretta dalla società che vede in Alberto Criaco (ex Brancaleone) il “deus ex machina” per la stagione che verrà.
Ma un pensiero a Francesco Maviglia, dopo l’ufficialità del distacco è assolutamente “dovuto e doveroso”. Maviglia, insieme agli altri componenti lo staff tecnico, in questi ultimi anni, è stato un elemento essenziale e determinante per la crescita del gruppo, un catalizzatore tecnico di assoluto spessore che ha messo a disposizione di tutti le sue enormi capacità direttive ed organizzative determinanti per il raggiungimento degli obiettivi prefissati dalla società.
Tanti sono stati gli attestati di stima ed affetto espressi soprattutto sui social in questi giorni, dalla società in particolare, che attraverso la pagina facebook del Presidente Minniti ha detto: “Capitano…o mio capitano!”, caro Francesco sinceramente non ho parole per esprimerti la mia gratitudine per quanto fatto in tre anni. E’ stato un ciclo e percorso esaltante che abbiamo vissuto insieme, e che soltanto grazie al tuo prezioso e fondamentale apporto ci ha consentito di raggiungere in tre anni dalla prima categoria l’olimpo regionale dell’Eccellenza. Avevo avuto già modo durante la mia esperienza come presidente del Locri di apprezzare le tue immense doti umane e le grandi competenze tecniche. Il momento del congedo è sempre il più mesto e commovente, ma si tratta soltanto di un arrivederci in quanto convinto che in futuro le nostre strade s’incroceranno per camminare ancora insieme. Per adesso con grande affetto e stima ti auguro ogni bene. Grazie Francesco…ad maiora. Firmato Eugenio Minniti”
Ma come dicevamo, il futuro è già iniziato ed in società si sta già lavorando per allestire una squadra che sia in grado di ben figurare nel prossimo campionato di Eccellenza, un torneo che ritorna nella ridente cittadina jonica dopo ben 31 anni di assenza (l’ultima volta era stata nella stagione calcistica 1992/93). I rumors (ma anche qualche notizia furtivamente trapelata dall’abbottonato entourage amaranto) indicano in Alberto Criaco il futuro mister dell’Ardore Calcio, un tecnico cha ha sempre ottenuto ottimi risultati in ogni squadra dove ha allenato, è stato così con la Bovalinese ed anche di recente con il Brancaleone. La filosofia sportiva di mister Criaco è ormai nota e chiara, creare un progetto ambizioso e cercare di realizzarlo nel breve volgere di un triennio, e su queste basi si è trovata d’accordo la società amaranto dell’Ardore che mira, appunto nel breve termine di un triennio, di implementare gli obiettivi minimi dichiarati. A puntare su mister Criaco, appena resosi libero (anche se il suo vincolo contrattuale con il Brancaleone scadrà il prossimo 30 giugno) ha contribuito la necessità di dover disporre di un tecnico non solo capace e competente dal punto di vista tecnico-tattico, ma soprattutto di un tecnico che sia in grado di gestire nel miglior modo possibile il materiale umano messo a disposizione dalla società, e da questo punto di vista Criaco ha dimostrato di avere un quid in più rispetto ad altri. A lui dovrebbero competere le decisioni che riguarderanno non solo la prima squadra, ma anche il settore giovanile e la scuola calcio.
Pasquale Rosaci