Al via la grande raccolta fondi per sostenere le Oasi del WWF, dove ogni giorno si difende il territorio e la Natura d’Italia è al sicuro. “Ci sono persone che ancora credono di poter cambiare il mondo. E giorno dopo giorno, lo cambiano.” Riparte dalle Oasi, e dalla squadra di esperti e volontari che ogni giorno le proteggono, la nuova campagna di raccolta fondi WWF per salvare la natura italiana, inestimabile bene comune fatto di specie rare, meravigliosi habitat, servizi naturali indispensabili alla nostra vita, minacciati dalla cementificazione selvaggia, dal bracconaggio, dallo sfruttamento indiscriminato delle risorse, dall’illegalità. In quasi cinquant’anni di storie sul campo il WWF è riuscito a salvare 37.000 ettari di natura creando oltre 100 Oasi in tutta Italia, protette e aperte al pubblico. Ma le minacce continuano e serve un’azione quotidiana.
Oggi più che mai il WWF chiede l’aiuto di tutti, per continuare questa imponente azione di tutela a beneficio di tutti gli italiani, nonostante risorse sempre più ridotte a causa della crisi economica e di politiche sconsiderate: dal 5 al 26 maggio si dona al 45506***, via sms o chiamata, per mantenere questo patrimonio e creare due nuove oasi: una “Casa per l’Orso” in Trentino, dove il raro simbolo delle nostre montagne – ne restano circa 50 sulle Alpi, meno di 100 in tutta Italia – potrà trovare frutti e spazi sicuri evitando incontri con l’uomo e gli allevamenti che spesso gli sono fatali; e una “spiaggia sostenibile” in Sardegna, per proteggere una delle coste più selvagge nel nord dell’isola aprendola a un turismo responsabile e non invadente, modello da esportare per godersi il mare nel rispetto della natura. Negli ultimi due anni, grazie agli sms di tantissimi italiani, il WWF ha salvato nuove preziose aree di natura, come il Bosco dell’Arrone, sopravvissuto alla cementificazione del litorale romano, o la splendida spiaggia di Scivu ad Arbus, una delle più incontaminate della Sardegna. Ma la missione continua.
E il 19 maggio, per la “Giornata Oasi WWF”, Oasi aperte gratuitamente in tutta Italia con iniziative per tutte le età, per celebrare e scoprire insieme la bellezza della natura d’Italia, conoscere le persone che ogni giorno la tutelano e toccare con mano perché non possiamo proprio farne a meno. Info e programmi su www.wwf.it.
NATURA D’ITALIA IN PERICOLO: Negli ultimi 50 anni, le aree urbane si sono moltiplicate di 3,5 volte, aumentando di quasi 600mila ettari, e si calcola che nei prossimi vent’anni il cemento ne divorerà altrettanti, a un ritmo di 75 ettari al giorno. Su 8.000 chilometri di coste solo il 30% conserva un adeguato stato di naturalità. Il 70% dei Comuni è interessato dal dissesto idrogeologico. Il 17% del territorio italiano è considerato vulnerabile o sensibile a fenomeni di desertificazione. Oltre 2600 aree di interesse nazionale e regionale sono ancora da bonificare dall’inquinamento. I progetti delle grandi infrastrutture mettono a rischio 84 aree protette, 192 Siti di Interesse Comunitario e 64 Important Bird Area. La caccia in deroga e illegale colpisce ogni anno centinaia di migliaia di uccelli, anche di specie protette.
EFFETTO OASI: 100 STORIE DI NATURA SALVATA! Di fronte a questo quadro allarmante, le Oasi sono veri presidi di legalità e natura, dove habitat e specie sono al sicuro. Se non ci fossero state le Oasi, avremmo perso pezzi straordinari del nostro patrimonio naturale che oggi sono bene comune di tutti gli italiani. Gli antichi boschi costieri di Macchiagrande e Foce dell’Arrone, ritagliati nel cemento del litorale romano, sono al sicuro. Gli Stagni di Focognano, a due passi da Firenze, hanno vinto gli attacchi urbanistici e il degrado della Piana Fiorentina. Al posto delle falesie gessose di Torre Salsa, in Sicilia, ci sarebbe un centro di villeggiatura vista mare. Al posto dei candidi cumuli di sale e rosei fenicotteri delle Saline di Trapani, un’area industriale. Al posto del Lago di Burano, paradiso dei birdwatcher all’Argentario, o della prima valle da pesca protetta a Valle Averto, nella Laguna Veneta, ci sarebbero ancora riserve di caccia. Specie simbolo come il cervo sardo, la lontra, il camoscio appenninico, il tritone alpestre o la gallina prataiola, grazie anche alle Oasi, si sono salvate dall’estinzione, mentre farfalle, anfibi, rettili e centinaia di uccelli acquatici o migratori ci vivono al sicuro, così come tante specie di piante, anche rare e secolari. Le oasi sono praticamente in tutte le regioni, come un vero e proprio parco nazionale diffuso, dalle Alpi alla Sicilia, dove si fa conservazione, educazione ambientale, ricerca scientifica e agricoltura biologica. Nei Centri di Recupero vengono curati migliaia di animali ogni anno, che spesso tornano liberi. Dalle Oasi sono nati parchi nazionali, come quello della Majella o dei Monti Picentini. Altre sono polmoni verdi per le città, come Vanzago a Milano, Cratere degli Astroni in piena Napoli o Ripa Bianca di Jesi. Molte, come Monte Arcosu, Bosco Rocconi, Bosco Foce dell’Arrone, sono nate proprio grazie a campagne di raccolta fondi come questa. Ogni anno circa 400.000 persone, di cui due terzi sono giovani e scolaresche, le frequentano. Ma le minacce continuano e serve un’azione quotidiana per combatterle: nell’Oasi di Penne, in Abruzzo, si erano già aperti i cantieri per una strada, l’Oasi di Vanzago è interessata da un piano cave, a Orbetello aleggia lo spettro di nuove infrastrutture, incendi estivi e cambiamenti climatici colpiscono boschi e ambienti preziosi, e in molte zone i bracconieri sono ancora in agguato.
“La natura è un diritto inalienabile composto di beni comuni, accessibili, equamente distribuiti – ha detto Fulco Pratesi, fondatore e presidente onorario del WWF Italia – Per vivere bene, bere, mangiare, respirare, dobbiamo vivere in una natura di qualità. Dobbiamo ricucire il rapporto tra uomo e natura, aumentare l’attenzione per habitat e specie, eliminare le minacce che stanno alterando gli equilibri del pianeta, cambiare i comportamenti che portano a scelte sbagliate. Il WWF pone la natura al centro della sua azione. E le Oasi ne sono la parte fondante. Ma possono vivere solo con il sostegno di tutti gli italiani, a cui oggi lanciamo il nostro appello.”
19 MAGGIO: LA GIORNATA DELLE OASI: Moltissime le iniziative per grandi e piccoli organizzate nelle Oasi che saranno aperte gratuitamente di tutta Italia: si esplorano zone umide e boschi, si avvistano cervi e caprioli, fenicotteri e anatre selvatiche, si va sulle tracce di lontre e lupi, si costruiscono nidi, si fotografano fiori e farfalle, si liberano rapaci e tartarughe marine curati nei centri WWF, si seguono percorsi sensoriali e poi spettacoli, concerti tradizionali, pic-nic, mercatini biologici. I programmi in tutta Italia su www.wwf.it/oasi
UNA “MARATONA” PER LA NATURA: PARTNER E AMICI DELLE OASI – Anche quest’anno si rinnova il sostegno di tanti partner e amici alla campagna WWF, che ha ricevuto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica. Nell’ambito della storica collaborazione con il WWF volta a garantire efficaci azioni di salvaguardia ambientale sul territorio italiano, il Corpo Forestale dello Stato partecipa a Giornata Oasi 2013, condividendo l’impegno per la tutela dell’ambiente e per la sensibilizzazione dei cittadini. Il 19 maggio FIAB – Federazione Italiana Amici della Bicicletta – organizza speciali biciclettate alla scoperta della natura delle Oasi WWF, raggiungendole in modo sostenibile e scoprendo la biodiversità locale in sella alla propria bici. Mentre FIJLKAM – Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali – organizza allenamenti, lezioni ed esibizioni aperte al pubblico in alcune delle Oasi WWF. Dal mondo delle imprese main partner delle Oasi è UniCredit, che conferma il suo sostegno al Sistema delle Oasi WWF. Si rinnova il supporto di Auchan, con due nuove shopper da collezione con i disegni di Fulco Pratesi dedicati a mamma orsa e alle tartarughe marine. Cruciani dedica al Panda e al progetto Oasi un’edizione speciale del braccialetto simbolo del made in Italy che sta spopolando in Italia e nel mondo, dal 10 maggio negli store Cruciani, negli shop on line dei braccialetti Cruciani e nei principali punti vendita COIN. E da maggio, grazie alla partnership WWF-Garmin, sarà disponibile sul mercato lo speciale GPS portatile eTrex 20, un nuovo navigatore personalizzato WWF, con tanti itinerari natura tra Oasi e Fattorie del Panda.
*** UN SMS PER LE OASI WWF: SI DONA AL 45506 – Dal 5 al 26 maggio si donano 2 euro via SMS al 45506 da cellulari personali TIM, Vodafone, WIND, 3, PosteMobile, CoopVoce e Noverca, o chiamando da rete fissa TWT; 2 o 5 euro chiamando da rete fissa Telecom Italia, Infostrada e Fastweb.
SCHEDA RACCOLTA FONDI – NUOVE OASI “MARE&MONTI”!
IN TRENTINO: UN’ “OASI PER L’ORSO”
L’orso è un bene prezioso, in Trentino e sulle Alpi orientali ne restano circa 50 e con quelli in Abruzzo non arrivano a cento in tutta Italia. I suoi habitat sono sempre più ridotti e frammentati. E quando a primavera esce dal lungo sonno invernale in cerca di cibo finisce per incontrarsi, o fatalmente scontrarsi, con l’uomo, che troppo lo considera ancora una minaccia anche se da 150 anni non si registrano aggressioni alle persone. E’ di questa primavera l’ultimo incidente che ha visto un orso ucciso da un’auto su una strada di montagna e troppo spesso gli orsi sono ancora vittime di pregiudizi, di attacchi o addirittura di uccisioni, perché considerati una minaccia per gli allevamenti e il bestiame. Come il WWF dimostra da anni, attraverso semplici strumenti come i recinti elettrificati donati agli allevatori, la convivenza con l’uomo è possibile, ma l’orso ha bisogno di cibo e spazi sicuri in cui muoversi.
Per questo in Trentino, tra le montagne dell’Adamello-Brenta, il WWF vuole creare una nuova “Oasi per l’orso”, dove il carismatico animale, simbolo delle nostre montagne, può trovare la frutta di cui si nutre e girovagare lontano da ogni minaccia. L’area si trova lungo lo splendido torrente Sporeggio, uno dei più selvaggi della regione circondato da salici e ontani, ed è uno dei siti di alimentazione degli ultimi esemplari di orso bruno delle Alpi. Non lontano, il Maso Fratton, antica area rurale abbandonata per 50 anni e gestita dal WWF fin dal 1993 in accordo con il FAI che in quell’epoca la acquistò.
Lì i volontari del WWF, a cui si è affiancata negli ultimi anni la professionalità dell’Azienda Agricola Biologica di Marco Osti, hanno recuperato antiche cultivar di alberi da frutta e habitat rari come i prati aridi ricchi di orchidee selvatiche. E l’anno scorso è stato aperto un sentiero di visita, realizzato in collaborazione con il Comune di Spormaggiore e la Provincia Autonoma di Trento, che dal Maso arriva alla base delle Dolomiti di Brenta, dove affiorano le acque dopo lunghi percorsi sotterranei attraverso le montagne del parco.
E’ quella l’area dove sorgerà la nuova Oasi per l’orso e dove saranno recuperati gli antichi frutteti abbandonati. Ma tutto questo sarà possibile solo grazie alla generosità dei cittadini che decideranno di sostenere il progetto con una donazione, via SMS al 45506, dal 5 al 26 maggio.
VADEMECUM WWF: “INCONTRO CON L’ORSO: ISTRUZIONI PER L’USO” – LUI: L’orso non attacca se non è provocato. Se l’orso si alza in piedi e annusa è solo per valutare meglio la situazione, non per manifestare aggressività. L’eventuale atteggiamento aggressivo o minaccioso ha lo scopo di intimidire e allontanare. Raramente si possono verificare “falsi attacchi” che non portano a un reale contatto. NOI: Se si avvista un orso a distanza è opportuno: rimanere sul posto e godersi la vista senza cercare di avvicinarsi, magari per scattare delle foto. In caso di un incontro ravvicinato è opportuno: far notare la propria presenza, parlando ad alta voce; allontanarsi senza correre, lasciando sempre una via di fuga all’orso. Se l’orso manifesta un atteggiamento minaccioso, si suggerisce di mettere qualcosa davanti a sé, come lo zaino e allontanarsi senza correre. (A disposizione scheda su caratteristiche e abitudini dell’orso)
IN SARDEGNA: UNA SPIAGGIA “SOSTENIBILE”
Le coste sono tra i nostri habitat più preziosi e delicati, 8.000 chilometri di profili mutevoli tra la terra il mare, vittime dell’erosione costiera, del degrado, della cementificazione selvaggia, dell’inquinamento da terra e dal mare. Solo il 30% delle coste italiane è rimasto allo stato naturale, il 50% dei litorali è stato compromesso, il 42% colpito da erosione costiera. E la bellezza delle spiagge rimaste intatte le rende irresistibili a un turismo troppo spesso invadente e non sostenibile, che danneggia le dune, i fondali, i delicatissimi equilibri naturali tipici delle coste. Dopo il successo del 2011, che ha permesso di creare un’oasi nella bellissima spiaggia di Scivu ad Arbus, nella Sardegna meridionale, il WWF vuole promuovere una nuova iniziativa nel nord dell’isola, lungo uno dei tratti di costa più selvaggi e meglio conservati. Per proteggerlo per sempre e per aprirlo a un turismo responsabile e di qualità. La Sardegna è un’area prioritaria per la conservazione degli ambienti costieri, ricchi di biodiversità e paesaggi ancora naturali. Così potremo contribuire alla tutela dell’ambiente costiero, favorendone la fruizione sostenibile a vantaggio della natura e dell’economia locale