81438165_10157656345389526_2647131822202290176_nPiero Leone era un uomo di cultura “vecchio stampo”, svolgeva il suo ruolo di operatore culturale con grande sapienza e disponibilità verso tutti, soprattutto verso i giovani con i quali aveva un rapporto privilegiato e con cui sapeva instaurare un feeling amichevole del tutto particolare. Con il suo immenso bagaglio di sapere, condito da un forte senso di umiltà, responsabilità e professionalità ha saputo coniugare, fondendole insieme, due culture profondamente diverse, quella siciliana e quella calabrese incentivandone in ogni occasione la riscoperta e la divulgazione dei rispettivi usi, costumi e tradizioni. A rendere omaggio alla sua memoria ci ha pensato, stavolta, l’Associazione Gruppo Folk Conca d’Oro di Palermo che ha organizzato per sabato 11 gennaio 2020 la serata conclusiva del “Premio Rosa Balistreri e Alberto Favara” giunto alla sua XIX^ edizione, un premio di assoluto prestigio che viene assegnato ogni anno ad artisti e studiosi che hanno dato un importante contributo alla conoscenza ed alla diffusione della cultura, dell’arte, della storia e delle lingue comunitarie. I premiati di questa nuova edizione, sono:  Matteo Mandalà, docente di cultura e lingua albanese; Alessandra Salerno, Marcello Mandreucci e Chris Obehi, artisti; Antonella Folgheretti, scrittrice e giornalista e Piero Leone, docente nativo di Prizzi (Pa), che ha dedicato l’intera sua esistenza per costruire e divulgare una cultura della lettura e della condivisione tra i popoli, a lui va il premio alla memoria. La serata avrà luogo presso l’Auditorium Rai di Palermo con inizio alle ore 18.

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Ma torniamo alla figura di Piero Leone prendendo in esame soprattutto la seconda parte della sua vita, quella “calabrese” per intenderci. Era giunto a Bovalino (Rc) nel 1967 per dirigere il Centro Servizi Culturali gestito dal CIF (Centro Italiano Femminile) per espletare l’incarico ricevuto dalla Cassa del Mezzogiorno; nel 1979 transitò nei ruoli effettivi della Regione Calabria prima e del Comune di Bovalino dopo, ricevendo il delicato incarico di coordinare il lavoro di ricerca, raccolta, e catalogazione delle migliaia di volumi messi a disposizione da Enti e privati cittadini al fine di dare vita al “Sistema Bibliotecario Territoriale Jonico” (SBTJ). All’interno di questa meravigliosa casa della cultura, cui aderirono nel tempo ben 17 Comuni della locride, confluirono oltre 100 mila testi che furono, poi, con certosina pazienza raccolti, catalogati e sistemati negli appositi arredi della biblioteca. In questo specifico e duro lavoro Piero Leone si avvalse del prezioso aiuto di collaboratori come Giuseppe Bova e Dora La Lumia (sua consorte).

Piero Leone non fu soltanto un operatore culturale, i suoi orizzonti si allargarono anche al mondo del teatro, scavando nel suo passato troviamo la realizzazione di alcune rappresentazioni teatrali curate con professionisti di prestigio come Enrico Vincenti, Giancarlo Tomassetti, Cesare Berlingeri e Luciano Capponi.  Egli dedicò grande passione anche allo studio della storia locale curando la stesura di manoscritti di assoluto pregio letterario come: “I pirati di Bovalino”; “Le feluche dell’abate Spinelli”; “La pirateria cristiana del ‘600”; “Ecclesia Bovalinese: Avvenimenti, curiosità e personaggi della storia ecclesiale di Bovalino dal 730 al 1950”; “Cinquecento Bovalinese. Bovalino nella signoria dei Marullo”.  Il suo modo quasi maniacale di scavare tra i manoscritti ed i libri di un tempo alla continua ricerca di notizie ed accadimenti che riguardavano il territorio bovalinese e locrideo in genere, lo resero ben noto in tutto l’ambiente culturale calabrese che lo considerò sempre un chiaro ed evidente punto di riferimento.

In merito all’assegnazione del Premio alla memoria, i familiari di Piero Leone (la consorte Dora La Lumia ed il figlio Francesco Leone, noto avvocato che opera prevalentemente nel capoluogo siciliano, hanno detto: “Siamo molto felici che l’opera culturale di papà sia riconosciuta nella sua terra natale. Ha vissuto per cinquant’anni in Calabria ed ha sempre scritto in siciliano ed in calabrese realizzando, così, un ponte culturale che è riuscito ad unire le due sponde dello stretto. Ringraziamo di cuore la commissione del Premio “Rosa Balistreri e Alberto Favara” per aver voluto tributare al nostro familiare il riconoscimento più prestigioso per un uomo di cultura siciliano ed infine, siamo altrettanto felici, che i Sindaci di Prizzi, suo paese natale, Luigi Vallone e di Bovalino (Rc), dove ha vissuto gran arte della sua vita, Vincenzo Maesano,  siano presenti alla consegna del premio. In un periodo storico nel quale i “confini” fisici e sociali sembrano prendere il sopravvento, con soddisfazione constatiamo che il premio Balistreri-Favara, e l’opera di papà, riusciranno ad unire ancor più popoli e culture solo apparentemente diversi”

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Anche il Sindaco di Bovalino (Rc), Avv. Vincenzo Maesano, ha voluto rilasciare prima della manifestazione una sua personale dichiarazione: “Sono onorato di rappresentare la mia città in occasione dell’importante manifestazione culturale dell’11 gennaio p.v. e, soprattutto, sono onorato di poterlo fare per celebrare la figura di Piero Leone che fu un uomo di grande cultura. Cultura che per lui non era solo conoscenza, ma soprattutto trasmissione del sapere come strumento di arricchimento verso la comunità. Grazie a questa sua grande dote umana e alla sua abilità nella ricerca è riuscito a far emergere molte pagine di storia, di letteratura e di tradizioni calabresi e bovalinesi in particolare, e ad accompagnare molti giovani verso la consapevolezza della loro identità”

(nelle foto: in alto la locandina del Premio “Rosa Balistreri-Alberto Favara”; al centro i familiari di Piero Leone, il figlio Francesco e la consorte Dora La Lumia; in basso, il Sindaco di Bovalino, Vincenzo Maesano)

Pasquale Rosaci

 

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