Il sindaco Bianco, “avevo parlato di un vento pesante sulla città e purtroppo non mi sbagliavo. Quest’episodio dimostra come la città illegale stia reagendo con violenza al processo di cambiamento iniziato”
L’Amministrazione comunale di Catania ha espresso solidarietà a Luciano Bruno, attore e autore teatrale selvaggiamente picchiato mentre fotografava il Palazzo di cemento di Librino da sei persone che lo hanno prima minacciato con una pistola. Bruno, che vive a Librino, fotografava il palazzo, simbolo del degrado del quartiere, nell’ambito di un’inchiesta per “I Siciliani giovani”.
“Avevo parlato – ha detto il sindaco Enzo Bianco – di un vento pesante sulla città e purtroppo non mi sbagliavo. Quest’episodio, sul quale mi soffermerò nella prossima riunione del Comitato per l’Ordine e la sicurezza pubblica, va ad aggiungersi ad altri che dimostrano come la città illegale stia reagendo con violenza al processo di cambiamento iniziato. E la prima linea di questa battaglia è proprio in quelle periferie che vanno attentamente presidiate. La strada da percorrere per sconfiggere la mentalità mafiosa è ancora lunga e dobbiamo tenere alta la guardia e stare uniti, oltre a lavorare per far comprendere a tutti che la legalità è l’unica chiave per risorgere”.
“Questo episodio – ha aggiunto Rosario D’Agata, assessore alla Legalità con delega anche al quartiere di Librino – non deve far sì che si pensi a Librino come a un ghetto dominato dalla mafia: qui vivono migliaia e migliaia di catanesi onesti che si trovano, anzi, in grande difficoltà. Dobbiamo far sentire loro la vicinanza delle Istituzioni. Io intensificherò ulteriormente il mio lavoro sul quartiere rimanendo a disposizione dei cittadini”.