Messina 17 luglio 2019 – É morto stamane il più grande scrittore siciliano contemporaneo, l’ideatore del noto ed amato personaggio del Commissario Montalbano, saggio insegnante di vita che ha narrato in maniera chiara ed indelebile la natura umana e la sua Sicilia. Novantatrè anni d’età, era ricoverato dal 17 giugno all’ospedale Santo Spirito di Roma a seguito di un infarto che lo ha ridotto privo di coscienza in gravi condizioni. Ad un mese esatto da quel giorno si è spento a causa di un arresto cardiaco.
Creatore di oltre cento romanzi, sceneggiatore, collaboratore storico della RAI, drammaturgo, regista, attore, nonché docente di italiano. Nato a Porto Empedocle (AG) da un ispettore fascista, diventerà un fervente comunista da sempre chiaro sulle sue posizioni politiche, per le quali è sceso più volte in campo. Vissuto nel periodo del secondo conflitto bellico, ha partecipato alla ricostruzione del Paese sperando in un futuro migliore per le generazioni a venire, alle quali consigliava: «rifate la politica che è diventata quasi sinonimo di disonestà. Ricordatevi Pericle, il discorso che fa sulla democrazia. Applicatelo. Voi giovani siete in condizioni di farlo».Una vita vissuta a pieno la sua, come dichiarato più volte nel corso delle interviste: «Sono un uomo che ha avuto una vita fortunata, ha fatto sempre quello che voleva, si è guadagnato il pane facendo quello che gli piaceva fare, che è una grandissima cosa». E lo svolgeva egregiamente ed originalmente, fino agli ultimi tempi, in quanto al momento del ricovero erano in atto i preparativi per lo spettacolo “Autodifesa di Caino”. L’evento, che ripercorre il noto passo biblico offrendone una riflessione insolita e peculiare, era previsto lo scorso 15 luglio presso le Terme di Caracalla.
Oggi lo compiangono i suoi lettori, i suoi conterranei, ma anche personaggi dello spettacolo ed alte cariche dello Stato, i quali gli hanno tutti dedicato un messaggio di ossequio sui social. Per volere suo e della sua famiglia i funerali di giovedì saranno riservati, mentre gli altri potranno offrirgli l’ultimo omaggio successivamente nel pomeriggio, dalle ore 15,00 presso il Cimitero Acattolico per gli stranieri al Testaccio. Nel frattempo a Scicli (RG) sono state sospese le riprese della fiction tratta dalla sua opera più celebre, “Il Commissario Montalbano”, seguite da una lunga ed intensa dedica dell’attore protagonista, Luca Zingaretti, a cui era legato da una profonda amicizia.
Onore ad un grande uomo ed artista, che si definiva «un contastorie. In fondo non sono mai stato altro». Pittoresco il linguaggio utilizzato, che adoperava spesso espressioni dialettali (“il vigatese”) in quanto maggiormente incisive, le ha rese così comprensibili contribuendo a rendere maggiormente nazional-popolare la cultura siciliana.
Lo vogliamo ricordare così, con uno dei suoi ultimi desideri, espresso dalle seguenti parole: «Se potessi vorrei finire la mia carriera seduto in una piazza a raccontare storie e alla fine del mio ‘cunto’, passare tra il pubblico con la coppola in mano».
Cristina Trimarchi