polizia 23Nella giornata di ieri, personale del Commissariato P.S. di Acireale e del Compartimento della Polizia Stradale “Sicilia Orientale” di Catania ha eseguito, a carico delle sotto elencate persone, ordinanza di applicazione della misura dell’obbligo di dimora imposta agli stessi dal GIP del Tribunale di Catania, poiché tutti gravemente indiziati di appartenere ad un’associazione per delinquere finalizzata al furto di grossi e sofisticati, nonché costosi, mezzi d’opera, impiegati nel campo dell’edilizia.

 Di seguito i nomi:

1) LITRICO Salvatore, di anni 49;

2) MESSINA Giovanni, di anni 39;

3) TORRISI Rosario, di anni 38;

4) INDELICATO Giuseppe, di anni 44;

5) VALUTO SCIARA Paolo, di anni 40;

6) BLANCO Paolo, di anni 43;

7) BLANCATO Alfredo, di anni 30;

8) SALVA’ GAGLIOLO Antonio, di anni 33;

9) CRISTAUDO Antonino, di anni 41.

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Le restrizioni di libertà ai soggetti in argomento, tutti già pregiudicati per reati specifici contro il patrimonio e la persona, scaturiscono da un’attività investigativa condotta congiuntamente dagli uffici di polizia indicati, coordinata dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Catania.

Le indagini venivano avviate nei primi mesi del 2009, allorquando un imprenditore della provincia catanese, impegnato nella costruzione di alcuni fabbricati nel comune di Acireale, denunciava presso il Commissariato di Polizia il furto di un martello pneumatico del valore di circa 70.000 euro, già montato su un grosso escavatore lasciato fermo durante la notte all’interno del cantiere edile in Acireale.

In quegli stessi giorni il personale della Polizia Stradale rinveniva sull’autostrada A/20 “ME – PA” un autocarro FIAT IVECO con a bordo tre carrelli elevatori risultati rubati all’interno di un’azienda del comune di Barcellona Pozzo di Gotto (ME).

Le indagini tecniche immediatamente attivate dai due uffici di polizia portavano all’individuazione di gravi indizi di reato nei confronti degli stessi personaggi, sospettati di essere i responsabili dei furti in questione. Per tale motivo l’attività investigativa, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica, proseguiva congiuntamente dai due uffici, e permetteva, dopo un anno di indagini, di individuare con assoluta certezza una pericolosa organizzazione malavitosa dedita al furto dei mezzi d’opera e di cantiere in genere, in grado, con la connivenza di altri soggetti, di ricollocarli illegalmente sul mercato.

Il sodalizio era promosso ed organizzato dai pregiudicati LITRICO Salvatore e MESSINA Giovanni – aventi ruoli di superiorità decisionale ed operativa pienamente riconosciuta dagli altri consociati – che si avvaleva dell’importante opera di riciclaggio e ricettazione del pluripregiudicato SALVA’ GAGLIOLO Antonio.

Numerosi sono stati i mezzi provento di furto recuperati nel corso dell’indagine: in particolare gli investigatori, dopo aver individuato, all’interno del Porto di Catania, un’acquirente proveniente dall’Algeria intento ad imbarcare alcuni automezzi pesanti su una nave diretta in Africa, riusciva a risalire ad un cementificio collocato nella provincia catanese, quale luogo ove veniva custodito il martello pneumatico rubato nel cantiere edile acese.

L’impegno investigativo permetteva, altresì, di interrompere un’altra azione delittuosa organizzata dagli associati allo scopo di sottrarre due mini escavatori posti sempre all’interno del cantiere edile di Acireale.

Un’altra attività delittuosa, consistente nel furto di un mezzo d’opera del tipo mini escavatore, veniva interrotta dal personale operante nei pressi di un cantiere edile del comune di Milazzo (ME). In tale circostanza, tra l’altro, gli odierni indagati tentavano anche il furto di un autocarro per il trasporto dello stesso escavatore nella località di Catania.

A seguito invece di un furto di un altro mezzo d’opera perpetrato in località San Filippo del Mela (ME), gli operatori di polizia provvedevano al controllo di un’autorimessa a cielo aperto ubicata nei pressi del villaggio S. Agata, dove all’interno si rinvenivano tre autocarri cassonati, tutti appartenenti agli indagati, con all’interno l’escavatore rubato la sera prima a S. Filippo del Mela e due mezzi agricoli, oggetto di due diversi furti perpetrati nei territori di Motta S. Anastasia e Belpasso.

Il tentativo dei pregiudicati di sottrarsi ai controlli di polizia, sempre più pressanti, permetteva infine di rinvenire altri mezzi d’opera rubati presso un’autorimessa a cielo aperto di una ditta di movimento terra della provincia di Agrigento, dove si trovavano parcheggiati quattro mini escavatori precedentemente rubati nei territori di Misterbianco, Modica e persino Rovereto (TN).

Complessivamente, gli investigatori durante le indagini hanno recuperato o impedito il furto di mezzi d’opera per un valore pari a quasi cinquecentomila euro.

 

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