Dopo Locri, la Sibaritide. Prosegue la campagna di ascolto permanente promossa dal presidente della Regione Mario Oliverio per continuare il dialogo avviato in campagna elettorale con le popolazioni ed i territori che lo hanno eletto.
La manifestazione pubblica, presieduta dal sindaco di Cassano allo Jonio Gianni Papasso, si è svolta nel pomeriggio di oggi presso un noto albergo di Sibari con la numerosa partecipazione di sindaci, amministratori regionali, provinciali e locali, rappresentanti del mondo sindacale, degli ordini professionali, del mondo della scuola, delle categorie sociali e produttive e di tantissimi cittadini della Piana di Sibari.
L’iniziativa, il cui hashtag è #dilloamario, è servita per fare il punto sul momento economico e sociale che vive questo importante territorio, sulle iniziative assunte e su quelle che dovranno essere assunte nelle prossime settimane, ma è stata utile soprattutto per ascoltare idee e proposte su cui riavviare il confronto e rilanciare un’azione forte e sinergica tra tutti gli attori di questo territorio in stretta sintonia con il governo della Regione.
Prima che il presidente della Regione chiudesse i lavori hanno preso la parola diversi sindaci, un rappresentante sindacale, un rappresentante del mondo agricolo, una studentessa che hanno posto sul tappeto i problemi che affliggono la Sibaritide e che riguardano la sanità, i rifiuti, il lavoro, le trivellazioni a mare, la SS.106, il rilancio dell’agroalimentare, i collegamenti su gomma, su ferro e per mare, gli investimenti infrastrutturali, l’utilizzo delle risorse europee.
A tutte le questioni ha risposto puntualmente il presidente Oliverio informando i presenti sulle numerose iniziative già assunte in questo inizio di consiliatura nei diversi settori emergenziali e su quelle già in cantiere che dovranno essere assunte nei prossimi giorni e nelle prossime settimane.
“Noi -ha detto Oliverio- ci abbiamo messo la faccia, sapendo che la situazione era e rimane difficile, ma nessuno pensi che ci lasceremo portare a spasso da una burocrazia sorda ed insensibile o da chi non vuole il bene della Calabria e, in questo caso, della Sibaritide, a cui riconosciamo un ruolo importantissimo per la crescita dell’intera regione. In questo senso ognuno dovrà fare la propria parte. Tutti siamo chiamati a rimboccarci le maniche per dare a questa terra e soprattutto ai giovani quello di cui per diversi anni sono stati privati. Per quanto ci riguarda apriremo un confronto con il governo del Paese perché il Mezzogiorno ritorni al centro dell’azione e del dibattito nazionale. Per troppo tempo le nostre incapacità di spesa sono state utilizzate per ricollocare le nostre risorse non spese in altre aree del paese. E’ tempo che queste risorse siano utilizzate per progetti strategici importanti che pongano al centro il Mezzogiorno come fattore di sviluppo. Gioia Tauro e Sibari possono e devono diventare tasselli importanti di un corridoio che collega il Mezzogiorno all’Europa ed apre il nostro paese verso il sud del Mediterraneo. Noi dobbiamo avere la capacità di proporci come risorsa per l’intero Mezzogiorno, per il Paese e anche per l’Europa”.
“Il nostro no alle trivellazioni a mare e a terra –ha poi aggiunto Oliverio- è netto e assoluto. Così come è assoluto il nostro diniego all’eolico. Il territorio calabrese è saturo e, quindi, non autorizzeremo altri impianti. Spingeremo verso l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili. In questo senso dovremo aprire un confronto con Enel. Dico subito, a tal proposito ed a scanso di equivoci, che sono assolutamente contrario all’utilizzo dell’area di Rossano per impianti di termovalorizzazione”.
“Concludo -ha detto, infine, il presidente della Regione- parlando della sanità, la cui condizione disastrosa è sotto gli occhi di tutti ed è figlia di una gestione burocratica e ragionieristica. Rispetto al disastro che è stato determinato da questa visione contabile della gestione della sanità, la risalita non sarà né facile né breve. Questo ho detto a Roma con pacatezza nel mio breve intervento di fronte al Consiglio dei ministri. Avremmo potuto impugnare il provvedimento del Governo e sicuramente ne saremmo usciti con la conferma della nostra tesi. Ma io non voglio che sulla sanità si aprano contenziosi e per questo ho detto che il primo obiettivo è quello di uscire dalla gestione commissariale della sanità in Calabria.
Con il nuovo commissario apriremo subito un tavolo operativo e nel merito delle questioni misureremo le nostre volontà. Abbiamo bisogno di una riqualificazione dei servizi che parta dal territorio, puntando sulla deospedalizzazione. Territorio, rete ospedaliera e prevenzione dovranno essere i pilastri su cui fonderemo la nuova sanità in Calabria”.
L’ultimo cenno del suo intervento, il presidente della Regione l’ha riservato all’ospedale della Sibaritide. “Non sarà più una chimera –ha detto Oliverio- Apriremo il cantiere a breve, entro il 2015 ed i lavori avranno una durata di due anni e otto mesi. Sara un polo multispecialistico dotato delle migliori tecnologie e sarà il giusto risarcimento ad una popolazione e ad un territorio che da troppo tempo ne attendono la realizzazione”.F.D.