Sono state illustrate stamani a Palazzo Zanca, nel corso di una conferenza stampa, le iniziative previste per le Giornate di Primavera del FAI, giunte quest’anno alla 23esima edizione e che si terranno sabato 21 e domenica 22 al Forte Masotto, a Curcuraci. All’incontro con i giornalisti, dopo i saluti del sindaco, Renato Accorinti, hanno preso parte l’assessore all’Ambiente, Daniele Ialacqua, il capo delegazione Fai di Messina, Giulia Miloro, il vicepresidente del Tiro a segno, Augusto Vinci, il commissario dell’Atm, Domenico Manna, e Natale Cucè di Messinambiente. “Questa manifestazione – ha evidenziato Ialacqua – rientra nell’attenzione dell’Amministrazione nei confronti di iniziative che tendono al recupero della memoria storica e al recupero di spazi di condivisione.
E’ la prima volta che Forte Masotto sarà fruibile ai messinesi, essendo ancora una base militare, grazie anche al grande lavoro svolto da MessinAmbiente”. “Nel ringraziare quanti hanno collaborato e in particolare la VI Circoscrizione ancora una volta il Fai – ha sottolineato Miloro – ha messo in campo tutte le sue energie per permettere alla città di entrare in contatto e riappropriarsi dei beni che esistono sul territorio”. La struttura fortificata potrà essere visitata sabato 21 e domenica 22, dalle ore 9.30 alle 17. Nella giornata di sabato ognuno potrà raggiungere il sito liberamente, domenica invece è previsto un servizio navetta messo a disposizione dall’Atm, che partirà dal capolinea del tram all’Annunziata, alle ore 9.30 – 11.30 – 13.30 – 15.30; e ritorno alle 10.30 – 12.30 – 14.30 – 17. Il costo del biglietto è di 1.70 euro. La Batteria Polveriera o Forte Masotto fu costruita tra il 1884 e il 1888 e prese il nome dal capitano Umberto Masotto, caduto in guerra nella battaglia di Adua del 1896. La Batteria Masotto è la più grande fortificazione della costa sicula, simile e paragonabile per dimensioni e caratteristiche architettoniche solo all’impianto di Matiniti Superiore sulla costa calabra. Essa si basa su un impianto quadrangolare con due lati inclinati e corrisponde pertanto geometricamente ad un parallelepipedo.
A questa forma è planimetricamente posizionata, come a Matiniti Superiore, una figura triangolare corrispondente alla forma di un fossato di protezione che si aggancia al restante fossato continuo che ne perimetra la sagoma. Per la difesa e il tiro sul fossato sono state previste quattro caponiere di differente forma. Nell’architettura militare la caponiera è un’opera fortificata, in legno o in muratura, destinata alla difesa del fossato di una cinta muraria. Solitamente si trovava nel fossato e permetteva inoltre di attraversarlo e raggiungere l’esterno, rimanendo fuori dalla visione nemica. Le prime due caponiere, di tipo tradizionale, proteggono i bracci nord e sud del fossato; la seconda, molto più ampia e strutturata con una forma simile ad una lunetta curvilinea protegge contemporaneamente, con differenti postazioni di tiro, due fianchi del fossato.
La forma triangolare posizionata sul lato monte aveva la funzione di salvaguardare il fossato nella zona di ingresso. La sequenza degli ambienti è di rilevante sviluppo e, considerato il fatto che vengono utilizzati due livelli sovrapposti, indica una notevole possibilità di utilizzo. La sua grande dimensione consentiva d’altra parte, per la presenza di un significativo numero di ambienti posti a vari livelli, una notevole ricettività.