Presto anche la comunità guardavallese potrà avvalersi di un defribillatore. L’Associazione “Piccolo Sorriso” che opera ormai da tempo sul territorio  ha infatti avviato una raccolta fondi che saranno utilizzati appunto per l’acquisto del suddetto apparecchio medico. Nell’ottica che anche facendo piccoli gesti si possono fare grandi cose, i componenti del Gruppo hanno ideato per giovedì 3 maggio 2012 alle ore 20.00, presso il locale New Pub Beerbante di Guardavalle Marina, la serata “La Pizza del Cuore – Pizza No Stop” per aiutare la raccolta fondi per l’acquisto di un defribillatore per la collettività del nostro paese. << È con il consueto entusiasmo che l’associazione di Volontariato UN PICCOLO SORRISO di Guardavalle – riporta il comunicato lanciato su Fb – vuole farvi conoscere e condividere il nuovo Progetto che intende realizzare insieme a voi su Guardavalle.

È un progetto ambizioso che ha bisogno per realizzarsi della partecipazione di tutti. Il progetto VITA mira ad assicurare il pronto intervento di defibrillazione precoce per la prevenzione della morte improvvisa da arresto cardiaco dotando il territorio di una rete di defibrillatori semiautomatici per garantire una capillare e tempestiva capacità di soccorso e una idonea formazione e preparazione degli operatori perché la defibrillazione sarà affidata a personale non sanitario. L’ASSOCIAZIONE UN PICCOLO SORRISO – prosegue il comunicato – vi invita alla serata della pizza del cuore “PIZZA NO STOP” con bibite e dolci a soli 13,00 euro. Vi aspettiamo presso la birreria paninoteca NEW PUB LA BEERBANTE via nazionale n°60 Guardavalle Marina (cz) giovedi 03 Maggio 2012 ore 20:00…fino a esaurimento posti. Una parte del ricavato (3,00 euro) verrà utilizzato per acquistare un defibrillatore.>>

Referente dell’iniziativa: Infermiere Professionale Giovanni Montepaone Cell:3389986967 –

E.mail: giannino.montepaone@libero.it.

Per prenotazioni e informazioni:

Lombardo Domenico Tel: 3318329068.

Antonella Coscia 0967.82066.

L’iniziativa assume un significato particolare, aggiungiamo noi di GuardavalleWeb, in considerazione delle caratteristiche del territorio distante dai presidi ospedalieri ed è noto che un uso tempestivo (e opportuno) del defibrillatore, può in certi casi rivelarsi un salvavita.

Pertanto, invitiamo la cittadinanza a partecipare a questa iniziativa che interessa TUTTI nessuno Escluso. A chi per impegni o per motivi logistici non può partecipare suggeriamo di DONARE anche 1 solo euro. Se lo facessimo tutti il defibrillatore potrebbe essere acquistato nel giro di qualche giorno.

Lo Staff di GuardavalleWeb elogia e ringrazia l’Associazione “Piccolo Sorriso” per quanto sta facendo per Guardavalle.

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Per chi vuole approfondire:

Defibrillatore semiautomatico (da Wikipedia)

Il defibrillatore semiautomatico (spesso abbreviato con DAE, defibrillatore automatico esterno, oAED, automated external defibrillator) è un dispositivo in grado di effettuare la defibrillazione delle pareti muscolari del cuore in maniera sicura, dal momento che è dotato di sensori per riconoscere l’arresto cardiaco dovuto ad aritmiefibrillazione ventricolaretachicardia ventricolare.

Nei casi sopra elencati il defibrillatore determina automaticamente se è necessaria una scarica e seleziona il livello di energia necessario. L’utente che lo manovra non ha la possibilità di forzare la scarica quando il dispositivo segnala che questa non è necessaria.

Il funzionamento avviene per mezzo dell’applicazione di piastre adesive sul petto del paziente. Quando tali elettrodi vengono applicati al paziente, il dispositivo controlla il ritmo cardiaco e – se necessario – si carica e si predispone per la scarica. Quando il defibrillatore è carico, per mezzo di un altoparlante, fornisce le istruzioni all’utente, ricordando che nessuno deve toccare il paziente e che è necessario premere un pulsante per erogare la scarica.

Dopo ciascuna scarica, il defibrillatore ripete il controllo del ritmo cardiaco e, se necessario, si predispone all’effettuazione di una nuova scarica.

Utilizzo

Esercitazione di rianimazione con il DAE.

Il suo utilizzo può risultare di estrema utilità in caso di un intervento tempestivo sul paziente, dato che il defibrillatore, oltre ad effettuare per mezzo di elettrodi adesivi una scarica elettrica che va a ristabilire un battito regolare del cuore in caso di un arresto cardio-respiratorio, effettua in maniera automatica l’esame cardiaco della vittima cercando la sua pulsazione e in caso di arresto agisce sulla possibile fibrillazione che il cuore dopo un infarto sviluppa per una durata molto breve.

La fibrillazione si può vedere come un leggerissimo tremore cardiaco, come se il cuore “vibrasse” in maniera superficiale.

Situazione, come citato sopra, che va fermandosi sempre più con il passare dei minuti fino alla totaleasistolia, ovvero il conosciuto anche per i meno esperti elettrocardiogramma piatto. Questo è il segnale di un totale blocco del muscolo cardiaco. Paziente in arresto.

Il defibrillatore si presenta come una scatola di dimensioni variabili, a seconda del modello che si possiede. Le sue dimensioni sono circa 30 cm per 30 cm per una ventina di altezza. Al suo interno si trova oltre agli elettrodi che sono due, anche un kit di rasatura per togliere i possibili peli presenti sul petto della vittima.

Fondamentale è che gli elettrodi adesivi aderiscano perfettamente, perché una loro adesione parziale o non corretta provocherebbe una rilevazione sbagliata o in molti casi del tutto assente da parte del defibrillatore.

Questo comporterebbe una perdita consistente di tempo prezioso per il loro riposizionamento.

 

Posizionamento degli elettrodi rispetto al cuore.

Una volta spogliato il paziente e fatte tutte le valutazioni necessarie per intervenire usando un D.A.E.,Defibrillatore Automatico Esterno, e rasata la parte sottoclavicolare destra e sottoascellare sinistra, si applicano i due elettrodi precedentemente staccati dalle loro pellicole di protezione.

A quel punto si accende il defibrillatore, e lo si segue passo per passo. I moderni D.A.E. sono in grado di guidare, tramite una voce registrata, il soccorritore esperto o il semplice cittadino tramite le poche tappe e manovre da effettuare.

Chiederà quindi una volta acceso di:

1. Inserire lo spinotto degli elettrodi nell’apposito connettore.
2. Effettuerà l’analisi del paziente, incitandovi a non toccare la persona vittima del malore.

A quel punto se riconosce un battito anche debole chiederà di:

3. Controllare la respirazione

Se invece il cuore non batte, ve lo segnalerà e consiglierà di scaricare.

Il defibrillatore inoltre segnalerà continuamente di allontanarsi dal paziente e di non toccarlo fino a che non si avvertirà un “fischio” emesso dall’apparecchio con relativa segnalazione luminosa del tasto shock. In quel preciso momento siamo pronti a scaricare. A questo proposito è utile ricordare agli astanti che assistono ad una scena di rianimazione cardiopolmonare di prestare molta attenzione a ciò che dice il soccorritore addetto all’utilizzo del D.A.E. ed in particolare alla famosa “filastrocca di sicurezza”: «via io, via voi, via tutti», con la quale l’operatore invita se stesso, i colleghi soccorritori e tutti i presenti a non toccare il paziente, dopo di che si effettua la scarica.

Sarebbe opportuno spegnere tutti gli strumenti elettronici nelle vicinanze del D.A.E. quando questo è in funzione.

Lo strumento effettuerà un’altra rilevazione delle funzioni elettriche del cuore, tornando ad avvertire di non toccare il paziente. Dopo di che se il cuore ha ripreso a battere, come detto prima vi inciterà a controllare il respiro.

Se il cuore non ha ripreso a battere dobbiamo continuare con la manovra del BLS senza stare a staccare gli elettrodi. Dopo un paio di minuti che vengono praticati sia la respirazione sia il massaggio dai soccorritori, lo strumento vi avvertirà che sta nuovamente procedendo al controllo delle funzioni cardiache incitandovi allo stesso tempo ad allontanarsi. Continuerà cosi sempre, fino alla completa risoluzione del problema cuore-polmoni.

L’aspetto del defibrillatore e le sue funzioni come ordine di frasi possono leggermente variare a seconda del modello e del tipo di strumento. Resta comunque uno standard comune delle fasi che devono essere effettuate.

 

Segnaletica

 

Segnale indicante la presenza di un DAE.
Una postazione pubblica d’emergenza contenente un defibrillatore semiautomatico.

Un fattore fondamentale affinché il procedimento di defibrillazione sia efficace è che lo stesso venga eseguito in tempi brevissimi. Un esempio esplicativo di questo concetto è ciò che quotidianamente accade nella città di Chicago. La percentuale di sopravvivenza nella città di Chicago è pari a quella di ogni città del mondo non attrezzata con i defibrillatori. Al contrario l’aeroporto internazionale O’Hare della stessa città è attrezzato con numerosi totem, sono delle strutture verticali attrezzate con defibrillatori ma corredate anche da video o tabelle grafiche che insegnano l’uso dell’apparecchio. La percentuale di sopravvivenza in questo sito è altissima, il 54% ed arriva al 73% se si viene defibrillati entro 3 minuti.

Spesso dunque un defibrillatore non basta, spesso è accaduto che si dimentica dove lo si è collocato quando serve, i minuti scorrono inesorabili, la segnaletica si è dimostrati efficace ad individuare subito il defibrillatore e ad aiutare a ricordare il suo uso.

Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Defibrillatore_semiautomatico

 

 

 

 

 

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