Saluterà i suoi potenziali elettori con due grandi feste che si svolgeranno in parallelo nelle maggiori piazze delle città. Sergio Abramo, candidato sindaco del centrodestra, ha deciso di giocare d’anticipo, ringraziando i cittadini di Catanzaro venerdì 4 maggio, con due concerti all’insegna della musica mediterranea. Il primo si terrà alle ore 20.00 in piazza Duomo: a salire sul palco, intervallati dall’intervento del candidato Abramo, ci saranno il gruppo pugliese dei Rione Junno e il Taranproject di Mimmo Cavallaro e Cosimo Papandrea.
Alle 22.00, invece, sul palco in piazza Dogana, nel quartiere marinaro, si alterneranno il gruppo lucano dei Tarumba e i calabresi Lisarusa.
Il gruppo Rione Junno è costituito nel 2002 da giovani interpreti esperti nelle tecniche musicali derivanti dallo straordinario stile garganico. Monte Sant’Angelo (Foggia) – uno dei centri fondamentali legati alla magia del tamburello e della chitarra battente -, e il suo rione “Junno”, il quartiere di epoca pre-romana da cui prende il nome, sono il punto di partenza della ricerca del gruppo che ne ha riscoperto storia ed usanze con un occhio particolarmente attento alla musica, al canto, al ballo e agli strumenti della tradizione.
I Taranproject di Mimmo Cavallaro e Cosimo Papandrea si pongono alla guida della nuova Calabria che si riscatta, riappropriandosi delle proprie tradizioni, ritornando in piazza senza remore e senza paura di metterci la faccia, ballando la tarantella con il coraggio di chi ha la voglia di cambiare davvero le cose. Ed infatti la risposta della gente è straordinaria: sono migliaia e migliaia le persone che ad ogni concerto riempiono le piazze dei Taranproject e con Hjuri di hjumari, album di esordio pubblicato dalla CNI Music nel 2011, i Taranproject hanno valicato definitivamente i confini regionali per diventare realtà conosciuta ed apprezzata in tutta Italia.
Pietro Cirillo & Tarumba è uno dei gruppi – nato nel 2002 – più suggestivi ed originali del panorama world italiano. Un progetto poliritmico di grande impatto e coinvolgimento dalle particolari sonorità grazie all’uso di percussioni lignee, tamburelli, batteria etnica, cubba-cubba – un tamburo a frizione -, chitarre battenti ed elettriche adattate per ottenere suoni “psico-acustici”, cordofoni mediterranei.
Il progetto Lisarusa parte da Guardavalle per (ri)proporre la canzone calabrese con un lavoro costante e appassionato di rivisitazione e innovazione che inserisce sonorità moderne tra più eterogenee alle melodie della musica tradizionale. Il legame con la tradizione è mantenuto dall’uso di strumenti musicali costruiti da liutai Calabresi.
A contribuire alla loro ricerca la presenza, a Guardavalle, di molti cantastorie, dai cui racconti i Lisarusa attingono il repertorio di parole che trasformano poi in testi, arrangiati con rigorosi criteri di fedeltà filologica. A partire dal loro esordio i Lisarusa si sono imposti infatti per il loro stile nuovo e fresco riscuotendo ovunque un grande successo di pubblico.
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