“Come in tutte le Facoltà di Medicina e Chirurgia d’Italia anche a Catanzaro nei giorni scorsi è stato emanato il tanto atteso bando di concorso per l’accesso alle Scuole di Specializzazione di area sanitaria. E come ormai avviene regolarmente da alcuni anni, anche questa volta i giovani medici catanzaresi devono digerire un boccone amaro: l’accorpamento ad altro Ateneo della Scuola di Psichiatria”.

A denunciare il fatto, in una nota a firma congiunta, sono Francesco Ursini, consigliere nazionale ANAAO-Assomed, Alessandro Grembiale e Giuseppe Tedesco, rispettivamente presidente e segretario di FederSpecializzandi Calabria.

“Apprendiamo con disappunto – dichiarano i tre giovani medici – della notizia dell’accorpamento della Scuola di Specializzazione in Psichiatria a quella dell’Università di Napoli, Federico II. Una decisione che penalizza di nuovo la Facoltà di Medicina dell’Università Magna Graecia che a partire dal 2007 sta assistendo ad un “trasferimento” selvaggio di numerose Scuole di specializzazione”.

“Vale la pena ricordare che la Scuola di Specializzazione in Psichiatria, negli anni, ha formato decine di professionisti e prodotto, con il contributo dei medici specializzandi, assistenza clinica di livello qualitativo elevato. Sebbene, sulla carta, l’accorpamento non rappresenti una perdita effettiva di posti, di fatto sarà un nuovo deterrente per i giovani medici calabresi. Questi, infatti, scoraggiati dalle gravi difficoltà che incontrerebbero iscrivendosi ad una scuola accorpata (frequenza in due differenti sedi universitarie distanti centinaia di chilometri con relativi oneri economici di viaggio e alloggio) saranno costretti ad emigrare verso altri atenei o a rinunciare al sogno di conseguire la tanto agognata specialità, arricchendo l’esercito di precari che, non potendo accedere alle posizioni del SSN, affollano già le graduatorie per gli incarichi provvisori di Continuità assistenziale dell’Asp, oppure dovranno accettare turni massacranti in qualche clinica privata, quasi sempre sottopagati rispetto alle loro grandi e dirette responsabilità”.

“Ecco perché riteniamo necessaria e urgente – concludono Ursini, Grembiale e Tedesco – una presa di posizione ufficiale del Governo Regionale a tutela dell’unica Facoltà di Medicina esistente in Calabria, che tanti professionisti competenti ha già sfornato negli anni. Ulteriori perdite nel potenziale formativo renderanno l’Università agonizzante e incapace di portare a compimento il proprio ruolo, legittimando quella fuga di cervelli che a tutti i livelli istituzionali viene considerata uno dei principali mali da combattere”. (v. u.)

 

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