“L’arrivo in aula consiliare della nuova versione del piano di riequilibrio ci fa esprimere grande soddisfazione per il raggiungimento di un obiettivo fondamentale per il futuro della città”. In una nota congiunta, il Sindaco Renato Accorinti e l’assessore al bilancio Guido Signorino, evidenziano le grandi opportunità che si potranno cogliere con l’approvazione di questo documento che non è solo contabile.
“Un obiettivo che appariva quasi proibitivo e che invece oggi rafforza la sua sostenibilità, evidenziano gli amministratori, ponendo a frutto un lavoro molto impegnativo, che ha riguardato aspetti contabili, tecnici, amministrativi e ancor di più politici. Siamo riusciti a condividere le istanze dei comuni in difficoltà finanziarie con l’ANCI, coi partiti, con tutta la rappresentanza parlamentare messinese, con il Governo e siamo riusciti progressivamente a far modificare la legislazione sui piani di riequilibrio, trasformando questo strumento da “lacrime e sangue” a reale opportunità di sviluppo per la città”.
In merito alla fase in corso di risposta alle osservazioni della Commissione ministeriale, il vice sindaco Signorino commenta: ” abbiamo avuto la possibilità di portare al 2023 la scadenza del piano di riequilibrio, di inserire tra le sue risorse ben 70 milioni derivanti dall’accesso al fondo di rotazione governativo per i comuni in predissesto e di considerare nel piano di riequilibrio anche le esposizioni maturate fino al dicembre 2013.
La delibera predisposta, a partire dal 22 gennaio, è stata sottoposta al Collegio dei revisori in un importante lavoro sinergico con gli uffici della Ragioneria. In particolare, continua l’assessore al bilancio, con riferimento a Messinambiente, la relazione dei revisori modifica l’approccio metodologico che era stato approvato nel piano del 2 settembre, incrementando per conseguenza in maniera sensibile il valore appostato del relativo debito negli appositi fondi, mentre gli altri valori debitori nel complesso riducono il loro importo.
Il notevole incremento di risorse che ha luogo per effetto dell’anno aggiuntivo e delle risorse pubbliche ottenute, consente di assorbire il nuovo approccio di valutazione del debito Messinambiente e di ridurre i contributi al riequilibrio di ATM, AMAM e spese per il personale”.
Nella valutazione complessiva del lavoro effettuato e che viene adesso presentato al civico consesso, Accorinti e Signorino rimarcano che: “questo e’ un piano credibile non solo perché le risorse su cui si basa sono solide, e potranno anche incrementarsi con ulteriori misure già programmate, ma anche e soprattutto perché si inserisce in un percorso di risanamento che è già concretamente in atto. Nel 2013 infatti, e dalle prime risultanze anche nel 2014, è stato rispettato il patto di stabilità, contrariamente a quanto avvenuto negli anni precedenti, il Comune è uscito da una crisi strutturale di liquidità che ha reso possibile restituire i 15 milioni di anticipazione al Governo senza pregiudicare i pagamenti. Sono aumentate anche le capacità di riscossione e gli obiettivi del primo annuo del piano di riequilibrio sono già stati rispettati, accantonando nel bilancio i 18 milioni previsti. Cominciano ad apprezzarsi, cioè, segnali di efficienza amministrativa.
Inoltre, la nuova e immediata disponibilità di risorse consentirà non solamente di saldare i debiti del Comune, riconoscendo a tanti cittadini messinesi diritti a lungo “sospesi”, ma anche di introdurre liquidità da 60 a 100 milioni nel solo 2015 nel sistema economico messinese. “Potendosi stimare che il pil della città si attesta attorno ai 4 miliardi di Euro, concludono Accorinti e Signorino, si tratta di un incremento della capacità di spesa che vale fino al 2,5% del pil. Una percentuale non da poco che, considerando gli ovvii effetti moltiplicativi di questo massiccio afflusso netto di risorse, alla fine del processo può consentire una crescita anche di oltre 300 milioni di Euro. Tramite il piano di riequilibrio siamo finalmente nella condizione di offrire a Messina e ai messinesi una prospettiva credibile che non è solo di risanamento finanziario ma di concreto rilancio economico della città”.