Crevit promette acquisti senza denaro, ma con buoni spesa virtuali (i crevit appunto). Messa alla prova non l’ha superata. Per comprare e vendere sul sito si paga una commissione salata in euro. A renderlo noto è Altroconsumo con questa nota diffusa qualche giorno fa. “Compra senza denaro” oppure “Crevit, la moneta complementare”, l’immagine presenta questo nuovo attore sul mercato come un nuovo strumento di credito per le famiglie e le imprese. Una promessa allettante in un momento di crisi in cui le banche non fanno credito e i consumi si riducono. Ma di cosa si tratta? Nel video la prova pratica di Altroconsumo, dove non è stato possibile procedere e vedere le promesse di crevit realizzarsi.
La delusione degli iscritti non si è fatta attendere: chi ha sperimentato la piattaforma ha raccontato di non essere riuscito né a vendere né a comprare sul marketplace di Crevit; altri erano delusi per avere pagato una commissione per avere buoni spesa di fatto inutilizzabili. Molti hanno lamentato la mancanza di un supporto dal servizio clienti.
Sottoposti i risultati del test di Altroconsumo e la delusione degli utenti iscritti a Marco Melega, amministratore delegato di Crevit Italia srl, questi si è giustificato sostenendo che Crevit è nata da poco (luglio 2014) ed è ancora di fatto una start up per cui molti processi sono da mettere a punto ed è naturale qualche intoppo. Allora perché partire senza essere pronti e con un battage pubblicitario così imponente, facendo promesse che non si possono mantenere? A farne le spese sono i consumatori, mentre le casse di Crevit si riempiono con le commissioni richieste.
Altroconsumo non ci sta: Crevit è stata segnalata per pratiche commerciali scorrette all’Antitrust chiedendo un provvedimento d’urgenza.
Dal test pratico risulta la mancanza di una procedura corretta che possa dare garanzia per gli utenti degli acquisti e delle vendite a fronte di un ricavo da parte della società ottenuto attraverso le commissioni pagate in euro dagli utenti. Si ravvisa dunque un forte inadempimento contrattuale da parte di Crevit Italia che in quanto gestore della piattaforma on line durante il test di Altroconsumo non ha permesso di portare a termine gli acquisti, costringendo a pagare in anticipo una commissione per dei Crevit che non è stato possibile utilizzare.
Lo slogan utilizzato da Crevit è: “Compra senza denaro” ma gli utenti che si registrano devono pagare una commissione per poter ottenere dei crevit da usare sulla piattaforma per gli acquisti. E chi vende deve pagare un’altra commissione. Il denaro circola dunque.
Un altro slogan è “Scopri la moneta complementare e compra senza denaro”, laddove non si tratta di una moneta ma di buoni spesa (coupon) utilizzabili sulla piattaforma.
Inoltre nelle condizioni generali di contratto sono presenti clausole palesemente vessatorie ex art. 33 del Codice del Consumo (dlgs 206/2005) in tema di responsabilità, recesso e foro competente.
Si ravvisa una clausola in cui Crevit esclude completamente qualsiasi sua responsabilità per le operazioni che avvengono sulla piattaforma, prevede un termine di sei mesi per recedere da un contratto che dura ben 24 mesi e dulcis in fundo prevede come foro competente in caso di contestazioni il Foro di Brescia. È noto: quando una parte del contratto è un consumatore, il foro competente è quello del domicilio del consumatore stesso.
Il consiglio è dunque di stare per il momento alla larga dalla piattaforma non gestita bene, senza una procedura corretta che possa dare garanzia degli acquisti e delle vendite.
Fonte: Altroconsumo
Lettera di Altroconsumo all’Antitrust