Il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’INPS nella riunione di oggi 25 novembre 2014 ha approvato un ordine del giorno con il quale sollecita l’immediato intervento dei Ministeri vigilanti affinché siano rimosse le previsioni contenute dall’art. 26 del disegno di legge di stabilità 2015 e, in particolare, quelle di cui ai commi 2, 7 e 10.
L’iniziativa del CIV è motivata dalle ulteriori riduzioni delle spese di funzionamento dell’Istituto previste dal predetto art. 26, con particolare riguardo all’eliminazione delle prestazioni economiche accessorie erogate per le cure termali, al prelievo di 50 milioni di euro delle entrate per interessi attivi della Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali ex INPDAP, nonché alla riduzione di 150 milioni del finanziamento agli Istituti di Patronato e alla relativa diminuzione dell’aliquota di prelevamento dal gettito contributivo.
In relazione all’eliminazione delle prestazioni economiche accessorie erogate per le cure termali, il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza ritiene infatti che la norma in discussione, provocando una sostanziale riduzione dell’assistenza sanitaria a favore degli assicurati da tali Istituti, non comporterebbe comunque alcun risparmio ma anzi un aggravamento di spesa.
Con riferimento, invece, al prelievo di 50 milioni di euro delle entrate per interessi attivi della Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali ex INPDAP, il CIV, nell’evidenziare che tale Gestione ha carattere mutualistico ed è autofinanziata con contribuzione dei lavoratori e dei pensionati, sottolinea che il detto prelievo diminuisce, per un pari importo, il volume delle prestazioni erogabili in favore degli iscritti.
Per ciò che riguarda, infine, la riduzione di 150 milioni del finanziamento agli Istituti di Patronato e la relativa diminuzione dell’aliquota di prelevamento dal gettito contributivo, nell’Ordine del giorno del CIV si evidenzia che tali misure avranno ricadute negative sulla qualità dei servizi erogati dall’INPS, che dovrà far fronte direttamente alle attività consulenziali e alle richieste di prestazioni avanzate dai cittadini, attualmente svolte in gran parte e con alti livelli di qualità e professionalità dagli Istituti di Patronato.