oliverio votoNel 2010 l’affluenza al voto era stata del 60%, mentre per queste elezioni è crollata al 44%. Una vittoria schiacciante.

Mario Oliverio nasce a San Giovanni in Fiore, in provincia di Cosenza. Ha 61 anni. Ha dedicato la sua vita alla politica ed all’amministrazione pubblica, ricoprendo varie cariche istituzionali ed all’interno del partito.

Nel 1980 è stato eletto nel Consiglio regionale della Calabria con la lista del PCI. È stato confermato nelle elezioni successive e nel 1986 è stato nominato assessore nella Giunta regionale presieduta da Francesco Principe.

Nel 1990 è stato eletto sindaco di San Giovanni in Fiore. Successivamente è stato deputato per quattro legislature consecutive, dal 1992 al 2006. È stato l’artefice della prima legge sulla Montagna, la n.97 del 1994, ed è stato primo firmatario della legge con cui è stato istituito il Parco Nazionale della Sila.

Ha  presentato, insieme ad altri parlamentari, numerosi provvedimenti a favore del Mezzogiorno. Dal 1997 al 2001 è stato segretario della Federazione provinciale di Cosenza dei Democratici di sinistra. Quindi il lungo periodo alla presidenza della Provincia di Cosenza: eletto per la prima volta nel giugno del 2004 e confermato nel 2009.

La sua candidatura alla presidenza della Regione Calabria è maturata con la vittoria alle Primarie del centrosinistra, svoltesi il 5 ottobre scorso e nelle quali ottiene il 55,1%.

Una vittoria netta nei confronti dei suoi due avversari, Gianni Speranza e Gianluca Callipo, rispettivamente sindaco di Lamezia Terme (Cz) e di Pizzo Calabro (Rc).

I dati sotto provengono dal sito del Ministero dell’Interno

Elezioni Consiglio Regionale Calabria – 23 nov 2014
CALABRIA 8,85 34,63 44,08 59,26
CATANZARO 9,02 34,69 45,01 61,85
COSENZA 9,46 35,66 44,45 57,37
CROTONE 8,17 32,36 40,84 52,92
REGGIO CALABRIA 8,31 34,15 44,62 62,65
VIBO VALENTIA 8,22 33,65 41,91 57,41

Voti e percentuale per i candidati a Presidente

CALABRIA OLIVERIO GERARDO MARIO 455.990 61,04
FERRO WANDA 178.519 23,90
Sezioni 2.285 su 2.409 D’ASCOLA VINCENZO MARIO DOMENICO 65.402 8,75

Regione CALABRIA

Elettori: 1.897.729 Sez. scrutinate pres.: 2.293 su 2.409 – Sez. scrutinate liste circ.: 2.245 su 2.409

Dato aggiornato al 24/11/2014 – 09:22

OLIVERIO GERARDO MARIO 457.676

61,02

PARTITO DEMOCRATICO 171.750

23,87

OLIVERIO PRESIDENTE 85.895

11,94

DEMOCRATICI PROGRESSISTI 50.871

7,07

CALABRIA IN RETE – CAMPODEMOCRATICO 38.290

5,32

LA SINISTRA 32.066

4,45

AUTONOMIA E DIRITTI 27.861

3,87

CENTRO DEMOCRATICO 24.713

3,43

NUOVO CDU 11.525

1,60

 

 

 

 

442.971

61,58

FERRO WANDA 179.235

23,89

FORZA ITALIA 89.500

12,44

CASA DELLE LIBERTA’ 61.939

8,61

FRATELLI D’ITALIA – ALLEANZA NAZIONALE 16.965

2,35

 

 

 

 

168.404

23,41

D’ASCOLA VINCENZO MARIO DOMENICO DETTO NICO 65.663

8,75

NUOVO CENTRO DESTRA 44.824

6,23

UNIONE DI CENTRO 18.455

2,56

 

 

 

 

63.279

8,79

CANTELMI CONO 37.228

4,96

MOVIMENTO 5 STELLE BEPPEGRILLO.IT 35.138

4,88

GATTUSO DOMENICO 10.136

1,35

L’ALTRA CALABRIA 9.450

1,31

Il programma di governo per la Regione del Presidente Oliverio diffuso tramite il proprio sito web.

Per raggiungere questo obiettivo noi abbiamo il Programma per governare la Regione. Consideriamo questa istituzione, una fra le più importanti e rappresentative d’Italia, luogo di decisione da cui far partire una rivoluzione.

Una Regione che non abdica al ruolo che le impone la Costituzione, che ritorna ad essere lo strumento che abbiamo a disposizione per cambiare le cose. Le cose che non vanno, le cose che non piacciono, che abbiamo subito; le cose che non hanno ragione di essere. Nella nuova Regione l’occasione, forse irripetibile,  per ritrovare senso del futuro, per disegnarne e costruirne l’architettura. Per il lavoro, contro la disoccupazione. Per il diritto alla salute, all’istruzione, alla cultura. Contro gli sprechi. In difesa dell’ambiente.

Una Regione prossima, solidale, che tutela le persone, i gruppi sociali svantaggiati. Che, con autorevolezza, dialoga con le altre istituzioni ad ogni livello, nazionale ed europeo, negoziando posizioni di vantaggio per l’intera sua comunità.

Progetti e azioni. La nostra proposta è una scommessa radicale. Robustamente in contrasto con anni di politiche pubbliche inefficaci, improduttive, non inclusive. Politiche in cui è stata evidente, palpabile, avvertita da tutti la distanza tra il palazzo e la gente.

Abbiamo forza morale. Abbiamo risorse, energie, cultura che viene dal passato, orgoglio innato nel carattere.

E allora. Scegliere, senza paura. Agire, in fretta. Cambiare, molto, in bene.

Scegliere, innanzitutto, di assumere una nuova misura per il progresso, la crescita, lo sviluppo. Una nuova scala, quella di grandi progetti.  Scegliere di cambiare prospettiva, ruolo.

La Calabria che vuole sentirsi e vuol essere importante per l’Italia e l’Europa.

La Calabria che si candida a contribuire alla ripresa dell’intero Paese.

La Calabria che si pone obiettivi europei. Per la crescita, lo sviluppo, l’ambiente, l’istruzione, il lavoro, la competitività del sistema produttivo, i servizi, le infrastrutture, le politiche sociali, la cultura, il governo del territorio.

La Calabria che vuole contrastare l’illegalità, le mafie e le sottoculture che le alimentano.

La Calabria che desidera una Regione e un sistema istituzionale moderno, efficace, efficiente, snello, poco costoso.

La Calabria che assume collocazione nell’Europa, della quale smette di essere realtà problematica, periferica, marginale; per rinnovarsi nell’identità di terra privilegiata di Mediterraneo, grande bacino di scambi, frontiera di possibilità da cogliere.

Una Calabria i cui processi sono guidati da una nuova Regione credibile che ottenga progressivamente sempre maggiore fiducia. Fiducia da conquistare, fiducia da chiedere in momentaneo prestito per agire, sin da subito sui temi più urgenti.

Agire sin da subito sulle emergenze. Evitando che lo straordinario possa naturalmente mutare in ordinario. Le criticità andranno portate a soluzione. Il tempo non più come nemico ma come alleato. Veloce è la parola che ci sentiamo di accordare a quello che sarà il nostro modo di operare.

Tutto questo non può essere il lavoro di un uomo solo, di un partito politico o di una coalizione. È il lavoro di una comunità che condivide un destino, un progetto, un futuro.

Una società intera è chiamata al lavoro per nuovo progetto di progresso, sviluppo e crescita.

Chiediamo alla nostra società di sostenere questo progetto di nuova regione. Di accompagnarlo e di farne parte.

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