In data 19.11.201,4 in linea con l’Ordinanza di Servizio del 17.11.2014 della Questura di Messina, è stata espletata un attività finalizzata al controllo del vasto territorio del comune di Cesarò per prevenire e/o reprimere forme illecite connesse prevalentemente con il pascolo vagante e più in generale con altri comportamenti improntati all’illegalità, cui il coordinamento dell’azione operativa è stato affidato all’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Messina.
L’attività interforze ha visto impegnati:
· N. 5 unità dei Carabinieri compreso il Comandante della Compagnia di S. Stefano di Camastra;
· N. 4 unità della Polizia di Stato;
· N. 2 unità della Guardia di Finanza;
· N. 16 unità del Corpo Forestale, compresi il Comandante del Distaccamento e 2 unità del Nucleo Operativo Provinciale;
· N. 6 unità della Polizia Provinciale;
· N. 5 unità del Corpo di Vigilanza del Parco dei Nebrodi;
· N. 2 unità della Polizia Municipale di Cesarò;
· N. 3 unità del Servizio Veterinario.
Data la vastità del territorio da controllare, lo stesso è stato ripartito in tre settori, ciò ha consentito di suddividere il personale sopra indicato in tre gruppi operativi che sono stati indirizzati circa l’attività da espletare.
Ogni gruppo è stato fornito di cartografia delle aree da perlustrare corredata di notizie utili circa le località, la tipologia di proprietà (pubblica o privata), la presenza in zona di capi di animali al pascolo, con evidenziata la conducibilità dell’allevamento al soggetto titolare dello stesso. Dopo aver espletato tali adempimenti preliminari, tutto il personale si è recato nei propri settori d’intervento ed ha iniziato ad operare, sempre a stretto contatto radio/telefonico con il Comando Distaccamento Forestale di Cesarò. Il primo gruppo, si è recato nelle aree pubbliche demaniali di proprietà del Comune di Troina e gestite dall’Azienda Speciale Silvopastorale di Troina ed esattamente in località Acqua Cernuta, Ranier, Case Sambuchello, Presa Manca e Mulà. In questa ampia area boscata, il personale intervenuto, ha individuato la presenza di numerosi bovini a pascolo e dopo averne identificati alcuni attraverso il codice auricolare e il loro riscontro con la banca dati dell’anagrafe bestiame, si è accertato che gli animali appartenevano ad alcuni allevamenti autorizzati al pascolo dall’Ente gestore (Azienda Speciale Silvopastorale di Troina).
Il secondo gruppo, si è recato nelle aree pubbliche demaniali di proprietà del Comune di Troina e gestite dall’Azienda Speciale Silvopastorale di Troina. ed esattamente in località Cicogna, Interleo e Bracallà. Anche in questa ampia area boscata il personale intervenuto, ha individuato la presenza di numerosi bovini immessi al pascolo e dopo averne identificati alcuni attraverso il codice auricolare e il loro riscontro con la banca dati dell’anagrafe bestiame, si è accertato che gli animali appartenevano ad alcune aziende autorizzate al pascolo dall’Ente gestore (Azienda Speciale Silvopastorale di Troina). Il terzo gruppo, si è recato nelle aree pubbliche Demaniali di proprietà del Comune di Cesarò e gestiti direttamente ai fini dell’esercizio pascolivo, ed esattamente in località Monte Abate e Buffali. In questa area boscata il personale intervenuto ha individuato la presenza di numerosi bovini a pascolo e dopo averne identificati alcuni attraverso il codice auricolare e il loro riscontro con la banca dati dell’anagrafe bestiame, si è accertato che gli animali appartenevano ad alcuni allevamenti autorizzati al pascolo dal comune di Cesarò. Sempre all’interno dell’area demaniale e precisamente nella località conosciuta con il toponimo “Portella San Antonio/Buffali”, sono state intercettati alcuni caprini che vagavano alla stato brado e apparentemente incustoditi.
Da una prima osservazione fatta a distanza, si è constatato che gli animali erano sprovvisti di codice auricolare, ciò ha reso dubbia la loro presenza al pascolo all’interno del demanio comunale, anche alla luce che il pascolo delle capre è di norma vietato nei boschi. A seguito di approfondimento circa la loro presenza e individuazione dell’appartenenza, il personale intervenuto è riuscito a raccogliere gli animali all’interno di un ovile mobile realizzato al momento con la collaborazione di alcuni operai forestali messi a disposizione dall’Ufficio Provinciale Azienda Foreste Demaniali di Messina/Ufficio Territoriale di Cesarò. Una volta radunati gli animali e a seguito di un attento controllo dei veterinari, anche con l’ausilio di lettore ottico, si è constatato che i caprini erano sprovvisti sia di codici auricolari, sia di microchip elettronici.
Nell’immediatezza sono stati interpellati alcuni allevatori della zona, compresi i concessionari del pascolo, ma tale ricerca ha dato esito negativo in quanto nessuno dei soggetti interpellati ha dichiarato di essere il proprietario dei caprini. Constatato che nessuno reclamava gli animali come propri, sono state attivate le procedure previste dalla norma di settore vigente. In particolare si è redatto il verbale di sequestro amministrativo sanitario cautelativo di n. 18 caprini, sottoscritto dai Medici veterinari i quali, in applicazione del Decreto dell’Assessorato Regionale alla Salute n. 2090 del 6.11.2013 – art. 4 e s.m.i., hanno disposto il sequestro cautelativo e contestuale abbattimento e distruzione delle carcasse, in quanto privi di tracciabilità e comunque di qualsiasi elemento di identificazione.
Gli animali in sequestro sono stati prelevati e caricati su idoneo mezzo autorizzato al trasporto di animali vivi con il quale sono stati trasferiti presso il macello di Barcellona Pozzo di Gotto. Completati gli adempimenti sui luoghi, il personale intervenuto si è recato al comune di Cesarò per ritirare l’ordinanza di abbattimento e distruzione predisposta dal Sindaco. Gli animali in sequestro (n. 18 caprini) alle ore 18,00 circa del 19.11.2014, alla presenza del Comandante del Distaccamento Forestale di Barcellona P.G., sono stati consegnati in custodia al gestore del macello di Barcellona e ricoverati nelle stalle di sosta della struttura. In data odierna (20 novembre 2014) i caprini, alla presenza di Ufficiali di P.G. del Corpo Forestale Regione Siciliana e dei Medici Veterinari dall’A.S.P., sono stati abbattuti, le carcasse termodistrutte e i campanacci applicati ad alcuni di essi sono stati recuperati e sottoposti a sequestro penale.