Soroptimist e Acu Calabria lanciano due progetti contro lo spreco alimentare: uno rivolto agli studenti l’altro ai Comuni e agli Enti di tutta la Regione. Diffondere un corretto stile di vita e soprattutto ridurre gli sprechi alimentari. Questi gli obiettivi dei due progetti presentanti dal Soroptimist club di Lamezia Terme e l’Acu Calabria (Associazione consumatori utenti) in occasione del convegno che si è svolto al Teatro Umberto dal tema “Lo spreco che avanza: educhiamoci”, al quale hanno preso parte la presidente del Soroptimist lametino Giuseppina Mazzocca, il presidente regionale dell’Acu Sergio Tomaino, il presidente nazionale dell’Associazione consumatori utenti Gianni Cavinato e il direttore del Servizio Igiene degli alimenti e nutrizione dell’Asp di Catanzaro Marina La Rocca. In particolare, nel corso del convegno, moderato dalla giornalista Luigina Pileggi, sono stati lanciati i due progetti destinati uno agli alunni delle scuole del Lametino e l’altro a tutti i Comuni e Enti calabresi.
Per quanto riguarda gli studenti, il Soroptimist e l’Acu consegneranno un pieghevole contenente notizie utili sugli sprechi alimentari e sui comportamenti quotidiani che vengono mantenuti in famiglia e che favoriscono lo spreco; agli alunni verrà anche consegnato un questionario sulle abitudini familiari i cui risultati verranno, successivamente, esaminati e faranno da campione in un lavoro che verrà presentato nell’ambito dell’Expo 2015 in cui Acu e Soroptimist avranno a disposizione uno spazio di impegno. Il secondo progetto riguarda invece i Comuni e gli Enti a cui è stato sottoposto e richiesto l’adesione alla “Carta Sprechi Zero”, chiedendo un impegno nelle loro politiche teso alla riduzione degli sprechi e delle perdite alimentari, stimolando la promozione di iniziative sul tema, lo sviluppo di azioni, programmi e corsi di educazione alimentare. Molti comuni ed Enti del lametino, compreso il Comune di Lamezia, hanno già aderito, altri hanno manifestato la volontà di aderire. Tra gli enti ha aderito anche Calabria Etica.
“Il tema degli sprechi alimentari – ha spiegato Mazzocca – è di grande attualità perché il 2014 è stato proclamato dal Parlamento europeo come Anno europeo contro gli sprechi alimentari, così come è di grande importanza perché agli sprechi alimentari si legano inevitabilmente problemi ecologici, economici ed etici per cui diventa anche necessario individuare le misure da adottare per mettere in atto una vera e propria politica di lotta agli sprechi alimentari. Il Soroptimist d’Italia nell’ottobre del 2013 ha lanciato il progetto “Tre R: Ridurre, Riutilizzare, Riciclare” con l’obiettivo di promuovere, in tutta Italia, un’azione di conoscenza ed informazione del tema degli sprechi alimentari. In questa direzione, il convegno organizzato con l’Acu Calabria vuole rappresentare un punto di partenza per una campagna di sensibilizzazione indirizzata a tutti i cittadini attraverso il coinvolgimento delle scuole e dei comuni”.
Tomaino ha spiegato che sul tema dell’alimentazione, del biologico e della certificazione di qualità degli alimenti Acu è impegnata sin dalla sua costituzione, infatti, nell’anno di nascita del febbraio 1984 l’Associazione aveva il nome di Agrisalus e svolgeva la sua attività nel campo dell’agroalimentare e, proprio grazie a questa attività, in Acu si sono formate professionalità apprezzate all’interno dei ministeri competenti, della Comunità Europea e del mondo della certificazione. “Nel mondo – ha aggiunto il presidente regionale dell’Acu – si sprecano 1,3 miliardi di tonnellate di cibo all’anno che, se recuperato, sarebbe sufficiente a sfamare tre volte le persone denutrite (900 milioni nel mondo). In Italia lo spreco alimentare complessivo, nonostante la crisi economica, è pari al 2,4% del Pil (pari a circa 40 miliardi di euro). Lo spreco è rintracciabile ad ogni tappa della filiera agroalimentare: produzione agricola, industria agroalimentare, distribuzione all’ingrosso e al dettaglio, ristorazione, consumo domestico. Limitati sono gli sprechi nella grande distribuzione (7%), quasi nulli sono gli sprechi nella fase della produzione, specie artigianale”.
Il presidente nazionale dell’Associazione consumatori utenti Cavinato ha illustrato il decalogo intelligente anti-spreco per una spesa, una conservazione e soprattutto una intelligente dei cibi con l’obiettivo di evitare gli sprechi alimentari. “Comprare solo ciò che serve per evitare di fare scorte che poi non saranno utilizzate e quindi sprecate – ha spiegato il tecnologo alimentare – leggere bene le etichette, gli ingredienti e le date di scadenza degli alimenti; non farsi invogliare dalle allettanti offerte del “prendi 2 e paghi 1”, in modo da non accumulare in dispensa prodotti di cui in realtà non si ha bisogno; privilegiare i prodotti stagionali, a chilometro zero ovvero provenienti dai mercati locali; al momento di cucinare, dosare le giuste quantità aiutandosi con una bilancia; saper conservare i cibi sia in frigorifero che nel congelatore, comprendendo che questi elettrodomestici non sono ‘discariche’ dove depositare alimenti alla rinfusa per chissà quanto tempo”.
Marina La Rocca, direttore del Servizio igiene e alimenti e nutrizione dell’Asp, ha affermato che, secondo i dati della Fao, al mondo ci sono 14 milioni di persone denutrite che non riescono a fare una dieta salutare e quindi e non stanno bene in salute; la cattiva alimentazione fa anche aumentare la mortalità dei soggetti malnutriti dei Paesi poveri o degli obesi che sono le figure emblematiche del mangiar male tipico dei Paesi ricchi e industrializzati. Secondo i dati statistici dell’anno scorso, con la crisi sono calati i consumi di carne, uova, frutta e verdura mentre sono aumentati gli acuisti dei prodotti a lunga conservazione. Sempre secondo i dati 2013 sono circa 4 milioni le persone che si sono rivolte alle strutture caritative per poter avere un pasto caldo, in pratica una percentuale doppia rispetto al 2010”.
A conclusione del convegno, l’Associazione Amici del Pane ha offerto ai presenti una degustazione di prodotti derivanti proprio dal reimpiego del pane.