Quale sarà il destino degli operai della “Schillacium spa” in servizio a Soverato? È questa la domanda più gettonata alla luce del recente “terremoto” scaturito dall’ordinanza sindacale urgente che ha affidato il servizio della raccolta dei rifiuti e spazzamento alla “Geo Ambiente srl”, che subentra così alla “Schillacium spa”. Un passo al quale l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Leonardo Taverniti ha proceduto affermando la necessità di scongiurare un’emergenza sanitaria che la mancata raccolta dei rifiuti – conseguente allo sciopero delle maestranze “Schillacium spa” per il mancato o tardivo pagamento degli stipendi – avrebbe potuto creare in città. Una situazione incancrenita ormai da anni, che ha individuato la classica “goccia in più” nel vaso Delle furiose (e del tutto sopra le righe) proteste di alcuni commercianti ambulanti scaturite dalla decisione del primo cittadino di non far svolgere il mercato settimanale del venerdì proprio per lo sciopero degli operatori ecologici. Braccia incrociate che non avrebbero consentito la raccolta dei rifiuti al termine dell’attività di vendita. Il divieto è poi rientrato ma l’intera vicenda – con tanto di esagitate proteste addirittura sotto casa del sindaco – ha lasciato una serie di strascichi: da essi è emersa la decisione di procedere al cambio di società nella gestione di un servizio fondamentale, «per scongiurare un’emergenza sanitaria» ha affermato Taverniti. Di fronte a tale scenario, il primo cittadino ha poi evidenziato che da domani la “Geo Ambiente srl” sarà all’opera, anche se la situazione nelle strade è già quasi al limite, con cassonetti ormai “sopraffatti” dalla spazzatura accumulata in questi giorni di sciopero delle maestranze. Da domani, dunque, si parlerà proprio del destino degli operai: «Nel contratto con la “Schillacium” ne risultano tredici» afferma Taverniti che ne auspica un rapido reinserimento nella nuova società catanese, che avrà l’incarico fino al prossimo 12 marzo «nelle more della definizione della procedura di gara già avvenuta per l’affidamento del pubblico servizio». «Dobbiamo spendere al meglio le nostre risorse, che sono già poche – afferma il primo cittadino – e non possiamo né vogliamo essere ritenuti responsabili di errori pregressi, che hanno ridotto la “Schillacium” in queste condizioni». Certamente, considerato che l’azienda perde di fatto l’appalto con il Comune di Soverato, il destino degli operai sembrerebbe in effetti segnato dallo spettro del licenziamento. E la loro possibile nuova destinazione sarà dunque oggetto di contrattazione tra la nuova azienda e le forze sindacali. L’auspicio è che in un periodo di “vacche magrissime”, come quello in corso, si possa trovare una nuova e rapida destinazione per queste maestranze che già hanno penato abbastanza nel dover spesso lavorare con stipendi che arrivavano in ritardo, a fronte di esigenze e scadenze familiari che non guardano alle questioni economiche e ai battibecchi tra Comuni e azienda. Sul fronte aziendale, per il momento, regna il massimo riserbo. Il presidente della “Schillacium spa”, Giulio Moraca, contattato dalla “Gazzetta del Sud” afferma che l’azienda «prende atto della decisione del Comune di Soverato e, con la massima serenità, valuterà i contenuti dell’ordinanza sindacale una volta ricevuta la documentazione». Probabilmente, la vicenda sarà al centro dell’assemblea dei soci che si svolgerà a fine gennaio. Un appuntamento che si preannuncia di una certa complessità, anche perché Soverato è il Comune più grosso del gruppo gestito dalla “Schillacium”. E il ruolo dei Comuni non è, d’altra parte, quello di semplici spettatori – detengono il 51% dell’azienda, che è a capitale misto pubblico e privato – ma di protagonisti. Dunque, toccherà anche a loro decidere.
Gazzetta del Sud – Francesco Ranieri